Londra 1948 – Giochi della XIV^ Olimpiade

Dopo l’annullamento delle Olimpiadi del 1940, assegnate a Tokyo, e quelle del 1944, assegnate a Londra, nel 1948 si torna a gareggiare nella capitale britannica. La particolarità delle Olimpiadi sta nel fatto che nessuna edizione viene considerata cancellata, ma solamente non disputata. Così le due non disputate, i Giochi delle XII e XIII Olimpiadi, non si annullano a livello numerico. A Londra 1948 si disputarono i Giochi della XIV Olimpiade.
Londra 1948: prime Olimpiadi senza de Coubertin
Furono le prime senza il barone Pierre de Coubertin, spentosi il 2 settembre 1937. Per la prima volta in Inghilterra, i Giochi furono trasmessi in tutto il territorio d’oltremanica, risultando come sempre fautori di innovazione tecnologica, nonché tecnica e fisica nell’evoluzione dell’allenamento atletico, che la guerra aveva frenato ma non fermato. 4.104 atleti, di cui ben 368 donne, in rappresentanza di 55 nazioni. Numeri importanti se si pensa agli anni postumi del dopoguerra. Non venero inviati i paesi aggressori – Germania e Giappone – e fu contestata l’ammissione dell’Italia, avvenuta solamente per via dell’armistizio di Cassibile. Assenti anche Russia, Romania, Bulgaria e il nuovo stato d’Israele. Molte le discipline introdotte, come i 200m piani, il getto del peso e il salto in lungo per quanto riguarda l’atletica femminile. In campo maschile le principali novità furono alcune nuove categorie di peso nella vela e nella lotta greco-romana e nel sollevamento pesi. Fu abolito il polo, che non verrà più reintrodotto e fu l’ultima edizione per i concorsi d’arte (architettura, letteratura, musica, pittura e scultura).
Risultati
In atletica la principale protagonista fu senza dubbio Fanny Blankers-Koen. Soprannominata “la mammina volante” – 30enne, sposata e con tre figli, fatto insolito per il tempo, in cui l’atletica femminile era ancora osteggiata – riuscì nell’impresa di conquistare 4 ori (100 e 200 m, 4×100 m e 80 hs). La sua storia va raccontata. Arrivata all’atletica dopo il nuoto, emerse in poco tempo, partecipando già alle Olimpiadi di Berlino 1936. La guerra frenò le sue ambizioni. Sposata e divenuta madre si rimise a correre e, solo nel 1946, raggiunse le prime affermazioni europee. A Londra 1948 fu un trionfo. Nei 100 m sbaragliò facilmente la concorrenza, diventando la prima olandese a vincere una medaglia d’oro. Negli 80 m hs rischiò di perdere dalla rivale inglese Maureen Gardner, che durante l’anno aveva eguagliato il suo primato mondiale. Dopo una partenza lenta recuperò nel finale, e riuscì a vincere al fotofinish. Ma l’atleta olandese aveva nostalgia di casa. Il marito la convinse, al telefono, a rimanere ai Giochi, e fu un trionfo. Nei 200 m vinse per 7 decimi di secondo, tutt’ora il distacco più grande in una finale Olimpica corsa su questa distanza. Altra curiosità per la staffetta 4×100. Alla partenza la mammina volante era introvabile, era andata a comprare un impermeabile. Arrivata appena in tempo, fu schierata regolarmente e fu decisiva nella conquista del quarto oro della sua Olimpiade magica. Tornata in patria fu accolta da una folla immensa e ricevette gli onori delle cronache. I suoi vicini le regalarono una bicicletta, in modo che “potesse prendere la vita con più calma”. La sua ultima affermazione fu la vittoria del 58esimo titolo nazionale, nel getto del peso. Nel 1999, in occasione di un galà organizzato dalla IAAF a Monaco di Baviera, fu eletta atleta femminile del secolo. I risultati dell’olandese oscurarono un’altra grande atleta, la francese Micheline Ostermeyer, capace di vincere l’oro nel getto del peso e nel lancio del disco, più il bronzo nel salto in alto.
Emil Zatopek: l’inizio di un’era
L’altro grande personaggio fu Emil Zatopek, ufficiale dell’esercito cecoslovacco, che conquistò l’argento nei 5.000 m e l’oro nei 10.000 m, costringendo al ritiro il primatista mondiale, il finlandese Viljo Heino. Cominciò qui la sua grande esperienza Olimpica che lo porterà alla conquista di 4 ori in carriera.
Medagliere: gli USA tornano a dominare
Nella ginnastica femminile grande protagonista la Finlandia, con Huhtanen e Aaltonen. Il primo vinse due ori, un argento e un bronzo, il secondo due ori e un bronzo. Nella scherma si rivide Edoardo Mangiarotti, che conquistò due argenti nel fioretto e nella spada a squadre. Il grande schermidore italiano si dovette accontentare di sole due medaglie, ma si rifarà nelle prossime edizioni olimpiche. Nel medagliere fu dominio USA con 38 ori. Exploit della Svezia, seconda con 16 allori, davanti alla Francia (10) e alla sorprendente Ungheria (10). Italia quinta con 8 ori. Deludente la Gran Bretagna padrona di casa, capace di conquistare solamente 3 ori.
*Rubrica a cura di Paolo Tani @Ta_ta_tane