WSBK 2017 Donington Gara2: Hic sunt leones

WSBK — Johnny si riprende la corona di re di Donington dopo la beffa di Gara1. Neppure un giro e va in testa, superando un filotto di avversari, ciao a tutti, bye-bye. Dietro di lui nel frattempo succede l’iradiddio. Leandro Mercado e Van Der Mark, in bagarre per la seconda posizione, si ostacolano e arrivano lunghi. Mercado cerca di rientrare in traiettoria ma incrocia il povero Leon Haslam che stava impostando la curva e — incolpevole!— finisce nella ghiaia, coinvolgendo Chaz Davies che riesce a rimanere in piedi ma è costretto ad un’altra remuntada dopo quella di ieri.
Rea in testa dal secondo giro sino al traguardo
Marco Melandri prova a tenere testa alle due Yamaha di Alex Lowes e Van Den Mark ma verso la fine del primo quarto di gara la Desmosedici tradisce Macio. Sembrava un problema al retrotreno ma Melandri, una volta rientrato al box, ha dichiarato: «abbiamo dei problemi di saltellamento, che soprattutto negli avvallamenti vengono amplificati. Proprio su una “buca” è saltata la catena.»
Peccato per il ravennate e per il team ufficiale Ducati che vede vanificati sforzi importanti per portare la Panigale al livello delle Kawasaki.
Va detto chiaramente: in questo momento le verdone di Akashi non hanno concorrenza. A meno che non si decida di correre dal terzo posto in giù. Questo non toglie nulla al valore del campione del mondo Jonathan Rea che è davvero un pilota di razza. Pura. Tom Sykes, che è fortissimo a Donington, ci ha provato in tutti i modi, ma non c’è stato nulla da fare. È arrivato secondo a 1″6 mollando nel finale quando non è riuscito a mettere pressione al team mate. Troppo forte il #1. Per tutti. Gara1 l’ha persa, ormai è stato accertato, per un difetto al pneumatico posteriore Pirelli, altrimenti forse al sabato avremmo visto un altro film.
Tom Sykes ha provato a recuperare lo svantaggio sul compagno di squadra
In Kawasaki hanno puntato tutta l’immagine sulla superbike e si vede: il problema è che hanno ammazzato il campionato. La concorrenza latita, mentre il WSBK avrebbe bisogno di trovare dei competitors all’altezza.La Honda mai protagonista, che prende paga addirittura dalla vecchia MV Agusta; le Ducati con problemi durante tutto il week end; l’Aprilia alle prese con difficoltà elettroniche (si dice). Si salva la Yamaha, che è in fase crescente, ma distante — troppo — dalla vetta. A Donington abbiamo assistito ad una corsa che se non viveva di alcuni imprevisti interessanti sarebbe stata una cavalcata solitaria dei due piloti ufficiali delle Ninjas.
La grande rimonta di Chaz Davies
Spettacolare la rimonta di Chaz Davies che, dopo essere stato costretto ad un’uscita nella ghiaia a causa della scivolata dello sfortunato Haslam, ha rimesso il casco in carena come un forsennato. Sembrava di vedere una gara di supermotard: traversi, scivolate, impennate di potenza, gamba in fuori come se fossimo nel kartodromo di Adria. Chaz nel finale ha superato prima Alex Lowes e poi all’ultimo giro l’altro portacolori Yamaha, Van Den Mark, a gomme finite; Michael non ha neppure provato a resistere, evidentemente in deficit di grip.
Una batosta per gli italiani
La corsa inglese ha visto otto ritiri in gara e non si può dire che sia andata bene ai colori italiani: oltre a Melandri non hanno visto la bandiera a scacchi Lorenzo Savadori e Alex De Angelis. Il migliore dei nostri piloti è stato Raffaele De Rosa, decimo con la BMW del Team Althea. Un dato giusto per capire: il 10º classificato in Gara2 è arrivato con un gap di 51″ secondi dal vincitore. Il futuro sarà pure rose(o), ma il presente è verde. Anzi Verdone.
WSBK UK ROUND – RISULTATI GARA2
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