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Storia delle Olimpiadi moderne Monaco di Baviera 1972

Monaco di Baviera 1972 – Giochi della XX^ Olimpiade

Logo Monaco 1972
Logo Monaco 1972 (fonte wikipedia.org)

I Giochi del “Massacro di Monaco”, i Giochi dell’infamia, i Giochi dell’attentato più grave nella storia dello sport. Doveva essere l’edizione del rilancio della Germania intera, di uno stato nuovo, democratico e ottimista – come dimostra il motto “The Happy Games” coniato dagli organizzatori per presentare l’edizione tedesca, ma tutto fu macchiato dalla violenza. A Monaco parteciparono 7.134 atleti, di cui 1.059 donne, in rappresentanza di 121 nazioni.

Il Massacro di Monaco

Un commando di terroristi dell’organizzazione palestinese Settembre Nero fece irruzione negli alloggi israeliani del villaggio olimpico, uccidendo subito due atleti che avevano tentato di opporre resistenza e prendendo in ostaggio altri nove membri della squadra olimpica di Israele. Alla fine un tentativo di liberazione compiuto dalla polizia tedesca portò alla morte di tutti gli atleti sequestrati, di cinque fedayyin e di un poliziotto tedesco (ecco il link per sapere tutto su questa pagina nera non solo della storia delle Olimpiadi, ma di tutta la storia della civiltà umana).

Curiosità

  • Il simbolo dell’edizione fu un sole blu stilizzato, mentre il bassotto “Waldi” fu la prima mascotte con un nome ufficiale. Si ebbe anche l’introduzione dei pittogrammi disegnati da Otl Aicher, ora usati universalmente;
  • Il Parco Olimpico (Olympiapark), basato su un’idea di Frei Otto, è oggi un punto di riferimento della città. I siti olimpici, progettati dall’architetto Günther Behnisch, come la piscina olimpica, l’Olympiahalle (una struttura multifunzionale), l’Olympiastadion e il villaggio olimpico, sono tutti situati nelle vicinanze del parco. Il design dello stadio in particolare fu ritenuto rivoluzionario grazie all’uso, mai così grande, di vetro acrilico fissato con tiranti in acciaio.

Risultati

Nell’atletica si superarono le 100 nazioni partecipanti, con 104 presenti e un parco atleti di grande livello. Strano a dirsi, ma solo in questa edizione fece la comparsa nell’atletica olimpica l’Algeria. Il 1972 segna il passaggio definitivo dal cronometraggio manuale a quello elettrico al centesimo di secondo. Ai giochi è pure in funzione un apparecchio denominato “Startkontrolle”, che addebita come partenza falsa ogni uscita dai blocchi che avvenga in meno di 10 centesimi. Per quanto riguarda l’omologazione dei primati mondiali, la Federazione mondiale (IAAF) stabilisce che la lista dei record manuali verrà aggiornata fino alla fine del 1976. Dal 1º maggio 1977 i primati nelle corse fino ai 400 metri compresi saranno omologati solo se ottenuti con cronometraggio automatico. Nelle gare di mezzofondo il quadro di Monaco ’72 differisce alquanto da quello di Messico ’68. Il ritorno in pianura ridà fiato agli atleti europei e nordamericani, che vincono 11 delle 18 medaglie in palio. Gli africani si difendono comunque bene, riuscendo a vincerne 7.




100m e 200m: doppietta per Borzov, un bronzo per Mennea

Due i protagonisti maschili. Nella velocità fu Valeri Borzov a vincere sui 100 e 200m. Pietro Mennea riuscì, sulla istanza più lunga, a conquistare il bronzo. L’altro asso maschile fu certamente il finlandese Lasse Virén, in grado di dominare 5.000 e 10.000, facendo anche segnare il record olimpico sulla distanza breve e il record mondiale sulla distanza più lunga. La Finlandia tornava così protagonista nel mezzofondo dopo le splendide vittorie del passato, rinverdendo una tradizione di grandissimo spessore. Sorpresa nella staffetta 4x400m, vinta dal Kenia davanti al Regno Unito e alla Francia.

Dominio tedesco in campo femminile

Fra le donne furono le due Germanie a dominare. Renate Stecher (GER EST) superò due volte Raelene Boyle, prima nei 100m e poi nei 200m. In entrambe le gare, la teutonica dell’est riuscì a far registrare due favolosi record del Mondo. Di 14 gare – furono inseriti i 1.500m, la staffetta 4x400m e i 100hs al posto degli 80 hs – 6 andarono ad appannaggio di Germania dell’Est e 4 della Germania Ovest. Solamente U.R.S.S. (disco, peso e 1.500m) e Gran Bretagna (Pentathlon), riuscirono a interrompere il dominio delle due aree della Germania. Nel computo totale delle medaglie atletiche fu l’Unione Sovietica a vincere con 9 ori, seconda la Germania Est con 8 e solamente terzi gli USA con 6. Germania Est al dominio anche nel canottaggio, con 3 ori rispetto si 2 dell’Unione Sovietica, che invece vinse il medagliere nel ciclismo.

Sfida U.R.S.S. vs Giappone nella ginnastica

Grandissima U.R.S.S. in ginnastica, dove riuscì a vincere la sfida con il Giappone per 6 ori a 5. Protagonisti maschili:

  • Sawao Kato (JAP). Dopo i tre ori di Messico ’68, anche nell’edizione tedesca conquista tre vittorie e due argenti;
  • Akinori Nakayama. Dopo i 4 ori del ’68 si prende due nuove vittorie, un argento e un bronzo;
  • Andrianov (URSS) con un oro, un argento e un bronzo;
  • Fra le donne fu l’Olimpiade di Olga Korbut con 3 ori e 1 argento.

Nei tuffi fu grandissima Italia, con l’oro dalla piattaforma per Klaus di Biasi a cui si aggiunse il bronzo di Giorgio Cagnotto, già argento nel trampolino da 3 metri, perso per soli 3 punti. Grandissima Cuba nel pugilato, che cui presentò al Mondo un certo Teofilo Stevenson, vincitore nei pesi massimi anche nelle due Olimpiadi successive. Il grandissimo pugile cubano sarà poi protagonista nel nome del suo popolo quando, durante la propria carriera, rifiutò offerte da 5 milioni di dollari per il passaggio al professionismo. Il motivo? Sia perché la legge cubana non lo permetteva, sia per scelta personale dettata dall’amore per il suo popolo. Per questo è considerato un simbolo eterno della propria nazione. Unic pugile assieme all’Ungherese Lazlo Papp a vincere tre ori olimpici. Nella scherma furono le solite grandi a dominare. Italia, Ungheria e Unione Sovietica portarono a casa due ori a testa. 4 argenti e 2 bronzi per i magiari, 2 argenti e 3 bronzi per i sovietici.

Nuoto: Spitz conquista 7 ori!

Ma prima di chiudere dobbiamo parlare del vero protagonista delle Olimpiadi tedesche, quel Mark Spitz capace di trionfare ben 7 volte nel nuoto. Il grandissimo nuotatore statunitense si portò a casa le vittorie nei100m e 200m sl, 100m e 200m farfalla e nelle staffette 4x100m sl, 4x200m sl e 4x100m misti. La portata dei suoi trionfi si amplifica ulteriormente se consideriamo che, in tutte le affermazioni, Spitz riuscì a stabilire il record del Mondo. Risultato storico per un singolo atleta, il migliore della storia delle Olimpiadi fino ad allora, poi battuto da Michael Phelps a Pechino 2008. Spitz diverrà anche il più vincente dei Giochi Olimpici con 9 ori totali, come Paavo Nurmi e Larissa Latynina avevano fatto in passato. Verrà poi affiancato in questo primato da Carl Lewis e superato ancora da Phelps proprio in questi giorni, nell’Olimpiade di Londra 2012.

Medagliere: l’Italia chiude con cinque ori

Il medagliere totale vide l’Unione Sovietica al comando con un bottino incredibile di 50 ori. Secondi gli USA con 33 vittorie, stessa cifra della Germania se considerata unita (20 ori per Est, 13 per Ovest). Solo decima l’Italia con 5 ori, 3 argenti e 10 bronzi.

*Rubrica a cura di Paolo Tani @Ta_ta_tane

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