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MotoGP Valencia 2020 – Anteprima e orari

5 Novembre 2020 di Niccolò Spada Lascia un commento

Siamo pronti a Questi 2 round sul circuito Ricardo Tormo di Valencia, che ci condurranno all’ultimo Round di Portimao fra due settimane, dove scopriremo il vincitore di questo anomalo mondiale MotoGP 2020. La classifica di campionano è cortissima, basti pensare che matematicamente sono ancora in gioco i primi 14 piloti della classifica iridata. In testa troviamo Mir, seguito a ruota dalle tre Yamaha di Quartararo, Vinales e Morbidelli.

Il podio del GP nel 2019: vinse Marquez davanti a Quartararo e Miller

Sul circuito di Valencia andrà in scena l’ultimo doppio week end di gara di questa stagione del Motomondiale, fortemente condizionata dalla pandemia da coronavirus. Sono 2 appuntamenti decisivi che ci diranno senza dubbi i piloti che si giocheranno il titolo in vista del gran finale sulla pista portoghese di Portimao fra appena 2 settimane. Non c’è più spazio per gli errori, chi non sarà abbastanza competitivo sarà estromesso dalla lotta iridata senza appello.

Le ultime 4 edizioni del Gran Premio della Comunica Valenciana sono stati vinti da ben 4 piloti diversi, il che rende ancora più incerto questo appuntamento in una stagione dove l’equilibrio l’ha fatta da padrone, però di questi 4 piloti l’unico che sarà in pista è Andrea Dovizioso, forse un vantaggio per il forlivese che è obbligato a vincere se vuole provare ancora a dire la sua per il titolo. Oltre a Dovi sono solo 2 i piloti attualmente in attività ad aver vinto sul circuito spagnolo nella classe regina, ovvero Marc Marquez, ancora fermo per il grave infortunio al braccio rimediato a Jerez, e Valentino Rossi, vincitore del gran premio nei lontani ormai 2003 e 2004, tenuto lontano dalle corse in queste ultime settimane a causa del coronavirus.

Rossi ancora positivo al Covid-19, al suo posto Gerloff. Anche Lecuona out. Esordio per Savadori con Aprilia

Il “Dottore” salterà certamente almeno il primo dei due round sulla pista spagnola a causa degli ultimi tamponi effettuati a cui è risultato ancora positivo al Covid-19. Il nove volte campione del mondo, che ha riferito di essere al 100% fisicamente, dovrà aspettare almeno un’altra settimana per risalire sulla sua M1. Per sostituirlo Yamaha ha convocando Garrett Gerloff, pilota del team GRT in Superbike, a cui spetterà il compito non facile di esordire in MotoGP prendendo il posto di una leggenda di questo sport. Per il giovane statunitense sarà quindi una stagione da ricordare, in quanto la chiuderà con gli esordi in entrambi i massimi campionati motociclistici al mondo.

Problemi legati al coronavirus anche per Iker Lecuona, che sarà costretto a saltare entrambi i GP di Valencia a causa della positività del fratello. Nonostante il tampone l’alfiere Tech 3 sia risultato negativo, lo sfortunato evento lo costringe alla quarantena di 10 giorni imposta dallo stato di Andorra per tutti coloro che hanno avuto rapporti stretti con un contagiato, quindi di fatto impedendogli di correre sulla pista valenciana, proprio la pista che lo vide esordire in top class la scorsa stagione.

Non sarà Gerloff l’unico pilota ad esordire in MotoGP in questo week end, anche Lorenzo Savadori si prepara a vivere questa grande emozione. Per gli ultimi tre round stagionali Aprilia ha deciso di sostituire Andrea Iannone non più con Bradley Smith che, a meno di colpi di scena, termina così la sua stagione. Il testimone viene così raccolto dal cesenate che viene dunque premiato per prestazioni ottenute in un CIV letteralmente dominato. Da sottolineare che Savadori non è alla prima esperienza in assoluto sulla RS-GP, ha infatti preso parte ai test pre-stagionali svolti a Sepang all’inizio di quest’anno.

Mir in testa al mondiale senza mai aver vinto

Jona mir nonostante abbia conquistato ad Aragon la testa del mondiale, è l’unico pilota dei primi 6 della classifica iridata ad non aver vinti un gran premio quest’anno, ma non solo perché il giovane alfiere della Suzuki non ha mai vinto in top class. Tutto ciò rende difficile da credere che lo spagnolo ad oggi sia il favorito alla vittoria del titolo, ma Joan ha fatto della costanza di risultati la sua più grande arma in un campionato dive i suoi avversari invece sono stati molto più altalenanti. E questo è un grande merito per lui, segno che se pur giovane e solamente al suo secondo anno in MotoGP, la mentalità per andare lontano c’è.

Ultima chiamata per Dovizioso e Ducati

Il doppio round di Valencia sono le ultime occasioni di riscatto di Dovizioso e Ducati, autori entrambi di una stagione sottotono. Non tutto è perduto; i punti dalla vetta sono solo 28, che in un campionato pazzo come questo potrebbero anche essere recuperabili, ma all’interno del box della rossa è necessario crederci. Negli ultimi appuntamenti si è respirata un’atmosfera veramente tesa nel box della rossa, ma questo è il momento per mettere da parte eventuali rancori e lavorare tutti in modo sereno e con un unico obbiettivo per concludere al meglio quest’annata.

Storia del circuito e albo d’oro

IL Gran Premio della Comunità Valenciana viene corso per la prima volta nel 1999, diventando così il quinto circuito spagnolo nella storia su cui viene disputato un Gran Premio del Motomondiale. Nelle sue prime edizioni l’appuntamento sul circuito dedicato a Ricardo Tormo, Celeberrimo pilota spagnolo vincitore di 2 mondiali a cavallo fra gli anni 70 e 80, era posizionato a circa metà del calendario. Dal 2002 però, anno del passaggio dalla categoria 500 alla MotoGP, il circuito di Valencia è stato scelto come tappa finale del mondiale. In questa stagione condizionata dal covid, la tappa spagnola sarà il penultimo appuntamento di quest’annata 2020.

Il circuito è lungo poco più di 4 chilometri e si articola su 14 curve, 5 a destra e 9 a sinistra, con il rettilineo principale lungo circa 900 metri. L’impianto, in condizioni di normalità, può ospitare 150 mila spettatori, divisi tra le varie tribune distribuite lungo i punti strategici del percorso, dove poter osservare al meglio il passaggio dei piloti.

Il pilota che vanta più vittorie sulla pista spagnola è Dani Pedrosa con ben 7 successi, mentre il giro più veloce è stato fatto segnare da Jorge Lorenzo nel 2016 in sella alla Yamaha, che ha fatto fermare il cronometro sul tempo di 1’29’’401.

Pedrosa che festeggia la vittoria del GP del 2017 di Valencia. Sarà la sua ultima vittoria di carriera

Caratteristiche tecniche

Il Ricardo Tormo è un circuito in cui vengono molto usate le marce basse, a causa delle curve molto tecniche, ed uno dei pochi su cui il piloti della MotoGP sono costretti ad usare addirittura la prima marcia, cosa molto rara sulle piste dove viene disputato il Motomondiale. Il tracciato è anche abbastanza stretto e questo porta i piloti a percorrere traiettorie obbligate, quindi sarà fondamentale una guida pulita per poter ambire a dei buoni risultati.

Per Brembo, fornitore ufficiale dei freni delle moto, ha dato al Ricardo Tormo un indice di difficoltà di 3, posizionandolo tra le piste in cui i freni vengono impiegati meno. Le staccate più importanti del circuito le troviamo alla curva 1, al termine del rettilineo principale, e alle curve 8 e 12 nella seconda parte della pista.

Le indicazioni di Brembo sull’uso dei freni

Il pronostico

Sulla pista valenciana sarà fondamentale avere una moto equilibrata, e sotto questo aspetto Yamaha e la Suzuki potrebbero avere un vantaggio sugli altri costruttori.

Honda, che negli ultimi anni ha vinto più volte grazie a Marc Marquez e Dani pedrosa, è in grande crescita in questo finale di stagione e potrebbe lottare anche per la vittoria su una pista teoricamente favorevole alle RCV.

É un circuito che emana dei bei ricordi per KTM, che qui nel 2018, in una gara condizionata dalla pioggia, ottenne il suo primo podio con Pol Espargaro. La casa austriaca non parte con i favori del pronostico viste le caratteristiche tecniche della pista, ma proverà a confermare i buoni risultati delle scorse gare, aiutandosi anche con i dati raccolti da Pedrosa, risultati più volte fondamentali. Non è un dettaglio che, fatta eccezione per la pista di casa, la KTM abbia sempre sofferto nel primo round dove erano previste gare doppie, quindi non sarebbe una sorpresa vedere le moto austriache in difficoltà questo week end e competitive la prossima settimana.

Per quanto riguarda Aprilia si prevede un fine settimana difficile, in quanto, dal suo ritorno nel Motomondiale, ha centrato solamente 2 top ten a Valencia, e le difficoltà mostrate per tutta la stagione sembrano rendere impossibile un ribaltamento della situazione.

Chiudiamo con Ducati: La situazione a livello tecnico non è malvagia, considerando che nella scorsa edizione Miller salì sul podio precedendo Dovizioso e che nelle ultime stagioni la Desmosedici è sempre stata competitiva per le posizioni di vertice. Come sempre per le rosse quest’anno, tutto dipenderà dal feeling che i piloti troveranno con le Michelin.

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