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Roland Garros: centoventi anni di storia del tennis

La storia del Roland Garros: il più prestigioso torneo di tennis su terra battuta

Storia del Roland Garros
Il campo centrale del Roland Garros (fonte: outdoorblog.it)

Siamo alla vigilia degli Internazionali di Francia, secondo Slam stagionale che si disputa nello stadio Roland Garros di Parigi, tradizionalmente il “tempio” della terra battuta.

Roland Garros: le sedi del torneo

La storia del Roland Garros è lunga e ricca di cambiamenti: ebbe inizio nel 1891, quando in appena un giorno e con cinque partecipanti si tenne la prima edizione maschile del torneo internazionale di Francia sui campi in erba dello Stade Français. Quest’ultimo si alternò al Racing Club de France per ogni edizione del torneo fino al 1928 quando, dopo la vittoria in Coppa Davis dei “quattro moschettieri” Borotra, Brugnon, Cochet e Lacoste si decise di costruire in un terreno di tre ettari nei pressi della Porte d’Auteuil lo Stade de Roland Garros, intitolato ad un pilota dell’aeronautica francese deceduto durante la Prima Guerra Mondiale. Nel palmarès del torneo e specialmente compaiono più volte gli stessi nomi, tra cui anche quelli dei moschettieri (Borotra 1924, 1931, Lacoste 1925, 1927, 1929, Cochet 1922, 1926, 1928, 1930, 1932). Il torneo vide gli anni più bui durante la Seconda Guerra Mondiale, in cui lo stadio fu requisito dal regime di Vichy e tramutato in centro per la detenzione degli oppositori; dal 1941 al 1945 si disputò un torneo, il torneo di Francia, riservato a giocatori francesi: queste edizioni non sono contate nell’albo del Roland Garros, che riprese ufficialmente nel 1946, con la vittoria di Marcel Bernard.




Pietrangeli conquista Parigi nel 1959; l’anno dopo arriva il bis

Negli anni successivi fu importante la vittoria del campione Ken Rosewall, che conquistò l’edizione del 1953 in finale su Vic Seixas, e chiaramente i due titoli di Nicola Pietrangeli, nel 1959 e 1960: Pietrangeli, più grande tennista italiano di sempre, si impose la prima volta contro Ian Vermaak in quattro set col punteggio di 3-6 6-3 6-4 6-1 e la seconda sul cileno Luis Ayala in cinque set terminati 3-6 6-3 6-4 4-6 6-3 e raggiunse la finale altre due volte, nel 1961 e nel 1964, entrambe perse contro lo spagnolo Manuel Santana, unico iberico a vincere tutti e quattro i tornei dello Slam prima di Rafael Nadal.

Il dominio australiano…

Iniziò poi il periodo del dominio australiano: Fred Stolle, Tony Roche, Roy Emerson, Ken Rosewall e Rod Laver si aggiudicarono i titoli dal 1965 al 1969; nel 1968 tra l’altro era iniziata, proprio agli Internazionali di Francia come primo Slam, l’Era Open, che apriva i tornei a professionisti e dilettanti: nonostante sembri paradossale infatti, prima di allora molti tornei (tra cui il Roland Garros stesso) erano riservati ai “dilettanti”.

…E quello svedese

Dopo il successo del campione romeno Ilie Nastase nel 1973 vi fu la supremazia svedese, soprattutto grazie all’ “orso”, Björn Borg: considerato il più grande giocatore su terra battuta almeno fino all’arrivo di Rafael Nadal nonché detentore del maggior numero di titoli al Roland Garros nell’Era Open, Borg ne conquistò sei (1974, 1975, 1978, 1979, 1980) per poi lasciare l’edizione del 1981 al connazionale Mats Wilander, vincitore anche nel 1985 e 1988.

Ad interrompere le vittorie di Borg nel 1976 fu il nostro Adriano Panatta, secondo ed ultimo italiano a trionfare a Parigi, vincitore sullo statunitense Harold Solomon per 6–1 6–4 4–6 7–6 e nel 1977 l’argentino Guillermo Vilas, mago della terra rossa (era sua la striscia più lunga di vittorie su questa superficie, prima di Nadal: l’argentino era arrivato a quota 53).

Chang campione a 17 anni!

Negli anni successivi trionfarono a Parigi altri grandi campioni quali Ivan Lendl, il più giovane vincitore del titolo Michael Chang (aveva appena 17 anni), Jim Courier, Sergi Bruguera e Thomas Muster nel 1995; fu poi la volta di Evgenij Kafel’nikov, vincitore di sei tornei dello Slam e primo russo a diventare numero uno del ranking. Nel 1997 fu il primo successo del brasiliano Gustavo “Guga” Kuerten, altro numero uno del mondo, che dopo che il titolo del 1998 andò a Carlos Moya e nel 1999 ad Andre Agassi vinse le edizioni del 2000 e 2001; curiosamente, Kuerten è stato l’ultimo giocatore a vincere il Roland Garros da numero uno del mondo: i titoli successivi sono infatti andati tutti a tennisti che non occupavano la prima posizione del ranking.

L’era Nadal

Prima del dominio di Nadal la Coppa dei Moschettieri fu consegnata ad altri due spagnoli, Albert Costa e Juan Carlos Ferrero, ed all’argentino Gaston Gaudio nel 2004: da lì ha avuto inizio l’era del maiorchino, vincitore di quattro titoli consecutivi fino al 2009, anno in cui fu clamorosamente sconfitto da Robin Soderling negli ottavi di finale e permise così a Roger Federer di conquistare l’unico torneo dello Slam mancante nel suo palmarès. Nadal è tornato poi alla vittoria nel 2010, prendendosi in finale la sua rivincita proprio contro Soderling.

L’edizione 2011 del Roland Garros è stata cruciale per vari motivi: Novak Djokovic poteva coronare la sua strabiliante stagione raggiungendo la prima posizione mondiale e conquistando per la prima volta la Coppa dei Moschettieri; ha trovato però di fronte in semifinale la voglia di riscatto di Roger Federer che a sua volta si è poi dovuto inchinare nell’atto conclusivo ad un Rafa Nadal, detentore di molti record tra cui l’impressionante striscia di 81 vittorie consecutive sulla terra battuta (8 aprile 2005 – 20 maggio 2007), che ha eguagliato il record di Borg dei sei titoli a Parigi e vendicare le sconfitte subite a Madrid e Roma. Nei due anni seguenti la musica non è cambiata; mentre nel 2015, anno che sembrava buono per Djokovic, a sorprendere tutti è stato Stan Wawrinka, autore di un torneo perfetto e vincitore del secondo Slam in carriere, dopo l’Aus Open dell’anno precedente.

*Articolo scritto da Giulia Musso @GiuliaMusso91

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