Franco Morbidelli si impone di forza davanti alle Suzuki di Rins e Mir. Honda vde svanire le possibilità di successo nella ghiaia a causa delle cadute di Nakagami e Marquez. In difficoltà Quartararo e Vinales, mentre crolla Dovizioso
Franco Morbidelli: la Yamaha che non ti aspetti. Con un pacchetto inferiore sia all’ufficiale Vinales, sia al compagno di squadra Quartararo, soffre al Venerdì ma non si arrende. Arriva secondo in qualifica e vince una gara dominata dal primo all’ultimo giro infrangendo il record di Jorge Lorenzo, che durava dal 2015, del giro più più veloce in gara. Dietro di lui, nonostante la strenua resistenza, si deve arrendere il vincitore di settimana scorsa Alex Rins, mentre si riconferma sul gradino più basso del podio Joan Mir, che allunga in classifica sui suoi principali inseguitori.
Ai piedi del podio Troviamo inaspettatamente la KTM di Pol Espargarò, che negli ultimi giri ha la meglio su Johann Zarco, nettamente la prima Ducati al traguardo, che riesce a resistere al ritorno di un’altra KTM, quella di Miguel Oliveira. 7° e 8° posizione per le Yamaha di Vinales e Quartararo, le grandi deluse di giornata. Ottima 9° posizione per il rookie Iker Lecuona, chiude la top ten Danilo Petrucci. Le due Honda rimaste in pista, Quelle di Crutchlow e Bradl si piazzano davanti al uno sconsolato Andrea Dovizioso che giunge solo 13° al traguardo. Chiudono la zona punti Rabat e Smith.
La cronaca
Partono forte i primi tre che addirittura si toccano all’ingresso della prima curva, Con Nakagami che conserva la leadership della corsa, ma la tine per pochissime curve, 4 per l’esattezza e le speranza di riportare in Giappone una vittoria di una tappa del mondiale svanisce. In partenza inoltre c’è stato anche un tamponamento di Binder ai danni di Miller, entrambi sono costretti al ritiro. Pochi giri dopo sarà costretto a tornare ai box anche Bagnaia per un problema elettronico alla sua moto. Parte forte Mir che rimonta fino alla 5° posizione in poco più di un giro e si mette all’inseguimento di Vinales e Zarco. Poco dopo si unisce a lui anche Marquez che, rimasto cauto nei primi giri a causa della gomma dura che ha scelto all’anteriore, si rifarà sotto al connazionale e lo seguirà per diversi giri, mentre davanti Morbidelli e Rins fanno il vuoto rispetto a tutti gli altri. Nelle retrovie troviamo un Dovizioso in estrema difficoltà. Intorno a metà gara cominciano a calare le prestazioni di Vinales e Zarco, e ciò favorisce il ritorno di Mir e Marquez. Il pilota Suzuki riuscirà a passare entrambi, mentre al rappresentante della casa alata incomberà in una scivolata alla seconda curva. Le prestazioni delle Yamaha di Vinales e Quartararo diventa così vistoso che vengono in poco tempo lasciati entrami sul posto dalle KTM di Espargarò e Oliveira, mentre tenta di difendere la 4° posizione uno stoico Zarco. Nel finale di gara assistiamo ai duelli di Zarco prima contro Espargarò, che conquisterà la posizione, poi contro Oliveira, che invece chiuderà dietro al francese. Brutto l’epilogo di gara per Dovizioso: il forlivese, che aveva rimontato fino alla nona posizione, rimane coinvolto in un contatto con l’Aprilia di Aleix Espargarò che gli farà perdere diverse posizioni e probabilmente anche la concentrazione, visto che oltre al tempo perso nel contatto verrà superato verrà superato da Petrucci e Bradl. Peccato per Aleix Espargarò che è costretto al ritiro per un problema tecnico ad un giro e mezzo dalla fine.
La classifica mondiale
1. Joan Mir – 137p.
2.Fabio Quartararo – 123p.
3.Maverick Vinales – 118p.
4. Franco Morbidelli – 112p.
5. Andrea Dovizioso – 109p.
6. Alex Rins – 105p.
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