La partita perfetta. Perfetta. Sotto ogni punto di vista. Tecnico, tattico, agonistico, morale. Non c’è un secondo di questa serata che un tifoso romanista vorrebbe cambiare. Al Barça non basta il 4-1 dell’andata e subisce una beffa storica, clamorosa. Finisce 3-0 e addirittura segnano i due giocatori che all’andata avevano sbagliato porta: De Rossi e Manolas si fanno perdonare con tutti gli interessi collezionando la più grande rimonta nella storia del calcio italiano e di tutta la Coppa dei Campioni.

CRONACA
Di Francesco stupisce un po’ tutti con un 11 inedito e un modulo che raramente ha messo in campo: un 3-5-2 con Juan Jesus sul centro-sinistra, Florenzi e Kolarov sulle fasce e Schick al fianco di Dzeko in attacco.
Valverde aveva messo in guardia i suoi dicendo “La Roma ne ha già fatti 3 al Chelsea.” Spaventato da questa prospettiva, il tecnico blaugrana non si adagia sul 4-1 e schiera l’11 titolare.
La Roma sa di non avere quasi nessuna speranza di passare il turno; lo spettro della goleada c’è sempre, specie oggi che è l’11° anniversario del 7-1 di Manchester. E quindi se la gioca. Di Francesco manda in campo un 11 pieno di voglia che, dopo gli errori di S.Roberto e Messi, trova un insperato vantaggio al 5′, con Dzeko che passa in mezzo a due lanciato in maniera sublime da De Rossi. Il gol infiamma un Olimpico già rumoroso e stordisce un Barcelona molto distratto; la conseguenza è un assolo giallorosso. Schick lasciato completamente solo a centro area sbaglia di testa su un cross di Fazio; Dzeko costringe Semedo e Umtiti agli straordinari nel deviare le sue conclusioni; Kolarov tentenna in area sullo sviluppo di un angolo e ancora Schick fallisce a pochi metri da Ter Stegen. I blaugrana mettono paura solo quando Messi cerca la valvola su delle punizioni che finiscono comunque alte. Sono 45 minuti d’alto livello per i giallorossi, 45 minuti di orgoglio.
Nella ripresa quell’orgoglio si trasforma in fame, nella fame tipica delle grandi. I giallorossi non perdono una goccia di quell’adrenalina, di quell’intensità che ha contraddistinto la prima frazione di gioco. Dzeko lotta su ogni pallone, li difende e li porta avanti, si trova con De Rossi con una facilità impressionante. Il Barcelona non sembra neanche più lui e al 58′ il bosniaco viene atterrato in area da Piquè; l’arbitro esita un attimo ma poi non ha dubbi: giallo allo spagnolo e rigore ai piedi di De Rossi. Il Capitano ha una responsabilità enorme ma dopo l’autogol dell’andata può prendersi la rivincita: Ter Stegen indovina il lato ma è 2-0. Il Barça non si scuote e DI Francesco capisce che è il momento per i cambi: fuori Schick e Nainggolan, dentro Under ed El Shaarawy per giocarsi il tutto per tutto. E subito il Faraone su un cross di Florenzi va vicinissimo al 3-0 con Ter Stegen costretto al miracolo. Poi un calcio d’angolo, di solito il punto debole della Roma, ma stavolta Eupalla ha deciso: sul corner di Under va di testa Manolas che fa il 3-0. “Proprio io!” sembra dire il Colosso di Rodi, “Sì, proprio io che all’andata avevo segnato un autogol!”. C’è l’esplosione dell’Olimpico, finalmente anche i giocatori si permettono di festeggiare. Solo Di Francesco urla di rabbia: vuole la calma, vuole l’intensità costante per gli ultimi 10 minuti. I blaugrana provano a inventarsi qualcosa, si buttano in avanti e Valverde gioca i cambi. La difesa giallorosso crea una diga ma c’è spazio per la paura perché Juan Jesus e Fazio si fermano su un apparente fuorigioco, Alisson esce in scivolata su Piqué e Dembelè prova dai 30 metri il pallonetto a porta vuota. Ma non è serata. E’ la serata della Roma. Tutta della Roma.
Il triplice fischio regala ai tifosi romanisti la più grande impresa della loro storia. Merito di Di Francesco, artefice di un successo costruito e ragionato; merito di De Rossi, protagonista della sua miglior partita degli ultimi 7 anni; merito di Dzeko, che a gennaio doveva andarsene e invece trascina i suoi con gol pesanti come macigni; merito di Juan Jesus-Fazio-Manolas che azzerano Messi e Suarez, non esattamente due sconosciuti.
Il Barcelona subisce forse l’eliminazione più brutta della sua storia. Non c’è stato nessuno stasera: Messi per 90 minuti (ma anche 180 considerando la prestazione non esemplare dell’andata) è stato un giocatore normale; Suarez conferma il periodo no in Champions; Piqué e Busquets i peggiori. Iniesta, unico vero signore capace di regalare magie anche sotto di due gol, osserva dalla panchina Manolas siglare il 3-0 ad un minuto dalla sua sostituzione.
La Roma va in semifinale. Sognare è sempre lecito…
Roma (3-5-2): Alisson 7; Manolas 9, Fazio 8, J.Jesus 8; Florenzi 7,5, Strootman 7, De Rossi 9,5, Nainggolan 6 (77′ El Shaarawy 7), Kolarov 7; Dzeko 9,5, Schick 6 (71′ Under 7). All.: Di Francesco 10
Barcelona (4-4-2): Ter Stegen 5; J.Alba 5, Piqué 4, Umtiti 5, Semedo 5 (86′ Dembelè sv); S.Roberto 5, Busquets 4 (85′ Alcacer sv), Rakitic 5, Iniesta 6 (A.Gomes sv); Messi 5, Suarez 4,5. All.: Valverde 4
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