
Massimo Carrera, attuale tecnico dell’Aek Atene ed ex giocatore bianconero, è stato ospite alla trasmissione “Juventus Divanum” dove ha affrontato diversi temi sul mondo Juve e non solo:
Il ricordo più bello: “E’ quando abbiamo vinto la Champions. Per un giocatore è uno dei traguardi più ambiti. Io l’ho fatto con la mia squadra del cuore, è il massimo per un giocatore”.
Sulle finali perse: “Ci vuole anche fortuna di arrivare nel momento giusto. Devi essere fisicamente e mentalmente in condizione. Quest’anno la Juve ha la possibilità di arrivare in finale, è organizzata e concreta. Lascia poco spazio ai rivali”.
Chi gli somiglia di più: “Il giocatore che più mi assomiglia è Giorgio Chiellini, ci accomuna il tempo della scivolata. Anche se la mia era per nascondere la lentezza (sorride ndr). Vedrei bene Giorgio è una bravissima persona, ha le doti giuste per diventare un grande dirigente”.
Su Conte: “Ogni tanto ci sentiamo, parliamo più di vita che di calcio. Da lui ho preso tantissimo, noi siamo cresciuti tantissimo prima con Trapattoni e poi con Lippi. Abbiamo capito che nel calcio serve fatica, sacrificio, allenamento. La nostra fortuna è che con Angelo ed Antonio ci conoscevamo, nessuno era geloso dell’altro. Tutti lavoravamo in un’unica ottica: far vincere la Juventus”.
Sulla prima Juve di Conte: “La prima Juve di Conte era abituata a soffrire per tutti i 90′, vincemmo quel campionato per quello. Punto di svolta? Quel pareggio a Napoli fece capire che non mollavamo mai. Eravamo sempre alle calcagna del Milan, abbiamo lavorato duramente per superarli”.
Sulla semifinale di Europa League del 2014: “Benfica? In quella semifinale di Europa League affrontammo una squadra che non giocava a calcio, erano dieci dietro la linea della palla e perdeva continuamente tempo. In quel momento, forse, mancava brillantezza”.
Sull’allenare in futuro la Juventus: “Sì allenerei la Juventus, è il sogno di tutti. Anche il mio”.
Sulla possibilità di allenare la Juve già questa estate: “Non ho mai avuto il sentore, questa estate, di poter ambire alla panchina della Juve. Nel calderone sarà pur entrato il mio nome, ma nessuna illusione da parte mia”.
Su de Ligt: “E’ un grande giocatore, ha il futuro dinanzi a sé. Diventerà il top. Con l’infortunio di Giorgio, è stato buttato subito nella mischia e ci ha messo un po’ a mostrare il suo valore. Con lui e Demiral, la Juve ha sistemato la difesa. “Demiral? Deve dimostrare di crescere ancora, può diventare ancora più forte“.
Su Rugani: “Può far parte della Juventus, quando ha giocato è sempre stato all’altezza. Sarri lo conosce benissimo, lo ha avuto ad Empoli e se lo tiene ancora in rosa è perché pensa possa sostituire qualsiasi giocatore senza perdere nulla”.
Su Bentancur: “Ci sta benissimo in un centrocampo così forte, è un giocatore che mi piace”.
Sull’Inter: “L’Inter sta cercando di avvicinarsi alla Juventus, sicuramente sta cercando giocatori funzionali all’idea del proprio allenatore. Penso che i nerazzurri diventeranno ancora più importanti, esattamente come Lazio ed Atalanta”.
Sulle differenze tra Trapattoni e Lippi: “Il primo era più un papà, era già scafato e sapeva bene come gestire i ragazzi giovani. Il secondo era alle prime esperienze, era molto esuberante e voglioso di arrivare al traguardo”.
Arrivare alla Juve: “Quando arrivi alla Juve, sai in che società arrivi. Devi sempre vincere, quando arrivi secondo comprendi di aver fallito. I tifosi all’inizio erano un po’ scontenti, in quegli anni abbiamo fatto bene vincendo anche in Europa. Abbiamo cercato di ricostruire”.
Baggio o Del Piero? “Ho condiviso più momento con Baggio, dormivamo nella stessa camera e spesso ci trovavamo a cena insieme. Quando Ale è arrivato era più giovane, la visione della vita era diversa. Con lui ci siamo sempre parlati e confrontati, dandogli consigli. Come era il rapporto tra Baggio e Lippi? Nella Juve non si avvertiva nessun dissapore, Roberto veniva trattato come tutti gli altri”.
La proposta di Ferrara: “Nel 2009 ero responsabile settore giovanile, Ferrara mi passò il testimone. L’anno prima mi chiese di allenare gli allievi della Juve, ma risposi che volevo continuare. L’anno dopo arrivò l’accordo con i bianconeri. In Italia si ha più paura di far giocare il ragazzo giovane, all’estero invece c’è più coraggio”.
Difensore delle due epoche: ““Il più forte dei miei tempi era Franco Baresi, quello di oggi è Thiago Silva”.
Su Sarri: “La sua Juve non ha gli stessi interpreti che aveva a Napoli, sta provando a cercare il modo migliore”.
Su Douglas Costa: “Tolto Ronaldo chi mi porterei via dalla #Juve? Rispondo de Ligt. E sono innamorato di Douglas Costa. Per me tecnicamente è più forte del portoghese”.
Su De Sciglio: “E’ un buon giocatore che può star bene nella rosa della Juve”.
Su Pogba: “E’ un grandissimo giocatore, se la Juve dovesse prenderlo nuovamente farebbe un grandissimo colpo. Milinkovic? E’ un gran giocatore, ma la Lazio non lo vende. Per me è più semplice che torni il francese”.
Lascia un commento