La Storia degli Europei di calcio: la nascita del campionato europeo per nazioni, un’idea di Henri Delanauy

Quello che oggi chiamiamo campionato europeo per nazioni, e che è oramai diventato a tutti gli effetti con lo spropositato aumento del numero delle squadre partecipanti alla fase finale voluto dall’Uefa una sorta di mini mondiale, nasce verso la fine degli anni cinquanta del secolo scorso per volontà di un ex arbitro e dirigente calcistico francese (ovviamente…), come già a suo tempo la Coppa Rimet, ed in effetti il torneo venne inizialmente intitolato proprio al suo ideatore Henri Delanauy (nel frattempo precocemente deceduto) e venne presentato al pubblico come la Coppa Europa per nazioni “Henri Delanauy”. L’idea era quella di disputare anche nel vecchio continente un torneo calcistico come quello che fin dagli albori del ventesimo secolo si disputava già in America Latina. Tuttavia gli inizi di questa manifestazione, destinata con il tempo a divenire tra le più importanti in assoluto, furono abbastanza travagliati per l’imprevisto disinteresse e snobismo mostrato nei suoi confronti dalle principali federazioni calcistiche europee, Italia, Germania ed Inghilterra in testa. In realtà, fin da subito, mostrarono, al contrario, un ottimo feeling per la nuova manifestazione le federazioni dell’Europa orientale, quelle appartenenti al vecchio blocco sovietico, tanto che almeno fino al 1976 vi recitarono davvero la parte del leone. Il torneo quindi partì abbastanza in sordina e con un ristretto numero di partecipanti, tanto che nelle prime cinque edizioni alla fase finale partecipavano solo quattro nazionali, con la formula delle semifinali e delle due finali, ed ovviamente la manifestazione si disputava in una delle quattro nazioni semifinaliste.
Solo a partire dall’edizione del 1980, disputata in Italia, il torneo cambiò formula e si allargò ad otto squadre, suddivise in due gironi da quattro e con le rispettive vincenti che si affrontavano nella finalissima mentre le seconde nella finale di consolazione. Manco a dirlo, alla prima occasione capitò proprio all’Italia, in qualità di Paese ospitante, “consolarsi” in questo modo, peraltro come vedremo senza nemmeno riuscirci… Ma si trattò per l’Italia di una edizione alquanto travagliata perché disputata al termine della famigerata stagione calcistica 1979-80, quella del primo grande scandalo legato al totonero, e che vide gli azzurri scendere in campo privi dello squalificato “Pablito” Rossi, appena due anni prima consacratosi eroe al mundial argentino. Per non parlare poi degli stadi semivuoti, vuoi per il disincanto degli spettatori dopo lo scandalo, vuoi per il boicottaggio posto in essere a Roma e Milano dai tifosi laziali e milanisti, inviperiti per la retrocessione a tavolino delle loro squadre decretata dalla F.I.G.C., ma di questo si avrà modo di parlare meglio in seguito.
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