In una brutta giornata per il Motomondiale a causa della vicenda motori Yamaha, lo spagnolo su KTM conquista la prima casella dello schieramento in una condizione di pista asciutta/bagnata, la prima fila è completata la prima fila da Rins e Nakagami. 5° il leader del mondiale Mir, 9° Morbidelli, 12 Dovizioso. Vinales costretto a partire dalla pit-lane.
La KTM di Pol Espargaro si mette davanti a tutti nelle qualifiche nel gran premio d’Europa nel primo dei 2 appuntamenti sul circuito di Valencia. Lo spagnolo ha fatto registrare il tempo di 1’40’343 beffando Alex Rins di appena 41 millesimi, completa la prima fila Takaaki Nakagami, ormai non più una sorpresa staccato da Espargaro di poco meno di un decimo.
La seconda fila è aperta da un ottimo Johann Zarco, passato per la Q1 e nuovamente la prima Ducati in pista, seguito da Joan Mir, primo classificato di coloro che si giocano il titolo, infatti Morbidelli ha chiuso in nona posizione, Dovizioso solo 12esimo, mentre Maverick Vinales chiude la qualifica con il sedicesimo tempo ma sarà costretto a partire dalla pit-lane a causa dell’utilizzo del sesto motore in stagione, contro i cinque consentiti dal regolamento.
Da segnalare l’ottima prestazione di Aleix Espargarò dopo che gli è stato annullato il miglior giro di sessione che gli avrebbe consentito di partire addirittura 5°. per una sorpresa positiva, ce n’è anche una negativa, ovvero la pessima prestazione di Danilo Petrucci. Il vincitore di Le Mans proprio su pista bagnata non è riuscito a replicare qui quanto fatto in Francia. Il siciliano si mette dietro solo la Aprilia di Savadori, all’esordio in MotoGP e alla Ducati di Rabat, scaricato dal team Esponsorama per Luca Marini. Il primo pilota posizionato davanti a Petrux è Valentino Rossi, che al suo ritorno dopo la sosta forzata a causa del coronavirus non va oltre la 19esima posizione.
Caos nel paddock per la situazione Yamaha
Nel paddock il clima non è dei migliori a seguito del caso motori in cui è stata coinvolta Yamaha. La casa di Itawa, è stata indagata dalla FIM a seguito di valvole irregolari montate sui motori, a cui sono stai tolti i sigilli senza che questo venisse comunicato,di tutte le Yamaha nella gara di Jerez 1. La condanna per questa infrazione è stata punita solo a livello di costruttore e team; alla Yamaha sono stati tolti 50 punti dalla classifica costruttori (il doppio di quelli conquistati con la vittoria di Quartararo) e sono stati rimossi ai team i punti conquistati in quel week end, quindi 37 a Petronas (i 25 di Quartararo più gli 11 di Morbidelli) e 20 al team ufficiale Yamaha (ottenuti con la seconda posizione di Vinales). I piloti invece non hanno ricevuto nessuna penalizzazione lasciando invariata la loro classifica.
Oggi abbiamo vissuto una brutta pagina del nostro sport, sia per l’evento in sé sia, per la pessima gestione a cui abbiamo assistito. In tanti si sono esposti sulla vicenda, dai team manager delle altre squadre ai piloti stessi, a volte con termini molto duri fino ad arrivare addirittura all’accusa di broglio.
Cerchiamo di ad analizzare con lucidità la situazione: che ci fosse qualcosa che non andava nei motori della Yamaha lo abbiamo avuto chiaro fin dall’inizio della stagione, non sono un caso le rotture di ben 3 propulsori a Jerez è che Vinales abbia esaurito i suoi 5 motori a disposizione in appena 11 gare, dovendo ricorrere ad un motore extra per terminare la stagione. Il motivi di tutto ciò sembravano dei problemi a delle valvole, per questo motivo la Yamaha aveva fatto richiesta affinché potesse aprire i motori per sostituire il componente difettoso riscontrato dalla casa dei tre diapason. Non tutte le altre case erano favorevoli a concedere tale autorizzazione e così la Yamaha ha ritirato la richiesta risolvendo il problema depotenziando leggermente il motore, questo almeno sotto il punto di vista formale… ma così non è stato.
La FIM, insospettita da tutta questa vicenda, ha aperto un inchiesta trovando effettivamente delle anomalie che hanno portato agli esiti di cui abbiamo parlato sopra. Le valvole analizzate erano identiche per caratteristiche a quelle dichiarate al MSMA (Motorcycle Sports Manufacturers Association), ma provenienti di un produttore diverso.

La prima tematica da affrontare è stato il comportamento di Yamaha, che ha diramato un comunicato in cui si scusa per l’accaduto chiarendo che da parte loro l’infrazione è stata commessa in buona fede non pensando di infrangere alcuna regola, oltre che non far trapelare alcun dettaglio sulla vicenda che rimane ancora con degli interrogativi, è impensabile che Yamaha non pensasse di commettere delle irregolarità togliendo i sigilli ai motori senza segnalarlo e non ricevendo alcuna autorizzazione.
Ma oltre al comunicato c’è un altra cosa che ha lasciato molte perplessità a piloti, team ed appassionati creando anche un precedente non da poco conto se questioni simili dovessero ripresentarsi in futuro, ovvero la mancata penalizzazione dei piloti. Secondo le regole i punti non dovevano essere tolti solamente a case e costruttori, ma i punti dovevano essere anche declassati dalla classifica dei piloti.
Perchè non è stato fatto questo? La domanda ha una risposta quasi banale: tutti e 3 i piloti Yamaha passibili di penalizzazione si stanno contendendo il mondiale, e andare a penalizzare 3 dei protagonisti della lotta al titolo sarebbe stato a dir poco deleterio per lo spettacolo del mondiale, per lo più già colpito dal covid ed orfano del suo campione in carica.
È giusto che i piloti non siano stati sanzionati? Questa è una domanda non facile da rispondere perché se è vero che da una parte esiste un regolamento che prevede la decurtazione dei punti ai piloti e alla casa coinvolta il regolamento va applicato, è altrettanto vero che si andrebbe a compromettere l’intera stagione dei piloti che potrebbero essere all’oscuro di tutto.
È però bene specificare che Yamaha è stata punita non per un’infrazione tecnica, ma bensì per un infrazione burocratica, per non aver segnalato il cambio di produttore delle valvole al MSMA. Questo è il motivo per il quale la FIM ha deciso di penalizzare solamente Yamaha come costruttore e non i suoi piloti. Non essendoci nessuna irregolarità tecnica, i piloti non hanno tratto alcun vantaggio dalla sostituzione delle valvole, essendo queste assolutamente identiche da un punto di vista tecnico a quelle omologate a inizio stagione.
Un Week end da dimenticare per Vinales
Se ha Yamaha non ha certo sorriso lo sbarco al Ricardo Tormo, c’è chi può dire di stare peggio: si tratta proprio di uno dei suoi piloti che risponde al nome di Maverick Vinales. Le irregolarità sui motori ha sicuramente gettato qualche ombra (immeritata) sul mondiale dei piloti della casa nipponica, non certo la situazione ideale per giocarsi il titolo, ma il pilota di Roses può vantare anche 1 contagiato dal coronavirus e 3 membri in isolamento all’interno del suo team, tra cui anche il suo telemetrista. Come se questo non fosse già sufficiente però lo spagnolo sarà anche obbligato ad utilizzare il suo 6° motore in stagione, sforando il numero massimo di motori utilizzabili consentiti dal regolamento, ovvero 5, e quindi venendo penalizzato con partenza dalla pit-lane per questa gara.
La ciliegina su una torta avvelenata che domani potrebbe spegnere definitivamente le sue ambizioni iridate, viste anche le difficoltà di Yamaha fino ad adesso in pista. Per uscire da questa situazione serve un impresa da supereroe, come quello che porta disegnato sul caso.

Griglia di partenza
1. Pol Espargaro 1’40’343
2. Alex Rins + 0.041
3. Takaaki Nakagami + 0.096
4. Johann Zarco + 0.143
5. Joan Mir + 0.270
6. Jack Miller + 0.459
7. Aleix Espargaro + 0.563
8. Miguel Oliveira +0.894
9. Franco Morbidelli +1.123
10. Brad Binder +1.347
11. Fabio Quartararo +1.509
12. Andrea Dovizioso +1.815
Lascia un commento