Analisi della formazione rossonera dopo la sessione di mercato invernale
Difficile sostenere che il Milan esca rafforzato dal mercato di gennaio visto che, a parte Ibrahimovic, tutti gli altri ingressi andranno a sostituire giocatori ormai abituati ad accomodarsi in panchina. Ma proprio l’aver puntato tutto sullo svedese fa capire quale sia l’obiettivo primario del Milan per la stagione in corso: la Coppa Italia. Essendo impossibile dal punto di vista fisico, a 38 anni suonati, poter giocare tante partite consecutive meglio allora concentrarsi sulle poche sfide decisive (semifinali e finale) per vincere la Coppa. Ecco in che modo può essere decisivo l’Ibra 2.0 per i rossoneri. In questo senso, la premiata ditta Maldini&Boban ha contribuito mandando via tutti quei giocatori che avrebbero potuto fargli ombra (le cessioni di Suso e Piatek vanno proprio in questa direzione). La vittoria della Coppa Italia produrrebbe un duplice effetto per il Milan: si raggiungerebbe l’Europa attraverso la via più breve con annesso arricchimento della sala trofei (solo una Supercoppa Italiana negli ultimi 8 anni). E anche la serenità societaria ne gioverebbe.
Un nuovo Calhanoglu
Nella seconda parte della stagione ecco che anche Calhanoglu potrebbe ricoprire un ruolo decisivo, finalmente nella posizione a lui più congeniale di centrocampista centrale, più nel vivo della manovra e con maggiori possibilità di sfruttare le sue doti balistiche. Con una coppia formata dal turco e da Bennacer la mediana rossonera aumenterebbe il suo tasso qualitativo. Tutto ciò può essere sufficiente per la stagione in corso partita ormai nel verso sbagliato, ma a giugno sarà poi necessario intervenire pesantemente sul mercato per poter puntare ad obiettivi più ambiziosi e in linea con la storia rossonera.
*Articolo scritto da Luca Cordani
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