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F1 GP Spagna 1996: la prima vittoria di Schumacher in Ferrari

F1 GP Spagna 1996: sotto un diluvio biblico, il Kaiser conquista al Montmelò la sua prima vittoria per la scuderia di Maranello e prende il via l’era del binomio Schumacher-Ferrari

F1 GP Spagna 1996. Continua il nostro viaggio che ripercorre le tappe più importanti della sfavillante carriera di Michael Schumacher. L’appuntamento di oggi ci riporta a domenica 2 Giugno 1996, una data indelebile nel cuore di tanti tifosi del Cavallino, quella della prima vittoria dell’allora due volte Campione del Mondo con il team di Maranello, ingaggiato da Todt&co per risollevare le sorti della Ferrari, da troppo tempo lontano dai vertici della categoria. Lo scenario è quello del circuito del Montmelò, sito a circa 20 km a nord-est di Barcellona. Inaugurato in vista delle Olimpiadi estive del 1992, sin dal 1991 è la casa del GP di Spagna di F1, oltre ad ospitare anche il Motomondiale e varie altre categorie motoristiche. La pista è lunga 4.655 m, con 16 curve (9 a destra e 7 a sinistra); presenta, inoltre, altre due configurazioni, il circuito Nacional (3.067 m) e il circuito dell’Escuela (1.703 m). Nonostante abbia un manto stradale abbastanza ondulato e spesso la pista sia sporca, a causa della sabbia proveniente dalle vicine campagne, il circuito del Montmelò è molto apprezzato dai piloti e dai tecnici, tanto da far dire che una monoposto che va forte qui andrà bene su tutti i circuiti. Una particolarità del Montmelò è il rettilineo dei box, il più lungo del Mondiale superando il chilometro; le velocità di punta, però, non sono alte, per l’elevato carico aerodinamico che richiede questo tracciato. Altri punti caratteristici del circuito catalano solo la chicane in salita Elf, seguita dal lungo curvone in appoggio Renault, le curve lente Seat e La Caixa, la veloce piega a destra Campsa e l’altro curvone in salita Banca Sabadell.




La stagione 1996

Dal punto di vista regolamentare, l’unica novità di rilievo rispetto alla stagione precedente riguarda la sicurezza: vengono infatti resi obbligatori i bordi rialzati dell’abitacolo, introdotti dalla Sauber già nel 1994, per proteggere meglio il capo e il collo dei piloti dai bruschi movimenti laterali che potevano causare seri danni. Riguardo il calendario, questo prevede 16 gare, contro le 17 del ’95, a causa dell’esclusione del GP del Pacifico, disputatosi per due anni sul circuito giapponese di Aida; inoltre, cambia sede il GP d’Australia, che si trasferisce da Adelaide all’Albert Park di Melbourne. Passando alle scuderie, si ritira dalle competizioni la Pacific, mentre la Forti, che aveva debuttato l’anno precedente, abbandona il Mondiale dopo il GP di Gran Bretagna, a causa della mancanza di risorse finanziarie, lasciando solo 20 vetture sulla griglia.

Molti, invece, sono i movimenti tra i piloti. Su tutti, il colpo da copertina è quello della Ferrari, che ingaggia dalla Benetton nientemeno che il due volte Campione del Mondo in carica Michael Schumacher, a cui viene affidato il difficile compito di riportare la Rossa a lottare per l’iride; anche il secondo pilota è nuovo: trattasi del nordirlandese Eddie Irvine, pilota estroso, dedito alle donne e alla bella vita, di provenienza dalla Jordan. I due piloti Ferrari del ’95, Alesie Berger, passano entrambi alla corte di Flavio Briatore. Novità grosse anche in Williams: al fianco del capitano Damon Hill, arriva il rookie figlio d’arte Jacques Villeneuve, fresco vincitore della 500 Miglia di Indianapolis; in McLaren confermano Hakkinen, nonostante due mesi in coma dopo l’incidente nelle libere del GP d’Australia ’95 ad Adelaide, e prendono dallaWilliams lo scozzese David Coulthard. La Ligier schiera Panis e Diniz, proveniente dalla Forti, mentre la Jordan si affida all’esperienza di Brundle, ex Ligier, affiancandolo a Barrichello. La Sauber conferma il solido Frentzen e prende dalla Benetton Johnny Herbert; line-up nuova per la Footwork, che schiera l’olandese Jos Verstappen e l’esordiente paulista Ricardo Rosset, e per la Forti, che si presenta con due italiani: l’ex Pacific Andrea Montermini e Luca Badoer, avente trascorsi in Minardi e in Scuderia Italia. Conferma i piloti ’95 la Tyrrell, conKatayama e Salo, mentre la Minardi, accanto al confermato portoghese Pedro Lamy, fa ruotare tre piloti sulla seconda vettura: i rookie Giancarlo Fisichella (8 GP) e Tarso Marques (2 GP) e Giovanni Lavaggi (6 GP), ex Pacific.

I test invernali emettono un verdetto chiaro: la vettura da battere sarà la Williams, la cui FW18-Renault, affinamento della monoposto del ’95 (laFW17B), si appresta a dominare la stagione. Un gradino sotto ci sono Ferrari e Benetton: la vettura di Maranello, la F310 progettata da John Barnard, presenta come grande novità il passaggio dal V12 al V10, oltre alle pance laterali staccate dall’abitacolo; il muso è ancora old style, basso e raccordato direttamente all’ala anteriore. La monoposto italiana soffrirà, in particolare durante la prima parte del campionato, di seri problemi di affidabilità e di costanza nelle prestazioni, tanto da portare ad una versione B, la cui modifica più appariscente sarà l’introduzione di un musetto rialzato. Situazione non facile anche dalle parti di Enstone: l’addio di Schumacher è stato un duro colpo, anche perchè molti tecnici di livello hanno preferito seguire il tedesco nella sua nuova avventura italiana; inoltre, Rory Byrne, che ha progettato la vettura con Ross Brawn, abbandona il team ad inizio stagione, prendendosi un periodo sabbatico; la B196 è una buona macchina, rapida anche se non come la Williams, benchè monti anche lei il propulsore Renault, presentando un nuovo cambio a 7 rapporti, più pesante e che provoca un allungamento del passo della monoposto. Il risultato è che Berger ed Alesi non riusciranno mai ad integrarsi al meglio con la vettura.

L’inizio di stagione conferma le attese, con laWilliams che monopolizza il campionato. In Australia, sul nuovo circuito di Melbourne,Villeneuve conquista una splendida pole davanti a Hill e alle due Ferrari; la gara vede una doppia partenza, a causa di un terribile incidente diBrundle, e le Williams dominano, con Hill che precede il giovane canadese ed Irvine, subito a podio con la Ferrari; esordio da dimenticare per Schumi, costretto al ritiro al 32° giro per un problema ai freni. In Brasile, domina Hill, che realizza un hat-trick: la pole è sua, con quasi un secondo sul primo inseguitore, Barrichello; in gara, svoltasi sotto la pioggia, comanda dall’inizio alla fine, precedendo la Benetton di Alesi e la Ferrari di Schumacher, al primo podio in Ferrari ma staccato di un giro. In Argentina, la scuderia di Grove ripete la doppietta di Melbourne, con Hill (autore della pole) che precede Villeneuve e Alesi, di nuovo sul podio con la Benetton. Gara sfortunata per Schumacher: dopo aver realizzato un ottimo 2° tempo in prova, il tedesco rimane per più di metà gp vicino all’inglese della Williams, finchè Damon, passando su dei detriti provocati da una collisione tra Brundle e Marques, ne spara alcuni sulla F310 di Michael, danneggiandogli l’ala posteriore; Schumi, perciò, viene fatto ritirare per precauzione al 46° giro. La prima tappa europea è al Nurburgring, sede del GP d’Europa: in prova, a far la voce grossa è ancora Hill, che precede nettamente Villeneuve, Schumacher e Alesi. In gara, però, la situazione cambia: Damon parte male e poco prima della prima sosta, avverte dei problemi, con conseguente lungo controllo ai box; l’inglese rientra a centro gruppo, chiudendo comunque 4°, negli scarichi di un ottimo Coulthard, 3° con la McLaren. Davanti, Villeneuve comanda agevolmente, anche se, nel finale, Schumi è autore di una bella rimonta, arrivando a soli 7 decimi dal canadese.

Ad Imola, il pilota tedesco conquista la prima pole in Ferrari, grazie anche ad un motore nuovo preparato appositamente per le qualifiche; la domenica Michael chiude 2°, alle spalle di Hill e davanti a Berger su Benetton; gara difficile perVilleneuve, protagonista di diversi contatti nel primo giro con Alesi e ritiratosi a 6 giri dalla fine per la rottura di una sospensione. A Monaco va in scena la gara più pazza degli ultimi vent’anni. In qualifica, Schumacher è protagonista di un giro magistrale, rifilando mezzo secondo a Hill e ad Alesi; la domenica mattina, sul Principato si scatena un acquazzone che termina poco prima della partenza. La direzione gara, essendosi svolto il warm-up con pista asciutta, decide di concedere un quarto d’ora di prove in più ai piloti, 15 minuti nei quali si verificano vari incidenti. La gara, iniziata con il bagnato e terminata asciutta, si rivela una vera e propria ecatombe: Schumacher, infilato in partenza da Hill, va a sbattere subito, in uscita dalla prima del Portier; anche i due della Williams sono costretti al ritiro, con l’inglese, che stava dominando, appiedato al 40° giro dalla rottura del motore, eJacques eliminato dopo una collisione con Badoer al 66° giro; male anche Irvine, ko dopo esser stato tamponato da Hakkinen e da Salo. Alla fine, la gara termina con 75 giri completati su 78 previsti, a causa del superamento del limite delle due ore, e con appena 4 piloti al traguardo (non accadeva dal 1931), con Panis (Ligier) sorprendentemente vincitore, eCoulthard (McLaren) e Herbert (Sauber) a completare il podio, seguiti da Frentzen (Sauber), doppiato.

Il weekend di Barcellona

Il GP di Spagna è la settima prova in calendario, la sesta a svolgersi sul circuito alle porte di Barcellona. La classifica vede un chiaro dominio della Williams, prima nei Costruttori con 65 punti, contro i 25 della Ferrari e i 18 della Benetton, e di Hill in quella piloti, con 21 punti di margine sul compagno di box Villeneuve (43 a 22), e con Schumi 3°, con soli 16 punti. La Ferrari si presenta con un nuovo carburante elaborato dalla Shell, che avrebbe permesso di disporre di 30 cavalli in più; Cesare Fioriolascia la Forti e torna in Ligier. Le prove sono caratterizzate dal gran caldo; nelle libere del venerdì, il miglior tempo è fatto segnare da Irvine (Ferrari), davanti a Barrichello (Jordan) e aPanis (Ligier), mentre il sabato mattina è Villeneuve (Williams) a staccare il miglior tempo, prima di rompere il motore. In qualifica, dopo due pole di Michael, è Hill a far segnare il miglior crono, con 1:20.650 (record della pista), conquistando la 15° pole in carriera (4° dell’anno e 90° per la Williams), con Villeneuve, staccato di +0.474, al suo fianco. In seconda fila, ci sono laFerrari di Schumacher (+0.937) e la Benetton di Alesi (+1.411), seguiti in terza fila dai rispettivi compagni di squadra, con Berger 5° (+1.475) ed Irvine 6° (+1.683). In quarta fila troviamo laJordan di Barrichello (+1.729) e la Ligier di Panis (+2.035); chiudono la top ten la Sauber diHerbert (+2.377) e la McLaren di Hakkinen (+2.420); le due Forti non si qualificano. Nelle dichiarazioni post qualifiche, Hill, nonostante si dica soddisfatto della vettura, teme altre rotture, mentre Schumacher si dichiara deluso dalle prestazioni della F310, in particolare dal punto di vista aerodinamico. In casa Benetton, all’ottimismo di Briatore, fa da contraltare il realismo di Berger, il quale afferma cha al massimo potranno lottare con le Ferrari.

Partenza e primi giri del GP di Spagna 1996

A cambiare le carte in tavola, come a Monaco, interviene Giove Pluvio. Sin dal sabato sera, infatti, su Barcellona comincia a cadere una pioggia insistente, che continuerà fino a tutto il pomeriggio della domenica. Il warm-up vede una strana competitività della Ferrari, assente nelle precedenti prove sul bagnato. Alcuni piloti chiedono di rinviare il via della gara e, inizialmente, i commissari propendono per la partenza dietro la safety-car. Però, poichè il circuito è dotato di moderni sistemi di drenaggio, si opta per la partenza regolare. Come prevedibile, allo spegnersi dei semafori è il caos: Hill è incerto al via e viene infilato daVilleneuve e Alesi; parte male Schumacher, 7° dopo la prima curva; a centro gruppo non si vede nulla e c’è un incidente che coinvolge Coulthard (McLaren), Lamy (Minardi) e Rosset (Footwork), tutti ritirati. Sempre nel corso del primo giro, Schumi supera Barrichello, issandosi in 6° posizione, mentre una collisione provoca il ritiro di Fisichella (Minardi) e di Panis (Ligier). Al termine del primo passaggio, Villeneuve conduce davanti ad Alesi, Hill, Berger e alle dueFerrari, con Irvine che subito dopo finisce ko dopo un testacoda. La pista allagata favorisce gli errori dei piloti, come Herbert, che al 2° giro è protagonista di un lungo, passando da 7° a 10°. Anche Hill sbaglia, finendo largo al curvone Renault, cedendo il passo a Berger e aSchumacher; proprio il tedesco è nettamente il più veloce in pista, passando, il giro seguente, l’austriaco. Davanti, Villeneuve è marcato stretto da Alesi, ma è impressionante il ritmo del ferrarista, la cui F310 sembra un aliscafo; in soli due giri rimonta quasi 7 secondi al canadese, portandosi, al termine del 7° giro, a soli 1.5 s dalla vetta; nel frattempo, nuovo errore di Hill. Il recupero di Schumi è un crescendo rossiniano, che lo porta a superare il francese dellaBenetton alla staccata del tornante Seat e a portarsi subito negli scarichi di Villeneuve; intanto, si ritira Katayama (Tyrrell) per un problema elettrico.

Il sorpasso di Schumacher su Villeneuve e il ritiro di Hill

F1 GP Spagna 1996 Schumacher Villeneuve
Schumacher sorpassa Villeneuve (fonte: twitter.com @MemoriaF1)

Al 10° giro, Hill termina una gara per lui molto tribolata finendo a muro sul rettilineo dei box. Quasi in contemporanea, Schumacher attacca il canadese ancora alla Seat, prendendo il largo, grazie ad un ritmo insostenibile per tutti gli altri; basti pensare che, in soli 4 giri, il tedesco rifila la bellezza di 15 secondi al pilota della Williams, di nuovo braccato da Alesi. Addirittura, il secondo miglior giro più veloce in gara dopo quello di Michael, fatto segnare daBarrichello, è ben 2 secondi più lento. Durante il 16° giro, Verstappen (Footwork) finisce in testacoda mentre Diniz (Ligier) finisce nella ghiaia; il giro dopo vede il ritiro di Brundle(Jordan), per un problema al differenziale, mentre Salo (Tyrrell) viene squalificato, per aver cambiato macchina prima della partenza. Schumi continua a tenere un ritmo imbarazzante per gli avversari, tanto da approcciare alla prima sosta con quasi 40 secondi di margine suVilleneuve; termina, al 21° passaggio, anche la gara di Herbert (Sauber), finito fuoripista. Al 24° giro, il ferrarista va ai box e rientra tranquillamente al comando. Gli altri sono tutti su una tattica ad una sosta: al 32° giro rientra Alesi, seguito al 34° da Berger e al 36° da Villeneuve, conBarrichello issatosi in 2° posizione. Nel frattempo, c’è nervosismo nel box Ferrari, perchèSchumacher inizia ad avvertire delle noie al motore che lo costringono a rallentare, anche se il margine sul brasiliano della Jordan è rassicurante (1 minuto e 9 secondi). Al 41° giro, seconda sosta per Schumacher; il giro seguente è il turno di Barrichello, che rientra giusto davanti aVilleneuve; il brasiliano prova a difendersi ma il canadese lo passa e va in 3° posizione.

L’arrivo e il podio del GP di Spagna 1996

Al 44° giro si ritira anche Berger (Benetton), finito fuori pista in seguito ad un testacoda; poco dopo, rientra ancora ai box Barrichello, ma stavolta si ritira, tradito dal differenziale. La situazione vede Schumacher al comando con un vantaggio enorme su Alesi, il cui margine suVilleneuve tende a ridursi; a punti, al momento, anche Frentzen (Sauber), Verstappen (Footwork) e Hakkinen (McLaren). Proprio l’olandese, al giro 47, butta al vento una grossa occasione finendo fuoripista dopo un testacoda, consentendo a Diniz (Ligier) di entrare in zona punti. Le posizioni non cambieranno più e Schumacher taglia il traguardo centrando la prima vittoria della sua nuova avventura in Ferrari, la 20° in carriera e 106° nella storia della scuderia di Maranello. Sul podio anche Alesi (Benetton) e Villeneuve (Williams); chiudono la zona punti Frentzen (Sauber), Hakkinen (McLaren) e Diniz (Ligier), tutti doppiati. Con Hill senza punti per la seconda gara di fila ma ancora nettamente davanti con 43 punti, Schumi prova a riaprire il campionato, agganciando Villeneuve a quota 26, mentre Alesi sale a 17 punti; in classifica Costruttori, la Williams comanda con 69 punti, davanti a Ferrari (35) e Benetton (24). Il resto della stagione conferma il dominio della scuderia di Frank Williams, con Hill che si laurea Campione per la prima volta vincendo nella gara conclusiva di Suzuka (dopo aver vinto anche in Canada, Francia e Germania), resistendo al ritorno del team-mate Villeneuve, autore di una stagione da rookie fantastica (il figlio di Gilles vince altre tre gare, in Gran Bretagna, Ungheria e Portogallo). Schumacher, dopo qualche altro problema nelle 5 gare seguenti, dove racimola solo un 4° posto nella gara di casa, ottiene 5 podi di fila nelle ultime gare, compresa un’altra vittoria sul bagnato a Spa e un magnifico trionfo a Monza, grazie al quale entra definitivamente nel cuore dei tifosi del Cavallino.

F1 GP Spagna 1996 – Ordine d’arrivo:

Pos Pilota Vettura Tipo Giri Tempo Media
1 SCHUMACHER M. FERRARI F310 65 1h59m49,307s 153,785
2 ALESI J. BENETTON B196 65 a 45,302s
3 VILLENEUVE J. WILLIAMS Fw18 65 a 48,388s
4 FRENTZEN H. SAUBER C15 64
5 HAKKINEN M. McLAREN Mp4/11 64
6 DINIZ P. LIGIER Js43 63

RITIRATI

Pilota Vettura Tipo Giri
VERSTAPPEN J. FOOTWORK Fa17 47
BARRICHELLO R. JORDAN 196 45
BERGER G. BENETTON B196 44
HERBERT J. SAUBER C15 20
BRUNDLE M. JORDAN 196 17
SALO M. TYRRELL 024 16
HILL D. WILLIAMS Fw18 10
KATAYAMA U. TYRRELL 024 8
IRVINE E. FERRARI F310 1
PANIS O. LIGIER Js43 1
FISICHELLA G. MINARDI M195B 1
LAMY P. MINARDI M195B 1
COULTHARD D. McLAREN Mp4/11 1
ROSSET R. FOOTWORK Fa17 1

*Articolo a cura di Gianluca Zippo

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