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Storia degli Europei di calcio Francia 1960 e Spagna 1964

Storia degli Europei di calcio Francia 1960 e Spagna 1964 – I difficili esordi

Euro Francia 1960

Logo Francia 1960
Logo Francia 1960

Per quanto riguarda le prime due edizioni, possiamo dire che si disputarono davvero fra il disinteresse generale degli addetti ai lavori, specie la prima edizione, assegnata ovviamente alla Francia in onore di Henry Delanauy e che vide trionfare l’Unione Sovietica per 2-1 sulla Jugoslavia mentre nella finalina prevalse per 2-0 la Cecoslovacchia (che due anni dopo sarebbe stata finalista mondiale in Cile) sul paese ospitante, la Francia. Per la oramai scomparsa Unione Sovietica si trattò, a livello di nazionale,  del primo ed unico trionfo internazionale della sua pur non breve storia calcistica, a fronte dei tanti successi iridati colti invece nelle varie altre discipline sportive. Insomma, fin da subito le nazioni del blocco comunista si piazzarono nelle prime tre posizioni approfittando dell’assenza delle principali scuole calcistiche occidentali.




Sostanzialmente la stessa cosa accadde quattro anni dopo. Dimenticavamo infatti di dire che anche per questa manifestazione, ovviamente, si scelse la formula della cadenza quadriennale come per il mondiale, mentre in Sud America la manifestazione continentale aveva invece una cadenza biennale. Nel 1964 la fase finale si disputò nella Spagna franchista che viveva, calcisticamente parlando, un periodo aureo grazie al grande Real Madrid di Di Stefano, Gento e Puskas, che faceva incetta di trofei in tutto il mondo. E a dire il vero il primo dei tre citati fuoriclasse del Real, benché argentino, venne nell’occasione reclutato anche nella nazionale delle furie rosse.

Ottavi di finale

URSS URSS 4 – 1 Ungheria Ungheria 3 – 1 1 – 0
Francia Francia 8 – 2 Grecia Grecia 7 – 1 1 – 1
Romania Romania 3 – 2 Turchia Turchia 3 – 0 0 – 2
Norvegia Norvegia 2 – 6 Austria Austria 0 – 1 2 – 5
Jugoslavia Jugoslavia 3 – 1 Bulgaria Bulgaria 2 – 0 1 – 1
Germania Est Germania Est 2 – 5 Portogallo Portogallo 0 – 2 2 – 3
Polonia Polonia 2 – 7 Spagna Spagna 2 – 4 0 – 3
Danimarca Danimarca 3 – 7 Cecoslovacchia Cecoslovacchia 2 – 2 1 – 5

Quarti di finale

Spagna Spagna 0 – 6 URSS URSS 0 – 3 0 – 3
Francia Francia 9 – 4 Austria Austria 5 – 2 4 – 2
Portogallo Portogallo 3 – 6 Jugoslavia Jugoslavia 2 – 1 1 – 5
Romania Romania 0 – 5 Cecoslovacchia Cecoslovacchia 0 – 2 0 – 3

Semifinali

Parigi, 6 luglio 1960

Jugoslavia – Francia 5 – 4

Reti: 11′ Galic (J), 12′ Vincent (F), 43′ Heutte (F), 52′ Wisnieski (F), 55′ Zanetic (J), 62′ Heutte (F), 750 Knez (J), 77′ Jerkovic (J), 78′ Jerkovic (J)

Arbitro: Grandain (Belgio)

Jugoslavia: Soskic, Durkovic, Jusufi, Zanetic, Zebec, Perusic, Knez, Jerkovic, Galic, Sekularac, Kostic

Francia: Lamia, Wendling, Rodzik, Marcel, Herbin, Ferrier, Heutte, Müller, Wiesnieski, Stievenard, Vincent


Marsiglia, 6 luglio 1960

URSS – Cecoslovacchia 3 – 0

Reti: 34′ V. Ivanov, 56′ V. Ivanov, 65′ Ponedelnik

Arbitro: Jonni (Italia)

URSS: Yashin, Tchekeli, Maslenkin, Kroutikov, Voinov, Netto, Metreveli, V.Ivanov, Ponedelnik, Bubukin, Meskhi

Cecoslovacchia: Schroiff, Safránek, Novák, Buberník, Popluhár, Masopust, Vojta, Moravcík, Kvasnák, Bubník, Dolínski


Finale 3° posto

Marsiglia, 9 luglio 1960

Cecoslovacchia – Francia 2 – 0

Reti: Bubník 58′, Pavlovic 88′

Arbitro: Jonni (Italia)

Cecoslovacchia: Schroiff, Safránek, Novák, Masopust, Popluhár, Buberník, Pavlovic, Vojta, Molnár,
Bubník, Dolínski

Francia: Taillandier, Rodzik, Chorda, Marcel, Jonquin, Siatka, Heutte, Douis, Wiesnieski, Stievenard,
Vincent


Finale

Parigi, 10 luglio 1960

URSS – Jugoslavia 2 – 1 dts

Reti: 41′ Galic (J), 49′ Metreveli (U), 114′ Ponedelnik (U)

Arbitro: Ellis (Inghilterra)

URSS: Yashin, Tchekeli, Maslenkin, Kroutikov, Voinov, Netto, Metreveli, V.Ivanov, Ponedelnik, Bubukin,
Meskhi

Jugoslavia: Vidinic, Durkovic, Jusufi, Zanetic, Miladinovic, Perusic, Jerkovic, Sekularac, Galic, Matus,
Kostic


Euro Spagna 1964

Logo Spagna 1964
Logo Spagna 1964

Le altre semifinaliste furono la detentrice del titolo, l’Urss, quindi l’Ungheria e la sorprendente Danimarca. Anche questa edizione vide, come già ricordato, l’assenza delle grandi nazionali dell’occidente, sempre abbastanza scettiche verso la manifestazione e che non si iscrissero neppure. Ed invece, grazie alla perfetta macchina organizzativa franchista, che come tutte le dittature vide nel torneo un’ottima occasione di propaganda per il regime, la manifestazione ebbe un esito decisamente felice dal punto di vista logistico-organizzativo, oltre che positivo anche sotto il profilo strettamente tecnico. Mentre nella prima semifinale l’Urss si sbarazzava abbastanza facilmente della Danimarca, che all’epoca era, tecnicamente parlando, davvero poco più di una squadra materasso, i padroni di casa, opposti alla forte Ungheria (anche se i magiari non erano più lo squadrone terribile di dieci anni prima), soffrirono le classiche pene dell’inferno prima di prevalere per 2-1, a soli cinque minuti dal termine, nei tempi supplementari. Poi, mentre la finale per il terzo posto vide, ovviamente, prevalere l’Ungheria, la finalissima di Madrid si disputò in un clima davvero incandescente, soprattutto a causa del contegno della stampa spagnola, che nel ricordo della guerra civile di venticinque anni prima, che aveva visto l’Urss schierata apertamente con i repubblicani, montò l’evento come fosse non una semplice partita di calcio ma una nuova crociata della Spagna franchista contro “i rossi”.

La sfida, disputata alla presenza in tribuna dello stesso Caudillo, Francisco Franco,  oramai molto avanti negli anni, fu davvero tiratissima, resa immediatamente elettrica da due reti a freddo, la prima per i padroni di casa, al sesto minuto di gioco, e poi il pareggio sovietico, giunto appena due minuti dopo. Seguì quindi un lunghissimo equilibrio tra le due contendenti interrotto a soli cinque minuti dai supplementari dalla rete decisiva del catalano Marcelino, che diede la vittoria finale alla Spagna, il cui trionfo, a detta del grande giornalista italiano Gianni Brera, venne in qualche modo agevolato dall’arbitro inglese, in nome, forse, della fedeltà atlantica della Spagna.

Semifinali

Madrid, 17 giugno 1964

Spagna – Ungheria 2 – 1 dts

Reti: Pereda 35′, Bene (U) 84′, Amancio 115′

Arbitro: Blavier (Belgio)

Spagna: Iribar, Rivilla, Calleja, Zoco, Olivella, Fusté, Amancio, Pereda, Marcelino, Suárez, Lapetra

Ungheria: Szentmihalyi, Mátrai, Mészöly, Sárosi, Nagy, Sipos, Bene, Komora, Albert, Tichy, Fenyvesi


Barcellona, 17 giugno 1964

URSS – Danimarca 3 – 0

Reti: Voronin 19′, Ponedelnik 40′, V.Ivanov 87′

Arbitro: Lo Bello (Italia)

URSS: Yashin, Chustikov, Shesternev, Mudrik, Voronin, Anichkin, Chislenko, V.Ivanov, Ponedelnik, Gusarov, Khusainov

Danimarca: L.Nielsen, J.Hansen, K.Hansen, B.Hansen I, Larsen, E.Nielsen, Bertelsen, Sørensen, O.Madsen, Thorst, Danielsen


Finale 3° posto

Barcellona, 20 giugno 1964

Ungheria – Danimarca 3 – 1 dts

Reti: Bene 11′, Bertelsen (D) 81′, Novák 107′ (rig), Novák 110′

Arbitro: Mellet (Svizzera)

Ungheria: Szentmihalyi, Novák, Mészöly, Ihász, Solymosi, Sipos, Farkas, Varga, Albert, Bene, Fenyvesi

Danimarca: L.Nielsen, Wolmar, K.Hansen, B.Hansen I, Larsen, E.Nielsen, Bertelsen, Sørensen,
O.Madsen, Thorst, Danielsen


Finale

Madrid, 21 giugno 1964

Spagna – URSS 2 – 1

Reti: Pereda 6′, Khusainov (U) 8′, Marcelino 84′

Arbitro: Holland (Inghilterra)

Spagna: Iribar, Rivilla, Olivella, Calleja, Zoco, Fusté, Amancio, Pereda, Marcelino, Suárez, Lapetra

URSS: Yashin, Chustikov, Shesternev, Mudrik, Voronin, Anichkin, Chislenko, V.Ivanov, Ponedelnik,
Korneev, Khusainov

*Articolo scritto da Francesco Filograsso

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