Storia degli Europei di calcio Germania 1988: finalmente l’Olanda
Le qualificazioni: Francia grande esclusa; rivoluzione Italia
Ottava edizione dei Campionati Europei di calcio. Indubbiamente una delle edizioni più belle, entrata nella storia per un singolo, meraviglioso tiro, ma ricca di colpi di scena sin dalle qualificazioni. Le 32 squadre iscritte vennero divise in 7 gironi: le vincenti di ciascun gruppo si sarebbero unite alla Germania Ovest, Nazione ospitante. Il Mondiale di Messico ’86 aveva lasciato alcune impressioni: belle e promettenti per Nazionali come Belgio e Danimarca; disastrate per l’Italia. I danesi riuscirono a ripetersi, qualificandosi davanti alla Cecoslovacchia; il Belgio di Scifo si ammalò di “pareggite” e finì addirittura terzo in favore dell’Irlanda. L’impressione migliore la fece la prolifica Inghilterra (8-0 alla Turchia e 4-1 alla Jugoslavia); ma la sorpresa più grande fu l’esclusione dei campioni in carica, i francesi di un ormai 33enne Platini, eliminati da un’altra bella realtà del Mondiale messicano, l’Unione Sovietica del Pallone d’Oro Belanov, qualificata ad un europeo dopo ben 16 anni.
Dicevamo dell’Italia. Bearzot, così come molti titolari di quella Nazionale che trionfò in Spagna, aveva fatto il suo tempo e venne sostituito da Vicini; il tecnico cesenate, da 10 anni alla guida dell’Under21, rivoluzionò la squadra inserendo nella rosa giovani talenti come Zenga, Maldini, Donadoni, Giannini, Mancini e Vialli. Unico veterano (se si escludono Bergomi e Baresi) il grande Altobelli. Saranno proprio i suoi gol (6 nelle prime 4 gare) e quelli di Vialli a consentire all’Italia di dominare il girone vincendo 6 gare su 8.
Completarono il tabellone la Spagna di Butragueno e l’Olanda del sempiterno Rinus Michels, tornata alla ribalta con una nuova generazione di fenomeni in grado di raccogliere lo scettro di Cruijff. Nel biennio delle qualificazioni, infatti, tra gli orange si misero in luce un certo Marco Van Basten, gigante che danza sulle punte, Ruud Gullit, trequartista forte come un toro, e Rijkaard, difensore e centrocampista col “vizietto” del gol. Olanda che comunque si ritrovò in un girone molto facile e, anche quando la vittoria per 8-0 sul Cipro venne trasformata in uno 0-3 a tavolino per l’esplosione di una bomba carta (poi rettificato con una ripetizione dell’incontro terminata 4-0), la sua qualificazione non fu mai messa in dubbio.
I gironi: dalla panchina di Van Basten all’ultima rete di Altobelli.
Il sorteggio regala al pubblico un girone equilibrato con Germania, Italia, Spagna e Danimarca e uno di ferro con Olanda, URSS, Inghilterra e Irlanda. Passano le prime due, che si incrociano nelle semifinali ad eliminazione diretta. Le danze cominciano il 10 giugno a Dusseldorf con una sfida mai banale: Germania-Italia. Vicini promuove titolari i gemelli del gol Vialli-Mancini, con il secondo particolarmente criticato dai giornalisti; il 22enne di Jesi può sfogare tutto il proprio astio quando sigla il vantaggio al 52′; tuttavia, appena tre minuti dopo, Zenga trattiene troppo a lungo il pallone in area e Brehme non sbaglia il calcio di punizione che ne segue e fissa il risultato finale sull’1-1. Sventurato d’un Zenga, non sarà la tua distrazione più dolorosa! Andando avanti nel girone, Germania e Italia fanno valere la loro superiorità. I tedeschi guidati da Klinsmann e Voeller vincono facile per 2-0 su Spagna e Danimarca. Gli azzurri mostrano grande solidità in difesa e a centrocampo, ma poca precisione in attacco e solo un gol di Vialli permette di superare le Furie Rosse, mentre con la Danimarca ci vogliono addirittura gli inserimenti di Altobelli e De Agostini nella ripresa per strappare la vittoria. Per “Spillo” sarà l’ultimo gol in azzurro.
Dusseldorf, 10 giugno 1988
Germania – Italia 1-1
Reti: 52′ Mancini; 55′ Brehme
Arbitro: Hackhett (Inghilterra)
Germania: Immel; Buchwald, Brehme (76′ Borowka), Kholer, Herget, Littbarski; Matthaus, Thon, Berthold; Voeller (81′ Eckstein), Klinsmann
Italia: Zenga; Bergomi, Maldini, F.Baresi, Ferri; Ancelotti, De Napoli (86′ De Agostini), Donadoni; Giannini, Mancini, Vialli (89′ Altobelli)
Hannover, 11 giugno 1988
Danimarca – Spagna 2 – 3
Reti: 5’ Michel; 24′ M.Laudrup; 53′ Butragueno, 66′ Gordillo; 82′ Povlsen
Arbitro: Thomas (Olanda)
Danimarca: Rasmussen; Sivebæk, Busk, M.Olsen (66′ L.Olsen) Nielsen, Lierby, Helt (46′ Jensen), Heintze, Povlsen, Elkjaer, M.Laudrup
Spagna: Zubizarreta; Tomas, Sanchis, Andrinua, Camacho (46′ Soler); Victore, Michel, Gallego; Gordillo (87′ Vazquez), Butragueno, Bakero
Francoforte, 14 giugno 1988
Italia – Spagna 1 – 0
Reti: 78′ Vialli
Arbitro: Fredriksson (Svezia)
Italia: Zenga; Bergomi, Maldini, F.Baresi, Ferri; Ancelotti, De Napoli, Donadoni; Giannini, Mancini (68′ Altobelli), Vialli (89′ De Agostini)
Spagna: Zubizarreta; Tomas, Sanchis, Andrinua, Soler; Victore, Michel (73′ Begiristain), Gallego (62′ Vazquez); Gordillo, Butragueno, Bakero
Genselkirchen, 14 giugno 1988
Germania – Danimarca 2 – 0
Reti: 10′ Klinsmann, 85′ Thon
Arbitro: Valentine (Scozia)
Germania: Immel; Buchwald (33′ Borowka), Kholer, Herget, Littbarski; Rolff, Matthaus, Thon, Brehme; Voeller (74′ Mill), Klinsmann
Danimarca: Schmeichel; Sivebæk, M.Olsen, L.Olsen, Nielsen, Lierby, Vilfort (74′ Berggreen), Heintze, Povlsen, Elkjaer, M.Laudrup (64′ Eriksen)
Monaco di Baviera, 17 giugno 1988
Germania – Spagna 2 – 0
Reti: 29′ e 51′ Voeller
Arbitro: Vautrot (Francia)
Germania: Immel; Brehme, Borowka, Kholer, Herget, Littbarski (63′ Wuttke); Rolff, Matthaus, Thon; Voeller, Klinsmann (84′ Mill)
Spagna: Zubizarreta; Tomas, Sanchis, Andrinua, Camacho; Victor, Michel, Vazquez; Gordillo, Butragueno (51′ Salinas), Bakero
Colonia, 17 giugno 1988
Italia – Danimarca 2 – 0
Reti: 67′ Altobelli, 87′ De Agostini
Arbitro: Galler (Svizzera)
Italia: Zenga; Bergomi, Maldini, F.Baresi, Ferri; Ancelotti, De Napoli, Donadoni (85′ De Agostini); Giannini, Mancini (67′ Altobelli), Vialli
Danimarca: Schmeichel; Kristensen, M.Olsen (67′ Berggreen), L.Olsen, Nielsen, Jensen, Frimann (57′ Vilfort), Heintze, Povlsen, Elkjaer, M.Laudrup
Nell’altro girone, la prima giornata regala due clamorose sorprese: prima l’Irlanda stende l’Inghilterra con un gol di Houghton; poi la favoritissima Olanda si fa superare 1-0 dalla sorprendente Unione Sovietica. E’ questa una gara che segna forse la svolta nel torneo: il profeta del calcio totale Rinus Michels, infatti, commette il clamoroso errore di considerare Van Basten una seconda scelta (se non terza!) e lo fa entrare in campo solo dopo il vantaggio sovietico; imparata la lezione, il cigno di Utrecht è promosso titolare e con una tripletta elimina la deludente Inghilterra. Nell’ultima gara coll’Irlanda, solo un gol dell’ex Pisa Kieft all’82’ (seppur con la complicità di un Van Basten in fuorigioco passivo) permette ai tulipani di strappare il biglietto per le semifinali.
Stoccarda, 12 giugno 1988
Irlanda – Inghilterra 1 – 0
Reti: 6′ C.Houghton
Arbitro: Kirschen (Germania Est)
Irlanda: Bonner; Morris, McCarthy, Moran, C.Houghton, R.Houghton, McGrath, Whelan, Galvin (76′ Sheedy), Stapleton (63′ Quinn), Aldridge
Inghilterra: Shilton; Stevens, Sansom, Webb (60′ Hoddle), Wright; Adams, Robson, Barnes, Beardsley (82′ Hateley), Lineker, Waddle
Colonia, 12 giugno 1988
URSS – Olanda 1 – 0
Reti: 52′ Rats
Arbitro: Pauly (Germania)
Olanda: Van Breukelen, Van Aerle, R.Koeman, Rijkaard, Van Tiggelen; Vanenburg (57′ Van Basten), Muehren, Wouters; Bosman, Gullit, Van’t Schip
URSS: Dasaev; Demianenko, Kuznetsov, Khidiyatullin, Rats, Bessonov; Lytovchenko, Zavarov (90′ Sulakvelidze), Mykhailychenko; Protasov, Belanov (79′ Alenjikov)
Dusseldorf, 15 giugno 1988
Olanda – Inghilterra 3 – 1
Reti: 44′, 71′ e 75′ Van Basten; 53′ Robson
Arbitro: Casarin (Italia)
Olanda: Van Breukelen, Van Aerle, R.Koeman, Rijkaard, Van Tiggelen; Vanenburg (58′ Kieft), Muehren, Wouters; E.Koeman, Gullit, Van Basten (86′ Suvrijn)
Inghilterra: Shilton; Stevens, Sansom, Hoddle, Wright; Adams, Robson, Steven (69′ Waddle), Beardsley (72′ Hateley), Lineker, Barnes
Hannover, 15 giugno 1988
Irlanda – URSS 1 – 1
Reti: 38′ Whelan; 74′ Protasov
Arbitro: Aladren (Spagna)
Irlanda: Bonner; Morris, McCarthy, Moran, C.Houghton, R.Houghton, Sheedy, Whelan, Galvin, Stapleton (80′ Cascarino), Aldridge
URSS: Dasaev (68′ Chanov); Sulakvelidze (46′ Gutsmanav), Demianenko, Khidiyatullin, Alenjikov, Rats, Bessonov, Zavarov, Mykhailychenko; Protasov, Belanov
Francoforte, 18 giugno 1988
URSS – Inghilterra 3 – 1
Reti: 3′ Alejnikov; 16′ Adams; 28′ Mykhailychenko, 73′ Pasulko
Arbitro: dos Santos (Portogallo)
URSS: Dasaev; Kuznetsov, Khidiyatullin, Rats, Bessonov; Lytovchenko, Zavarov (86′ Gotsmanaw), Mykhailychenko; Protasov, Belanov (45′ Pasulko)
Inghilterra: Woods; Stevens, Sansom, Hoddle, Watson; Adams, Robson, Steven, McMahon (53′ Webb), Lineker (69′ Hateley), Barnes
Gelsenkirchen, 18 giugno 1988
Olanda – Irlanda 1 – 0
Reti: 82′ Kieft
Arbitro: Brummeier (Austria)
Olanda: Van Breukelen, Van Aerle, R.Koeman, Rijkaard, Van Tiggelen; Vanenburg, Muehren (77′ Bosman), Wouters; E.Koeman (51′ Kieft), Gullit, Van Basten
Irlanda: Bonner; Morris (46′ Sheedy), McCarthy, Moran, C.Houghton, R.Houghton, McGrath, Whelan, Galvin, Stapleton (82′ Cascarino), Aldridge
Le semifinali: i primi rimpianti azzurri e la vendetta olandese
La prima semifinale si svolge ad Amburgo il 21 giugno: i tedeschi ospitano l’Olanda in un deja vu della finale del Mondiale 1974. E’ di nuovo panzer contro tulipani; è di nuovo Michels contro Beckenbauer (allora il “Kaiser” era capitano e non allenatore); è di nuovo una sfida ad alta tensione contraddistinta da due rigori. Tuttavia stavolta il risultato non arride ai padroni di casa: la scelta di Beckenbauer di costringere Littbarski in panchina e giocare con le tre punte Mill-Klinsmann-Voeller non si rivela vincente; al rigore realizzato da Matthaus risponde il rigore realizzato da Koeman, finché Van Basten chiude il discorso con un diagonale in scivolata. Come nel ’74, la squadra andata in vantaggio è quella destinata a soccombere: l’Olanda è in finale per la prima volta nella storia degli Europei. La seconda semifinale vede i nostri beniamini tornare su un campo maledetto, il Necklarstadion di Stoccarda dove nel Mondiale ’74 fummo eliminati dalla Polonia. Il risultato, anche stavolta, è una sentenza: i sovietici sono nettamente più in forma degli uomini di Vicini che cadono sotto i colpi di Litovchenko e Protasov. L’URSS si rivela autentica bestia nera, una delle pochissime squadre contro cui l’Italia abbia un saldo negativo (2 vittorie, 4 sconfitte e 4 pareggi di cui 3 dopo questa eliminazione). L’Italia è fuori con qualche rammarico, forse troppo galvanizzata da una rosa giovane e fresca ma proprio per questo ancora inesperta. Due anni più tardi, Vicini costruirà una delle Nazionali più belle di sempre, ma il copione sarà lo stesso e i rimpianti ancora più amari…
Amburgo, 21 giugno 1988
Olanda – Germania 2 – 1
Reti: 55′ Matthaus rig.; 74′ R.Koeman rig, 88′ Van Basten
Arbitro: Igna (Romania)
Olanda: Van Breukelen, Van Aerle, R.Koeman, Rijkaard, Van Tiggelen; Vanenburg, Muehren (59′ Kieft), Wouters; E.Koeman (89′ Suvrijn), Gullit, Van Basten
Germania: Immel; Brehme, Borowka, Kholer, Herget (46′ Pflugler); Rolff, Matthaus, Thon; Voeller, Klinsmann, Mill (84′ Littbarski)
Stoccarda, 22 giugno 1988
URSS – Italia 2 – 0
Reti: 60′ Litovchenko, 62′ Protasov
Arbitro: Ponnet (Belgio)
URSS: Dasaev; Bessonov (35′ Demianenko), Rats, Alejnikov, Kuznetsov, Khidiatullin, Litovchenko, Zavarov, Protasov, Mikhailichenko, Gotsmanov
Italia: Zenga; Bergomi, Maldini (64′ De Agostini), F.Baresi, Ferri; Ancelotti, De Napoli, Donadoni; Giannini, Mancini (46′ Altobelli), Vialli
La finale: Van Basten disegna il tiro impossibile
Atto finale all’Olympiastadion di Monaco di Baviera il pomeriggio del 25 giugno. L’una contro l’altra di nuovo Olanda e URSS dopo la sfida del girone. Ma le cose sono molto cambiate in questi 13 giorni.
Lo spettacolo non è dei migliori: tanta tattica e poche iniziative per due squadre che giocano un calcio molto simile. I sovietici hanno giocato quasi tutte le loro carte contro l’Italia e sul piano fisico annaspano; gli olandesi viceversa hanno ancora due assi, uno più che noto e un altro rimasto nascosto sino ad ora. Ruud Gullit, detentore del Pallone d’Oro e capitano della Nazionale Orange, non ha finora espresso il suo talento e decide di mostrare tutta la sua forza al 32′ schiacciando in rete l’assist di Van Basten con una delle sue incornate micidiali. L’URSS reagisce blandamente e nella ripresa arriva la magia.

Cercatela nei vecchi vhs; cliccatela su youtube; rivedetela all’infinito in uno di quei dvd che celebrano i signori del calcio. Vedrete un titano avanzare in punta di piedi come una ballerina, coordinarsi con grazia e pennellare con quelle gigantesche leve un meraviglioso arcobaleno.
Il gol al volo di Van Basten su assist di Muhren, imbeccato a sua volta da un gran recupero palla di Van Tiggelen, è uno di quei momenti dove il calcio smette di essere sport e diventa puro incantamento: potrete rivederlo mille volte e ancora non saprete capacitarvi di come quel pallone possa disegnare una curva simile; la vedrete chiaramente, così delineata, quasi lenta, eppure così fulminea. Così fatale.
Da quel momento la gara può dirsi chiusa ma c’è spazio per un legno dei sovietici e per un rigore di Belanov concesso per fallo del portiere Van Breukelen e da quest’ultimo magistralmente respinto.
Troppe volte l’Olanda si è avvicinata a vincere un trofeo, cadendo in una voragine quando mancava appena un passo al trionfo. Quelle volte non aveva le ali del cigno di Utrecht a risollevarla. Stavolta Eupalla ha deciso: l’Olanda vince. Vince Van Basten, capocannoniere del torneo. Un’ulteriore consacrazione per i tulipani arriverà qualche mese più tardi quando Van Basten, Gullit e Rijkaard saliranno sul podio del Pallone d’Oro, unica volta nella storia in cui i primi tre classificati appartengono alla medesima nazionale e al medesimo club.
Monaco di Baviera, 25 giugno 1988
Olanda – URSS 2 – 0
Reti: 32′ Gullit, 54′ Van Basten
Arbitro: Vautrot (Francia)
Olanda: Van Breukelen, Van Aerle, Ronald Koeman, Rijkaard, Van Tiggelen; Vanenburg, Muehren, Wouters, Erwin Koeman; Gullit, Van Basten. A disp.: Bosman, Van’t Schip, Kieft, Hiele, Suvrijn. All.: Michels.
URSS: Dasayev; Demianenko, Khidiyatullin, Rats, Gotsmanov (68′ Baltacha); Aleinikov, Lytovchenko, Zavarov, Mykhailychenko; Protasov (71′ Pasulko), Belanov. A disp.: Sukristovas, Sulakvelidze, Chanov. All.: Lobanovskiy.