Giro d’Italia 20ma tappa. Sul Cervino vince per distacco Nieve, l’olandese attacca non riesce a staccare la Maglia Rosa. Crolla Pinot e perde il podio

Giro d’Italia 20ma tappa. Niente da fare per Tom Dumoulin. L’olandese ha tentato con tutte le sue forze rimaste nelle gambe di staccare sull’ultima salita, quella che portava a Cervinia, la Maglia Rosa Froome e recuperare quei 46” che lo dividevano dal campione britannico, ma tutti i suoi sforzi sono sfumati dinanzi alla facilità con cui il capitano della Sky ha risposto ai suoi attacchi. Al quinto scatto Froome, come se si fosse infastidito dopo aver agganciato per l’ennesima volta il corridore della Sunweb, lo ha staccato e stava per andare via; poi ha rallentato quasi a fargli capire che non gli conveniva andare oltre altrimenti sarebbero stati guai per lui. Dumoulin li ha raggiunti ed ormai rassegnato alla sconfitta è arrivato al traguardo con la Maglia Rosa. Questo è avvenuto a -4 dal traguardo quando Nieve era già arrivato da 6’ in questa ventesima tappa che ha portato i corridori da Susa a Cervinia con altri 214 chilometri e tre G.P.M. da superare. Il corridore della Mitchelton liberato da compiti di gregariato a Yates ha trovato la sua grande giornata partendo con altri 27 corridori e giungendo da solo al traguardo. Una tappa che ha lasciato per strada un altro nome illustre di questo Giro e della classifica generale: Pinot. Il francese è letteralmente crollato sul secondo G.P.M. perdendo la possibilità di salire sul podio. In teoria l’olandese può ancora tentare di attaccare Froome ma l’ultima tappa si corre sul circuito dei Fori Imperiali a Roma ed è una passerella così come accade al Tour de France sugli Champs Eliseè. A tal proposito ci sembra davvero un po’ anacronistico sottoporre i corridori ad un altro spostamento di svariati chilometri per poter correre una tappa come se non ce fossero stati finora. Un altro disegno delle tappe sarebbe stato forse più opportuno
Cronaca
La stanchezza la durissima tappa di ieri e il caldo si fanno ormai sentire nelle gambe dei corridori tant’è che la prima fuga non parte subito dopo la partenza ma dopo un’ora di corsa. Sono ventisette quelli che si avvantaggiano: Matteo Montaguti (Ag2r La Mondiale), Francesco Gavazzi, Davide Ballerini, Manuel Belletti, Marco Frapporti (Androni-Sidermec), Matej Mohoric, Giovanni Visconti (Bahrain-Merida), Giulio Ciccone, Enrico Barbin (Bardiani-CSF), Felix Grossschartner, Andreas Schillinger (Bora-hansgrohe), Matthieu Ladagnous (Groupama-FDJ), Krists Neilands (Israel Cycling Academy), Roman Kreuziger, Mikel Nieve (Mitchelton-Scott), Michael Woods (EF-Drapac), Maurits Lammertink, Tony Martin (Katusha-Alpecin), Koen Bouwman, Robert Gesink, Bert-Jan Lindeman (LottoNL-Jumbo), Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo), Valerio Conti, Vegard Stake Laengen, Marco Marcato (UAE Team Emirates) e Jacopo Mosca (Wilier-Selle Italia), Elia Viviani (Quick Step) Il gruppo lascia fare e il vantaggio schizza subito a 3’. Viviani passa per primo sul Traguardo Volante di Samona e su quello posto a Verres, mettendo una seria ipoteca sulla conquista della Maglia Ciclamino, in testa al gruppo c’è l’Astana seguita dalla Sky ma l’andatura è tranquilla segno che oggi i fuggitivi hanno chances di arrivare al traguardo, d’altra parte la battaglia, se ci sarà è tra i primi. Sul G.P.M. del Col Tsecore è Ciccone che precede Bowmann e Gesink. Il gruppetto di testa si sgretola restano Nieve, Conti, Mohoric, Woods, Ciccone, Grossschartner, Brambilla, Lammertink, Bouwman e Gesink. Mohoric lungo la discesa cerca l’allungo guadagna 30” ma viene ripreso. Si inizia la salita St.Pantaleon con i fuggitivi che hanno 5’48” sul gruppo Maglia Rosa. Sulle rampe del secondo G.P.M. restano in tre Brambilla, Nieve e Grossschartner ed ecco un altro colpo di scena che porta ad un’altra variazione nella classifica generale. Non è Dumoulin che sale sulle ruote di Froome ma è il francese Pinot che crolla letteralmente lasciando ogni velleità di salire sul podio. Nieve sulle rampe della salita prova ad andarsene, taglia il traguardo del G.P.M. con 30” su Grossschartner mentre a 1’35” passano Ciccone che vede sfumare la maglia verde di leader della classifica degli scalatori, Gesink e Brambilla. Il gruppo transita a 8’. In discesa aumenta il vantaggio del battistrada che arriva ai piedi del Cervino con 1’20” su Grossschartner e 2’ sul terzetto. Nieve non cede sale su molto agile dietro Gesink raggiunge e supera l’austriaco della Bora e si mette a caccia dello spagnolo. Il corridore della Mitchelton gregario fino a ieri di Yates e liberato oggi da questi compiti dopo il naufragio dell’ex Maglia Rosa, dimostra le sue qualità e taglia il traguardo a mani alzate davanti all’olandese Gesink giunto a 2’15” e Grossschartner. Ma è nel Gruppo Maglia Rosa che a 8 chilometri si scatena la bagarre. Dumoulin tenta il tutto e per tutto, scatta una, due, tre, quattro volte tentando di far saltare Froome, ma la Maglia Rosa risponde puntualmente non lasciando spazio all’olandese. Quando il capitano della Sunweb tenta un nuovo allungo Froome è come si spazientisse lo aggancia lo supera e lo stacca; poi però si ferma e Dumoulin lo raggiunge. Scappano intanto Carapaz e Miguel Angel Lopez ma vengono ripresi all’ultimo chilometro, la volata è vinta da Poels e Froome vince il Giro d’Italia.
Domani 21ma tappa con il circuito sui Fori Imperiali a Roma sarà una passerella per il vincitore tanto atteso, Chris Froome.
Giuseppe Spinazzola
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