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Storia degli europei di calcio Francia 1984

Storia degli europei di calcio Francia 1984: “le Roi” Platini e i transalpini vincono da padroni di casa

Eccoci giunti alla settima edizione della rassegna continentale: Euro ’84. Questa edizione si svolse in Francia e fu la seconda in cui la fase finale era a 8 squadre, divise in due gironi da quattro. I favoriti erano i padroni di casa della Francia che, essendo il paese ospitante, non dovettero fare nemmeno i gironi di qualificazione (33 squadre, 3 gironi da 4 squadre e 4 gironi da 5) ) e poterono così studiare con calma gli avversari.




L’Italia fallisce la qualificazione

La grande esclusa di questa fase finale fu proprio l’Italia, una delle grandi favorite all’inizio dei gironi di qualificazione: gli azzurri, reduci dallo splendido successo del mondiale spagnolo dell’ 82, erano capitati nel raggruppamento con Romania, Cecoslovacchia, Svezia e Cipro, squadre che non li spaventavano di certo. Ma le magiche notti iberiche sarebbero rimaste solo un lontano ricordo. All ‘esordio casalingo a S.Siro la squadra del Ct Enzo Bearzot portò a casa un solo punto con la Cecoslovacchia (finì 2-2), dopodiché a Firenze non riuscì ad andare oltre lo 0-0 con la Romania del giovane Ct Mircea Lucescu. Ma il peggio doveva ancora arrivare: infatti non riuscimmo a strappare i 3 punti neanche a Cipro, dove gli isolani ci fermarono sull’ 1-1. Travolta da una vera e propria crisi, che coinvolse tutto l’ambiente azzurro, la squadra italiana subì la duplice sconfitta dalla Svezia e perse la partita di ritorno sia con la Cecoslovacchia che con la  Romania. Solo alla fine arrivò l’unica e inutile vittoria a Perugia contro Cipro.

Biscottone tra Spagna e Malta

Ma l’esclusione dell’Italia dalla fase finale dell’ Europeo dell’84 non fu la sola sorpresa. Infatti quando si parla di ” biscottoni” non si può non citare quello in cui fu coinvolta la Spagna nel corso delle qualificazioni. Per qualificarsi ai danni dell’Olanda, gli iberici avrebbero dovuto  vincere contro Malta con la bellezza di 11 gol di scarto. Una “missione impossibile” insomma. Volete sapere il risultato finale? 12-1 per le furie rosse e in Francia ci andarono loro, alla faccia di Gullit e compagni.

Euro 1984: la fase finale

Alla fase finale si presentarono quindi Francia, Danimarca, Belgio e Jugoslavia per il gruppo A e Spagna, Portogallo, Germania Ovest e Romania per il gruppo B.  Ma vediamo più da vicino le 8 finaliste. Come già detto la Francia era la grande favorita del torneo: il Ct transalpino Michel Hidalgo decise di non stravolgere la squadra rispetto al sorprendente mondiale dell’82, apportando comunque qualche piccolo cambiamento. I tre portieri Bats, Bergeroo e Rust erano “nuovi” , così come i due attaccanti Bravo e Bellone. La difesa e il centrocampo erano rimasti gli stessi, con un uomo chiaramente al comando: Michel Platini. Il campione francese, freso del suo primo scudetto juventino, era pronto e maturo per giocare un Europeo da protagonista. A poter impensierire i “galletti” c’erano la Germania Ovest e la Spagna: la nazionale tedesca veniva dalla finale del Mondiale ’82 persa contro l’Italia e aveva praticamente la stessa squadra competitiva di due anni prima. Gli spagnoli del neo Ct Miguel Munoz invece dovevano riscattare la delusione del brutto Mondiale casalingo, finito con l’ esonero dell’allenatore Santamaria: un riscatto che sembrò concretizzarsi nelle qualificazioni, dove gli iberici riuscirono a sbattere fuori la più accreditata Olanda (in che modo lo abbiamo visto prima). Il Belgio del tecnico Guy Thys, gran­de sorpresa dell’Europeo di quattro anni prima, stavolta si proponeva in una veste inedita a causa del­la squalifica di sei titolari per illecito sportivo. Fuori causa finirono grossi nomi come Gerets, Preud’homme, Meeuws, Vadersmissen, Daerden, Plessers, tutti pilastri dello Standard Liegi.  Il Por­togallo, costruito sui blocchi del Benfica e del Porto, arrivava alla fase finale dopo aver elimi­nato a sorpresa la forte Unione Sovietica: la difesa è tra le migliori d’Europa, il centro­campo pieno di idee e in attac­co brilla la Scarpa d’Oro ’82-83, Fernando Gomes. La Danimarca di Sepp Piontek si presentava come una banda di allegri “mercenari del pallone”, tutti o quasi impe­gnati in campionati esteri. La sua qualificazione era stata costruita sulle eccelse prestazioni di Allan Simonsen e sul moto per­petuo di Morten Olsen: in più, ha una carta vincente nel fresco talento di Michael Laudrup. A completare il quadro ci sono la Romania dal gioco italiano (ancora più di quello degli stessi azzurri battuti nelle qualificazioni) e la Jugoslavia di Todor Veselinovic, entrambe destinate a ruoli da com­primarie.

Francia, esordio vincente

La partita di apertura si giocò il 12 giugno al “Parco dei Principi” di Parigi e vedeva di fronte Francia e Danimarca. I transalpini fanno fatica a avere la meglio sui danes: solo al 78? iriescono a sbloccare il match grazie a un tiro di Platini, deviato da Busk, che trafigge il portiere danese Kjaer, gol che regala i 2 punti alla squadra del Ct Hidalgo. Nelle partite successive però la Danimarca si dimostra una squadra valida: grazie alle vittorie prima sul Belgio e poi sulla Jugoslavia, i balcanici ottengono il secondo posto del girone. La Francia chiude a punteggio pieno il raggruppamento (3 vittorie su 3, con 9 gol fatti e 2 subiti), lanciando un forte messaggio alle squadre avversarie.

Parigi, 12 giugno 1984

Francia – Danimarca 1 – 0

Reti: Platini 78′

Arbitro: Roth (Germania)

Francia: Bats, Battiston, Bossis, Le Roux (60′ Domergue), Amoros, Tigana, Giresse, Platini, Fernandez, Lacombe, Bellone

Danimarca: Qvist, Busk, M. Olsen, Nielsen, Lerby, Bertelsen, Simonsen (44. Lauridsen), Arnesen (80. J. Olsen), Laudrup, Elkjaer, Berggren


Lens, 13 giugno 1984

Belgio – Jugoslavia 2 – 0

Reti: Vandenbergh 28′, Grun 45′

Arbitro: Fredriksson (Svezia)

Belgio: Pfaff, Grun, De Greef, Clijsters (34. Lambrichts), De Wolf, Scifo, Vandereycken, Vercauteren, Ceulemans, Vandenbergh, Claesen

Jugoslavia: Simovic, N. Stojkovic, Hadzibegic, Zajec, Katanec, Bazdarevic (77. D. Stojkovic), Sestic, Gudelj, Susic, Vukovic (79. Cvetkovic), Halilovic


Nantes, 16 giugno 1984

Francia – Belgio 5 – 0

Reti: Platini 4′, Giresse 33′, Fernandez 43′, Platini 74′, Platini 89′

Arbitro: Valentine (Scozia)

Francia: Bats, Fernandez, Battiston, Bossis, Domergue, Tigana, Platini, Genghini (79. Tusseau), Giresse, Lacombe (65. Rocheteau), Six

Belgio: Pfaff, Grun, Lambrichts, De Greef, De Wolf, Scifo (51. Verheyen), Ceulemans, Vanderecken (46. Coecki), Vercauteren, Claesen


Lione, 16 giugno 1984

Danimarca – Jugoslavia 5 – 0

Reti: Arnesen 8′, Berggren 16′, Arnesen 69′, Elkjær 82′, Lauridsen 84′

Arbitro: Lamo Castillo (Spagna)

Danimarca: Qvist, O. Rasmussen (61. Sivebaeck), M. Olsen, Busk, Nielsen, Berggren, Arnesen (78. Lauridsen), Bertelsen, Lerby, Laudrup, Elkjaer

Jugoslavia: Ivkovic, Miljus, N. Stojkovic, Zajec, Katanec (55. Halilovic), Radanovic, Gudelj, Bazdarevic (27. D. Stojkovic), Cvetkovic, Susic


Saint Etienne, 19 giugno 1984

Francia – Jugoslavia 3 – 2

Reti: Sestic 32′, Platini 59′, Platini 62′, Platini 77′, Stojkovic 84′

Arbitro: Daina (Svizzera)

Francia: Bats, Fernandez, Battiston, Bossis, Domergue, Tigana, Giresse, Ferreri (77. Bravo), Platini, Rocheteau (46. Tusseau), Six

Jugoslavia: Simovic, Radanovic, N. Stojkovic, Zajec, Miljus, Sestic, Gudelj, Bazdarevic (84. Katanec), Susic, D. Stojkovic, Vujovic (60. Deveric)


Strasburgo, 19 giugno 1984

Danimarca – Belgio 3 – 2

Reti: Ceulemans 26′, Vercauteren 39′, Arnesen 41′, Larsen 60′, Elkjær 84′

Arbitro: Prokop (Germania)

Danimarca: Qvist, O. Rasmussen (58. Brylle), M. Olsen, Busk, Nielsen, Lerby, Berggren, Bertelsen, Arnesen (78. Sivebaeck), Laudrup, Elkjaer

Belgio: Pfaff, Grun, De Greef, Clijsters, De Wolf, Vandereycken, Scifo, Vercauteren (52. Voordeckers), Ceulemans, Claesen (46. Coeck), Vandenbergh


Spagna e Portogallo eliminano la Germania

Nell’altro girone la situazione era più equilibrata, con Spagna e Portogallo sullo stesso piano dietro la favorita Germania Ovest. Alla fine ci scappò la sopresa maggiore di quell’edizione dell’Europeo: la spuntarono infatti Spagna e Portogallo, entrambe imbattute, mentre i panzer tedeschi tornarano subito a casa, lasciando di stucco tutta l’Europa calcistica. La griglia delle semifinali era quindi completa: Francia-Portogallo e Spagna-Danimarca.

Strasburgo, 14 giugno 1984

Germania Ovest – Portogallo 0 – 0

Reti: –

Arbitro: Yushka (Russia)

Germania Ovest: Schuhmacher, B. Förster, K. Förster, Stielike, Briegel, Rolf (66. Bommer), Brehme, Buchwald (66. Matthäus), Rummenigge, Völler, Allofs

Portogallo: Bento, Joao Pinto, Eurico, Lima Pereira, Álvaro, Frasco (78. Veloso), Jaime Pacheco, Sousa, Chalana, Jordao (84. Gomes)


Saint Etienne, 14 giugno 1984

Romania – Spagna 1 – 1

Reti: Carrasco 22′, Bölöni 35′

Arbitro: Ponnet (Belgio)

Romania: Lung, Rednic, Iorgulescu, Stefanescu, Ungureanu, Coras, Bölöni, Klein, Dragnea (57. Ticleanu), Camataru, Gabor (76. Hagi)

Spagna: Arconada, Camacho, Goikoetxea, Maceda, Urquiaga, Gordillo, Victor, Senor, Gallego (74. Julio Alberto), Santillana, Carrasco


Lens, 17 giugno 1984

Germania Ovest – Romania 2 – 1

Reti: Völler 25′, Coras 46′, Völler 66′

Arbitro: Keizer (Olanda)

Germania Ovest: Schuhmacher, B. Förster, Stielike, K. Förster (79. Buchwald), Briegel, Meier (66. Littbarski), Matthäus, Brehme, Rummenigge, Völler, Allofs

Romania: Lung, Rednic, Stefanescu, Andone, Ungureanu, Dragnea (62. Ticleanu), Bölöni, Klein, Hagi (46. Zare), Camatru, Coras


Marsiglia, 17 giugno 1984

Portogallo – Spagna 1 – 1

Reti: Sousa 52′, Santillana 73′

Arbitro: Vautrot (Francia)

Portogallo: Bento, Joao Pinto, Lima Prereira, Eurico, Alvaro, Carlos Manuel, Frasco (76. Diamantino), Jaime Pacheco, Sousa, Chalana, Jordao

Spagna: Arconada, Urquiaga (79. Senor), Goikoetxea, Maceda, Camacho, Julio Alberto (70. Sarabia), Gordillo, Victor, Gallego, Santillana, Carrasco


Parigi, 20 giugno 1984

Germania Ovest – Spagna 0 – 1

Reti: Maceda 90′

Arbitro: Christov (Cecoslovacchia)

Germania Ovest: Schuhmacher, B. Förster, Stielike, K. Förster, Briegel, Meier (60. Littbarski), Matthäus, Brehme (79. Rolff), Rummenigge, Völler, Allofs

Spagna: Arconada, Senor, Goikoetxea (28. Salva), Macaeda, Camacho, Gordillo, Victor, Julio Alberto (81. Francisco), Gallego, Santillana, Carrasco


Nantes, 18 giugno 1984

Portogallo – Romania 1 – 0

Reti: Nenè 81′

Arbitro: Fahnler (Austria)

Portogallo: Bento, Joao Pinto, Eurico, Lima Pereira, Álvaro, Chalana (18. Diamantino), Sousa, Frasco, Carlos Manuel (67. Nené), Jordao, Gomes

Romania: Moraru, Negrila, Iorgulescu, Stefanescu, Ungureanu, Rednic, Irimescu (59. Gabor), Bölöni, Klein, Coras, Camataru


Le semifinali

I 23 giugno allo stadio “Velodrome” di Marsiglia la Francia affronta il Portogallo. La partita si mette subito bene per i francesi che vanno in vantaggio al 24? con il difensore Domergue. In realtà l’incontro è equilibrato e al 74?  l’attaccante portoghese Jordao pareggia i conti con un preciso colpo di testa: si va ai tempi supplementari. Durante l’”extra-time” Rui Manuel Jordao raddoppia con un destro al volo: ma i ” galletti” non muoiono mai e infatti sempre il difensore Domergue, dopo un azione complessa e rocambolesca, firma il gol del pareggio a qualche minuto dalla fine. Tutto lascia presagire che il match si deciderà ai calci di rigore quando… Michel Platini a pochi secondi dal fischio finale raccoglie un assist dell’instancabile centrocampista Tigana e insacca la palla in rete, facendo esplodere gli entusiasti 40000 sostenitori francesi. L’altra semifinale vedeva di fronte Spagna e Danimarca. Sulla carta la squadra spagnola di Miguel Munoz era strafavorita, ma dopo qualche minuto di gioco è la Danimarca a portarsi in vantaggio con Soren Lerby (che molti conoscono perchè è l’attuale procuratore di Wesley Sneijder). Gli iberici devono aspettare il 67? per arrivare al pareggio, grazie al bomber dello Sporting Gijon Antonio Maceda. La partita finisce sul risulltato di 1-1 e si va cosi ai supplementari. Il risultato dopo i due mini-tempi rimane invariato e quindi questa sfida si decide ai calci di rigore. Per la Spagna segnano i primi cinque e l’ultimo rigore decisivo è sui piedi dell’attaccante danese Elkjaer-Larsen che sbaglia regalando cosi la finale alla Spagna (l’attaccante danese nella stessa estate andrà al Verona, dove sarà uno degli artefici dello storico scudetto ’84-’85).

Marsiglia, 23 giugno 1984

Francia – Portogallo 3 – 2

Reti: Domergue (24.), 1:1 Rui Jordao (74.), 1:2 Rui Jordao (98.), 2:2 Domergue (114.), 3:2 Platini (119)

Arbitro: Bergamo (Italia)

Francia: Bats, Battiston, Le Roux, Bossis, Domergue, Fernandez, Tigana, Giresse, Platini, Lacombe (66. Ferreri), Six (101. Bellone)

Portogallo: Bento, Joao Pinto, Eurico, Lima Pereira, Álvaro, Frasco, Jaime Pacheco, Sousa (63. Nené), Chalana, Jordao, Diamantino (46. Gomes)


Lione, 24 giugno 1984

Spagna – Danimarca 1 – 1 (6 – 5 d.c.r.)

Reti: 0:1 Lerby (7.), 1:1 Maceda (67.)

Arbitro: Courtney (Inghilterra)

Spagna: Arconada, Senor, Salva (102. Urquiaga), Maceda, Camacho, Victor, Julio Alberto (60. Sarabia), Gordillo, Gallego, Carrasco, Santillana

Danimarca: Qvist, Busk, M. Olsen (113. Brylle), Nielsen, Berggreen, Sivebaek, Lerby, Arnesen (68. J. Olsen), Laudrup, Elkjaer

Finale Francia-Spagna: la papera di Arconada

Michel Platini Francia 1984
Michel Platini batte il calcio di punizione che regalerà alla Francia il titolo europeo (fonte: goal.com)

La Spagna arriva quindi in finale in punta di piedi, con soli 4 gol segnati in altrettante partite, contro i 12 siglati dalla Francia: insomma, si spera soprattutto in un mi­racolo che in fondo (pensando anche a quella qualificazione “discussa” contro Malta) sa­rebbe una somma di circostanze fortuite. E infatti il miracolo non si verifica: la Francia quotatissima e stra-favorita rispet­ta il copione e vince. Motore di tutto il sistema è ancora una voltra il centrocampo, in cui giganteggia Platini accompagnato da Giresse, Tigana e Fernandez. È ancora Re Michel a sbloccare il ri­sultato nella ripresa, con un tiro apparentemente innocuo sfug­gito dalle mani del portiere Arconada. La Spagna si sbilancia, minac­cia la porta di Bats, ma non rie­sce a chiudere, nemmeno nel giorno in cui, paradossalmente, i padroni di casa si mostrano meno convincenti. Dopo l’espulsione di Platini, negli ultimi cinque minuti gli spagnoli vanno all’arrembaggio, lasciando però ampi spazi al contropiede dei transalpini. Mancano un pugno di secondi alla fine quando Bellone, so­lo davanti ad Arconada, rad­doppia. E’ il sigillo che tutto il “Parco dei Principi” attendeva, il massimo della vita. E’ la vittoria di un intero popolo, che incorona a gran voce Michel Platini come suo re, “Le Roi”, soprannome che da allora renderà famoso il campione francese in tutto il mondo. Il prossimo appuntamento sarà con l’edizione del 1988.

Parigi, 27 giugno 1984

Francia – Spagna 2 – 0

Reti: 1:0 Platini (57.), 2:0 Bellone (90.)

Arbitro: Christov (Cecoslovacchia)

Francia: Bats, Battiston (73. Amoros), Bossis, Le Roux, Domergue, Tigana, Fernandez, Platini, Giresse, Lacombe (80. Genghini), Bellone

Spagna: Arconada, Camacho, Gallego, Salva (85. Fernandez), Urquiaga, Francisco, Victor, Senor, Julio Alberto (77. Sarabia), Carrasco, Santillana

*Articolo scritto da Luca Petitto

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