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Storia delle Olimpiadi moderne Berlino 1936: Jesse Owens domina in TV

Berlino 1936 – Giochi della XI^ Olimpiade

Logo Berlino 1936
Logo Berlino 1936 (fonte olympic.org)

I più bei Giochi mai visti fino a quel momento. Ormai lo sport era entrato di diritto nell’immaginario collettivo, Hitler e il governo tedesco lo sapevano bene. Per questo non si badò a spese, per promuovere l’immagine della Germania e della sua potenza. I Giochi di Berlino furono un successo di pubblico e organizzativo. Lo stadio olimpico fu realizzato in materiali pregiati, la piscina fu ampliata e il villaggio Olimpico era bellissimo, sfarzoso. Per la prima volta furono trasmessi in TV, per i pochi possessori degli apparecchi e per chi si poteva recare in piazze organizzate, con apparecchi televisivi per il pubblico tedesco. La propaganda del governo coinvolse anche il cinema, con la regista Leni Riefenstahl che diresse il famoso Olympia. Tutto questo produsse 4 milioni di biglietti venduti, con la cerimonia d’inaugurazione seguita da ben 120.000 presenti all’evento. Il momento culminante fu l’arrivo della fiaccola olimpica per l’accensione del bracere dell’Olympiastadion, arrivata a Berlino dopo aver attraversato l’Europa, portata da tedofori che si scambiavano ogni km. Da allora diverrà tradizione. 3.936 atleti parteciparono alla manifestazione, di cui 131 donne, in rappresentanza di 49 nazioni.

Curiosità

  • Boicottaggi: Alla nomina di Hitler come cancelliere, molte nazioni chiesero di cambiare luogo di svolgimento dei Giochi olimpici, ma la richiesta non fu accolta dal CIO. Ai Giochi non parteciparono Russia e Spagna. La nazione iberica decise poi di organizzare una contro-manifestazione, la cosiddetta “Olimpiade del Popolo”. Oltre 6.000 atleti dovevano partecipare, ma l’evento non si tenne per lo scoppio della Guerra Civile Spagnola;
  • Anche negli Stati Uniti si formò un movimento per il boicottaggio delle Olimpiadi di Berlino 1936, con il consenso perfino del presidente Roosevelt, che inviò un osservatore in Germania per rendersi meglio conto della situazione. Tornato negli USA, il funzionario statunitense rimase molto felice dell’operato tedesco, e gli Stati Uniti parteciparono all’evento. Tuttavia a New York fu organizzata una contro-olimpiade, in contemporanea con lo svolgimento delle Olimpiadi ufficiali.
  • La finale di basket tra Canada e USA venne vinta da questi ultimi con l’incredibile punteggio di 19-8; ciò fu possibile in quanto la gara fu giocata all’aperto, in un campo fangoso e sotto una pioggia battente.
  • Nell’atletica leggera entra in vigore la misurazione del vento. I primati stabiliti oltre la misura di 2m di vento al secondo a favore non saranno omologati. La norma però non viene applicata in maniera esemplare, alcuni primati saranno omologati pur non rispettandola.
  • La statunitense Marjorie Gestring fu oro nei tuffi a 13 anni (più giovane vincitrice olimpica dell’epoca), mentre la svedese Inge Sorensen fu bronzo nei 200m rana all’età di 12 anni, diventando la più giovane atleta a salire su un podio olimpico.




Risultati

Fu l’Olimpiade di Jesse Owens, indiscusso protagonista della sconfitta di Hitler. Rimane famosa la storia della sua vittoria nella gara di salto in lungo, in cui riuscì a battere l’asso tedesco Luz Long. Si vociferò per molto tempo che il cancelliere tedesco, umiliato dalla sconfitta del proprio atleta ai danni di uno sportivo di colore, si fosse rifiutato di premiare il vincitore andandosene dallo stadio. Fu lo stesso Owens che, nella sua biografia del 1970, smentì l’accaduto, affermando che Hitler lo aveva salutato dalle tribune, saluto ricambiato dall’atleta statunitense. L’asso americano vinse quattro medaglie d’oro in altrettante gare disputate: salto in lungo, 100 m, 200 m e staffetta 4×100 m, segnando un record eguagliato da Carl Lewis nel 1984. Dopo la vittoria di tre medaglie d’oro, pago dei successi raggiunti, l’atleta americano preferì lasciare il suo posto in staffetta a qualcun altro, ma i dirigenti USA, che volevano schierare la migliore formazione, lo convinsero a scendere in pista permettendo, di fatto, un record storico ancora imbattuto.

Trebisonda “Ondina” Valla: oro e record

Nell’atletica femminile importante la vittoria di Trebisonda “Ondina” Valla negli 80m ostacoli, prima medaglia d’oro italiana ai Giochi Olimpici. Vincitrice grazie al fotofinish, l’azzurra fece anche segnare il record del mondo (11″7), omologato nonostante un vento a favore di 2,8 m/s.

Jack Beresford ancora a medaglia

Nel ciclismo fu grande Francia, che con Charpentier conquistò ben 3 medaglie d’oro (Corsa a squadre, corsa in linea e inseguimento a quadre). Grande primato per il ciclista britannico Jack Beresford, che riuscì a conquistare una medaglia come già aveva fatto nelle 4 precedenti edizioni olimpiche. Nel nuoto fu protagonista Rie Mastenbroek, olandese capace di vincere 3 ori (4×100 sl, 400 sl e 100 sl, argento nei 100 dorso), e conquistandosi l’appellativo di “Imperatrice di Berlino” Bella, infine, la storia dell’ungherese Olivér Halassy, che riuscì a vincere l’oro nella pallanuoto pur gareggiando senza una gamba, persa in un incidente stradale.

La Germania vince il medagliere

Nella scherma fu dominio azzurro, con Edoardo Magiarotti che conquista il suo primo oro nella spada a squadre, cominciando qui la propria epopea di vittorie, durata fino al 1952. Nel medagliere si impose Germania, che riprese il sistema italiano del “dilettantismo statale”. Gli USA si fermarono a 24, 10 per l’Ungheria terza. Italia quarta a quota 8 ori.

*Rubrica a cura di Paolo Tani @Ta_ta_tane

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