Adesso che questa stagione 2020, resa complicata a causa della pandemia di Covid-19, si è conclusa andiamo ad analizzare ciò che i protagonisti delle derivate di serie ci hanno mostrato in pista. Tanti gli argomenti da affrontare in questo pagellone.
In questo articolo parleremo della stagione dei piloto ufficiali: dal sesto titolo consecutivo conquistato da Rea al primo anno in Superbike di quello che potrebbe essere il più grande rivale per il Nord-Irlandese negli anni avvenire, ovvero Redding, passando per la prima stagione di Bautista sulla Honda.
Jonathan Rea – voto 9: La sua solidità e costanza gli hanno permesso di conquistare un titolo strameritato. Però in questa stagione gli abbiamo anche visto fare dei risultati in gara che non gli vedevamo fare da tanti anni, come ad esempio il 6° posto in gara 2 ad Jerez, ma anche tani piccoli errori nel momento in cui il feeling con la sua Kawasaki veniva meno. Per questo mi viene da dire che è stato anche il suo mondiale più sofferto. Non è un caso che il suo rinnovo fosse tanto legato alla conferma che in pista dal 2021 ci sarà una tanto attesa evoluzione della Ninja. I suoi avversari e le loro moto sono sempre più agguerriti, ma il cannibale non vuole mollare neanche un metro.

Scott Reding – voto 9: Considerando che era un rookie, Scott ha corso una splendida stagione, raccogliendo alla grande l’eredita di Bautista e dando non pochi grattacapi anche a Rea. L’ex pilota MotoGP è maturato molto, approccia le gare in maniera differente dal passato, e ciò gli ha portato un grande beneficio a livello di risultati. Come ha detto lui stesso non resterà un rookie per sempre, sarà lui a spezzare il dominio di Rea? Questo non ci è dato saperlo per ora, ma sappiamo di certo che moto e pilota sono molto competitivi e che entrambi sono ambiziosi, molto ambiziosi.
Chaz Davies – voto 7: È un vero peccato questa separazione, sia per Ducati sia per Chaz, ma il gallese, nonostante abbia dichiarato di non aver capito la mancata riconferma nel team ufficiale, in realtà ha molto da recriminare a sé stesso. Non solo dopo sette stagioni in sella alla rossa non è riuscito a conquistare il titolo, ma soprattutto nelle due ultime 2 è stato surclassato da 2 rookie, quando Ducati aveva puntato su di lui per lanciare la nuova V4 R. Poi le sue prime gare di stagione hanno reso ancor più complicato un suo eventuale rinnovo di contratto che non è mai arrivato. A Chaz non manca certo il talento e le vittorie ottenute negli ultimi due round ne sono la prova. Speriamo di rivederlo in Superbike anche il prossimo anno, magari ancora su una Ducati.
Toprak Razgatlioglu – voto 7: Alla fine della sua prima stagione in Yamaha è il primo pilota classifica della casa dei tre diapason, che non è poco, ma conoscendo il suo talento ci si aspettava qualcosa di più. Ha tutte le carte in regola per giocarsi, se non per vincere, il mondiale, e anche dal punto di vista caratteriale ha dimostrato di saper affrontare anche i momenti difficili. Dal prossimo anno serve più costanza e azzerare i black out, che lo hanno accompagnato per tutta la stagione.
Micheal Van der Mark – voto 6,5: Stagione complicata la sua che, ad eccezione del round di Portimao, ha ottenuto podi solamente nella gare sprint, dato che rende palese come l’olandese andasse in difficoltà quando il grip calava ed emergeva chi aveva trovato il miglior bilanciamento con la sua moto. Nonostante questo però a colto un quinto posto finale preceduto di pochissimi punti dal compagno di box. Micheal, con la conclusione di questo campionato, per sua scelta, conclude anche la sua avventura in Yamaha e dalla prossima stagione difenderà i colori di BMW, con il compito di riportare in vetta il marchio tedesco. Compito, vista questa stagione, davvero complicatissimo.
Alex Lowes – voto 6,5: Aveva cominciato la stagione sbalordendo tutti, uscendo dal week end di Phillip Island con la seconda vittoria di carriera, oltre che da leader del mondiale. Da lì in avanti la stagione di Alex si normalizzerà, tornerà al podio solamente nel penultimo round di Magny Cours e chiuderà il mondiale in 6° posizione. Penso che non ci si aspettasse nulla di più dal britannico, tanto più che si trovava ad affrontare la sua prima stagione in sella alla Kawasaki, ma considerando anche l’inaspettata vittoria in Australia credo che la sua stagione si possa considerare più che sufficiente.
Alvaro Bauista – voto 5: Troppi troppi troppi errori da parte dello spagnolo, che aveva il compito di non far sfigurare la nuova Fireblade all’esordio in Superbike. La sua stagione sarebbe stata più che positiva… se solamente fosse arrivato al traguardo più spesso! Ha avuto il grande merito di farsi vedere più volte tra i big del mondiale conquistando anche un podio ad Aragon, ma alla fine un Leon Haslam spesso meno meno veloce ma molto più consistente, ha chiuso con i suoi stessi punti in classifica. L’insufficienza è dovuta proprio a questo: Alvaro non è riuscito a trasformare la sua velocità in risultati concreti.
Leon Haslam – voto 6,5: Dopo la ottima 5° posizione nella gara inaugurale ha sofferto molto, tanto è vero che già si sprecavano le ipotesi su chi lo avrebbe sostituito. È invece l’esperto pilota inglese ha continuato a lavorare senza mai scoraggiarsi e la seconda parte di questa stagione l’ha dimostrato, raccogliendo diverse top ten e la soddisfazione di portare spesso la moto al traguardo, al contrario di Bautista. Si è conquistato il rinnovo di contratto, oltre con le sue prestazioni anche con la sua professionalità.
Tom Sykes – voto 5: È passato dal discreto esordio dell’anno scorso in sella alla BMW al disastro di quest’anno. Per tutta la stagione si è visto un Tom Sykes frustrato per gli scarsi risultati ed anche per la questione rinnovo, andata troppo per le lunghe, che di certo non ha reso felice il pilota. L’apice di questo nervosismo l’abbiamo visto quando ha fatto quel pericolosissimo rientro in traiettoria ad Aragon, dove la peggio l’ha avuta lo sfortunatissimo Mercado, infortunatosi alla caviglia ed obbligato ad saltare un intero week end. In ogni caso ha dimostrato di essere il miglior pilota all’interno del suo box ma non può essere certo soddisfatto di quanto raccolto. Dovrà riscattarsi la prossima stagione.
Eugene Laverty – voto 4,5: Ha tutte le attenuanti del caso, ma è inutile nascondere che ha ottenuto dei risultati inferiori alle attese. Solamente tre top ten in questa stagione, con l’unico squillo della pole position di Magny Cours, in balia di una BMW non all’altezza delle altre case, è stato anche scaricato dalla casa tedesca in favore di Van der Mark. Stagione da dimenticare per l’irlandese che potrebbe trovare posto per la stagione 2021 nel team satellite che BMW sta tentando di allestire.
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