MotoGP 2017 Le Mans: nuovo asfalto, vecchi problemi

MotoGP — Fa strano parlare di motomondiale dopo quanto accaduto a Nicky Hayden. Sicuramente tutto il circus si stringerà attorno ad uno dei suoi beniamini, che in queste ore versa in gravi condizioni. Quinta gara stagionale, seconda tappa europea del carrozzone della MotoGP. Il gran premio di Francia offre parecchi spunti di riflessione interessanti prima della tradizionale conferenza stampa del giovedì che apre le “ostilità” del week end di gara. Forse penserete che stiamo esagerando, ma non è proprio così. Nei giorni scorsi abbiamo assistito ad un tutti contro tutti che fa bene ai giornalisti e poco ai piloti.
Il circuito di Le Mans è veloce, con curve che obbligano a brusche frenate e ripartenze fulminanti. Il Bugatti Circuit utilizzato dalle moto è solo una parte del mitico tracciato De La Sarthe, quello della 24ore automobilistica per capirci, ma è sufficiente a far venire la gastrite a più di una squadra.
Yamaha: dimenticare Jerez

Gli osservati speciali sono, manco a dirlo, i due compari del team Movistar Yamaha Factory: chi per un verso, chi per un altro. La polemica tra Maverick Viñales e la Michelin, con quest’ultima che di fatto ha messo la mordacchia alle dichiarazioni del giovane campione, non si è ancora del tutto placata. Marca.com, il quotidiano sportivo spagnolo, ha riportato senza mezzi termini la dichiarazione dell’astro nascente: «Se lo fai [criticare la casa francese], poi ti inviano un’ e-mail per dirti che hai dato un’ immagine negativa. Ma era un disastro. Frenavo 30 metri prima del normale. Credo che non sia colpa nostra. E ‘strano.»
Di strano c’è che sembra che il campionato, alla fine, lo vincano solo le gomme.
Non è un mistero che Valentino Rossi sia uscito dal lunedì di test successivo al GP di Jerez con la sensazione di non aver risolto niente. Il mantra è sempre lo stesso «C’è da lavorare.» Giusto, ma chi lo dovrebbe fare?
Gomme: da cancellare ?
Paradosso: DORNA fa di tutto per livellare le prestazioni attraverso software unici, layout ormai codificati e divieti di ogni tipo alla sperimentazione, quando alla fine l’unico parametro fondamentale restano i buoni, vecchi, cari copertoni.
Le moto si progettano ormai sui pneumatici, ecco la verità. Non si tratta del terzo segreto di Fatima, ma di un’evidenza. Sfatiamo anche il mito che gli ingegneri delle Case impegnate nel massimo campionato siano dei pistola che non sanno leggere gli elementi a loro disposizione: in MotoGP non giochi, e la dinamica delle moto da corsa non è appannaggio dei commentatori da tastiera, ma dei reparti corse.
Le dichiarazioni prudenti di tutti i piloti, rispetto alla prossima corsa francese, vanno lette in quest’ottica. Il Bugatti Circuit è stato recentemente riasfaltato. Il grip è eccezionale, ma nessuno si sbilancia. Perchè?
Semplice: i top rider sanno che le gare sono un delicato mix di fattori, di cui il più importante è la componente “di gomma”. Tutti parlano di grande sfida, di equilibrio, di costanza di prestazioni. Balle non saranno — ci mancherebbe altro! — ma sono piccole omissioni. Il clima mutevole di questa parte di Francia, con conseguenti variazioni brusche di temperatura, rende imprevedibili tutti i pronostici. I pneumatici transalpini lavorano al meglio in un range molto ridotto di temperatura. Se ci stai dentro grip, altrimenti strip. Funziona pressapoco così.
//pagead2.googlesyndication.com/pagead/js/adsbygoogle.js
(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});
Dani Pedrosa, un campione ritrovato
In controtendenza Dani Pedrosa: ringalluzzito dalla vittoria di Jerez il pilota ufficiale HRC esprime positività e auspica di poter dare continuità alla prestazione offerta a Jerez.
Nota a margine: il solito Marca.com pubblica un’interessante intervista a Giacomo Guidotti, nuovo capotecnico del pilota spagnolo. L’ingegnere toscano dice due cose molto interessanti, la prima in sostanza è che è rimasto impressionato dalla rapidità con cui il #26 compie le manovre sulla moto; la seconda è che Pedrosa è un profondo conoscitore non solo della pratica di guida di una MotoGP, ma anche della teoria della fisica del veicolo.
Riportiamo una frase: «É super professionale. Prepara la gara in un modo molto particolare: è attento, preciso, esigente. Tutto questo lo caratterizza. Se prende atto che tutto funziona a dovere, è lui che fa la differenza. Questo è ciò che ha fatto a Jerez, semplicemente.»
La lunga digressione serve a capirci qualcosa. Le Case sono uscite dai test di Jerez seguenti il GP con molti dubbi. I musi lunghi erano tanti, i sorrisi pochi. Le gomme, ancora loro. Dani Pedrosa, con la guida rapida che ricerca, riesce a mantenere i pneumatici nel giusto range termico, evitando di stressarli eccessivamente. La conoscenza dei fenomeni fisici legati alle dinamiche del veicolo lo aiuta a interpretare la cabala. Quando sente che ogni cosa è in ordine, allora diventa imbattibile.
Questione di feeling
Ecco il punto: se non hai la situazione sotto controllo forzare diventa inutile, però guidi “impiccato”. Significa perdere decimi preziosi. Le Michelin sono fatte così: o non ti avvisano e perdi l’anteriore, oppure ti avvisano pure troppo — vedi Rossi a Jerez — e ti sembra che la gomma si stacchi dal cerchio. In ogni caso o sei fuori o sei decimo. Che per un top rider equivale più o meno alla stessa cosa. Questa è anche la chiave di lettura delle prestazioni dei due Tech3, Zarco e Folger: spingono perché sono “confidents”, cioè sentono di riuscire a dominare la situazione. Esempio opposto: Andrea Iannone e la Suzuki. Secondo alcuni commentatori la moto è sopravvalutata, i limiti del suo layout non emergono perché il pilota in molti casi prova a metterci una pezza. Forse, boh, non sappiamo: di sicuro c’è che l’italiano cade un po’ troppo spesso per uno che ha in pugno il mezzo.

Ducati alla riscossa
Le settimane di attesa di questo GP di Francia hanno portato lampi di soddisfazione a Borgo Panigale: la carena nuova non c’è, forse arriverà fra due o tre gare, ma in compenso si lavora di fino per riequilibrare la Desmosedici. Jorge Lorenzo, nel frattempo, mostra rinnovata fedeltà alla Ducati. Come dire: non drammatizziamo è stata solo una questione di corna. A Le Mans il cronometro ci dirà come stanno realmente le cose.
MOTOGP LE MANS – ORARI IN PISTA E IN TV
Venerdì 19 Maggio
09.55 | Prove libere 1 MotoGP
14.05 | Prove libere 2 MotoGP
Sabato 20 Maggio
09.55 | Prove libere 3 MotoGP
13.30 | Prove libere 4 MotoGP
14.10 | Qualifiche MotoGP (Q1 alle 14:10, Q2 alle 14:35)
Domenica 21 Maggio
08.40 | Warm up MotoGP
14.00 | Gara MotoGP
Lascia un commento