Addio Michele Scarponi: ricordiamo il fondamentale aiuto fornito a Vincenzo Nibali nella terzultima tappa del Giro d’Italia 2016, una delle corse più emozionanti che la storia del ciclismo possa ricordare
Nella storia del ciclismo ci sono tre tappe che mi hanno lasciato senza parole: quella del Sestriere 92, quella di Oropa 99 e quella di Risoul 2016. Proprio in quest’ultima, vinta da Vincenzo Nibali, uno dei grandi protagonisti fu Michele Scarponi, nel ruolo di gregario perfetto.
Michele Scarponi, un gregario perfetto
Il Giro d’Italia 2016 fino a quel momento non stava andando come sperato per il team Astana: Nibali, contornato da validissimi compagni tra cui Scarponi, aveva le carte in regola per conquistare la maglia, ma nelle prime 18 tappe i risultati attesi non erano arrivati; Nibali e l’Astana erano in difficoltà, lontani (ma non lontanissimi) dell’olandese Kruijswijk, leader della classifica generale. Bisognava mettere in difficoltà nelle ultime tre tappe il ciclista olandese, all’Astana serviva il colpo perfetto.
Risoul, una tappa memorabile
Scarponi attacca nella prima parte della 19a tappa, sulla salita del Colle dell’Agnello, Nibali fa altrettanto all’inizio della discesa, prendendosi quei rischi che Kruwjich non è in grado di prendersi. Il ciclista olandese cade, perde tempo, senza più ricongiungersi coi suoi diretti avversari. Liberatasi di Kruijswijk l’Astana sferra l’attacco anche a Chaves, altro avversario diretto per la corsa alla maglia rosa, ed è lì che Scarponi si sacrifica a favore del proprio compagno di squadra. Michele rallenta in modo che Nibali e Chaves possano ricongiungersi per poi fornire tutto l’aiuto possibile al suo compagno: Nibali trionferà in solitaria a Risoul, si ripeterà il giorno seguente a Sant’Anna di Vinadio conquistando la maglia rosa.
Anche a chi ha poca competenza di ciclismo, è risultata evidente la mano tesa di Michele Scarponi a Vincenzo Nibali nei più classici giochi tra compagni di squadra. Tappe come questa di Risoul, rimarranno per sempre impresse nella memoria degli appassionati; in rarissime occasioni, non solo nel ciclismo ma nello sport in generale, si è assistito a colpi di scena simili. Tappe nelle quali è stato reso possibile l’impossibile.
E chi se la dimentica questa tappa che fa onore ad un grandissimo ciclista che ha avuto un destino crudele che assolutamente non meritava. Rimarrà sempre nella nostra memoria