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MotoGP 2017 IRTA Test Sepang: le regole di Casey

30 Gennaio 2017 di Massimiliano Garavini Lascia un commento

MotoGP 2017 IRTA Test Sepang: Stoner al comando prima del diluvio.

Test IRTA Sepang: Casey Stoner sigla il miglior tempo (fonte Twitter @StopandGoVZLA)
Test IRTA Sepang: Casey Stoner sigla il miglior tempo (fonte Twitter @StopandGoVZLA)

MotoGP — Partiamo dalla fine: la pioggia ha infatti impedito lo svolgimento delle ultime due ore di lavoro per i piloti e le squadre impegnate a Sepang. Gigi Dall’Igna lo ha detto: meglio cominciare a pensare ad altre mete per i test invernali. La Malaysia è bellissima e il circuito è qualcosa che toglie il fiato: però qualcosa di sbagliato c’è comunque. La riasfaltatura del tracciato è stata fatta tenendo conto di temperature medie sugli ultimi dieci anni di almeno dieci gradi C° superiori alle condizioni trovate in questi giorni. Risultato? La pista non si asciuga, quindi se piove come è successo oggi, addio competizione. Che poi vuol dire giorni buttati, nessuna indicazione significativa, una montagna di denaro spesa per niente.

Il surriscaldamento globale è una verità mentre il raffreddamento locale (di Sepang) è una bizzarria climatica che sa tanto di Legge di Murphy.

La pista però oggi qualcosa ci ha detto, soprattutto se andiamo ad analizzare i cronologici con obiettività.

Dietro alla lepre Casey Stoner si confermano i piloti Yamaha

Fuori di metafora: il tempone monstre di Casey Stoner su Desmosedici 2017, di poco inferiore a quello del compagno di squadra Andrea Dovizioso (gli unici, va detto, in grado di scendere oggi sotto al 2’00’00)  è buono per fare i titoli, ma il passo migliore perlomeno in questa giornata lo hanno fatto vedere i due piloti ufficiali Yamaha, Maverick Viñales e Valentino Rossi, che pagano rispettivamente quattro decimi e un secondo di gap rispetto all’australiano.

Il nove volte campione del mondo ha accusato una fastidiosa emicrania che gli ha impedito di scendere in pista assieme agli altri piloti. Il numero #46 ha cominciato a girare con circa un’ora e mezzo di ritardo. Stint brevi per molti riders, compresi quelli del gruppo di testa: cinque-sei giri a testa per verificare assetti e testare componenti nuove.




La concretezza di Maverick Viñales, che ha sostanzialmente confermato quanto visto nell’uscita di Valencia dello scorso novembre, ha impressionato. La moto di Iwata appare in ottima forma: per ammissione di Rossi — che è l’unico in grado di poter comparare vecchia e nuova versione della M1 — il passo avanti c’è e si sente. Yamaha ha affinato quelle che sono le sue peculiarità senza cedere troppo terreno alla concorrenza.

Ducati: molti chiari, e uno scuro.

La riprova ce l’abbiamo con Jorge Lorenzo, modesto 17° tempo oggi a Sepang, distante una vita dai compagni (ed ex-compagni) di marca.

Il #99 ha scoperto il lato brutto dell’amore: quello fisico. Le dichiarazioni post sessione del maiorchino sono illuminanti: « A Valencia mi sono affidato all’istinto e ha funzionato. Ho capito quanto siano diverse Ducati e Yamaha, credo che siano le più diverse fra tutte le MotoGP e, per essere veloci, richiedono una stile di guida opposto. Ammetto che non me lo aspettavo e ho capito che c’è più lavoro da fare di quanto credessi.  Ho capito che devo cambiare il modo di frenare, con la Yamaha si staccava prima contando sulla velocità di percorrenza in curva mentre la Ducati permette di frenare dopo. Devo rendere la moto più facile per il mio stile, ma il lavoro più grande sarà su di me, sul mio adattamento. »

La situazione, dalle parti del box di Borgo Panigale, non deve essere del tutto tranquilla: hanno un missile, ma il sistema di guida del razzo funziona a metà. Per giunta la metà che funziona è quella che costa meno.

Credo che il maiorchino abbia un percorso accidentato davanti a sé: la moto italiana sembra davvero nata bene, ma portarla al limite non è affare da tutti. Prendiamo Alvaro Bautista, tanto per fare un esempio: l’ex Aprilia sale sulla Desmosedici edizione 2016 e gira costantemente su tempi interessanti, martellando con regolarità. A fine turno è quarto, a soli sei millesimi da Viñales. Le Ducati a Sepang convincono, eccome, semplicemente sono mezzi che chiedono al pilota di adattarsi a loro, non il contrario.

Andrea Iannone conferma le impressioni del debutto a Valencia. HRC continua a testare evoluzioni

Non sorprende la buona prestazione di Andrea Iannone, al primo vero debutto ufficiale con la Suzuki: il vastese è sembrato convincente in sella alla GSX del 2017, anche se paga otto decimi di gap dal primo.

Ripetiamo: oggi le squadre si sono concentrate sulle novità tecniche e sulle prove di assetto, i tempi verranno fuori domani, meteo permettendo.

La prima Honda in classifica non è, come tutti si aspettavano, quella di  Marquez: Cal Crutchlow si prende il lusso di rifilare due decimi al campione del mondo e di regalare più di un sorriso al team LCR.

La sorpresa del primo giorno di test è Jonas Folger

Chi ha rubato la scena, oggi, è stato indubbiamente Jonas Folger: il tedesco neo-acquisto del team satellite Yamaha Tech3, senza timori reverenziali si è messo dietro due di quelli buoni, Valentino Rossi e  il #93 prima guida dell’ HRC.

Valentino si è concentrato sull’insieme delle modifiche per “cucirsi” addosso la moto, mentre il cinque volte iridato Marquez era alle prese con il lavoro ingrato di verifica dei tanti particolari evoluzione. Al termine della sessione il pilota di Cervera ha dichiarato che si sta lavorando sulla elettronica e sul setup. A occhio la Honda HRC appare diversa nella zona degli scarichi (sensibilmente più lunghi), nel rumore  del motore – che riporta ad un diverso ordine degli scoppi – e in un affinamento generale a partire dalla carenatura.

Marquez saprà di sicuro venire a capo dei problemi: la sua posizione, così come quella di Rossi, non è certo verso il fondo della top-ten.

Per gli altri la campana suona come un allarme: Barbera fa meglio di Petrucci e di Redding, che guidano moto più evolute, oppure uguali, a quella di Alvaro Bautista ai piani nobili della classifica e ancora più giù troviamo i fratelli Aleix e Pol Espargarò in sella ad Aprilia e KTM, rispettivamente in 15ª e 16ª posizione.

Domani si fa sul serio, però il rimpianto di oggi è stato vedere le moto tristemente nei box, con due ore di anticipo rispetto al programma ufficiale.

IRTA TEST SEPANG DAY 1:  TEMPI

2017_MotoGP_Test__Sepang_classification_1

 

 

 

 

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