MotoGP 2016 MOTEGI – GARA: il pilota spagnolo domina il GP del Giappone

MotoGP 2016 Motegi – GARA. E’ nato il MAQ-MAQ. Marc Marquez pigliatutto: vince gara e titolo mondiale.
Lo diciamo subito: ha vinto alla grande. Senza calcoli, in testa dall’inizio, una dimostrazione di superiorità imbarazzante sul circuito di Motegi, di proprietà della Honda. Quinto titolo mondiale per il giovane pilota spagnolo, che si consacra alla storia.
Dopo i fatti del 2015 potrà non essere – per gli italiani – il pilota più simpatico, però Marquez è straordinario. Guida la sua Honda HRC con un controllo totale, è sempre efficace, e pronto ad approfittare delle difficoltà degli avversari. Il giorno più bello, per lui e per la Honda che in casa propria festeggiano tutto quello che si può festeggiare: per la casa dell’ ala dorata infatti ci sarà anche la soddisfazione del mondiale costruttori.
Debacle Yamaha: dopo una buona partenza delle due moto di Iwata il primo out è quello di Rossi al settimo giro: il dottore perde l’anteriore in frenata, valuta il rientro ma decide di terminare ai box la gara. Jorge Lorenzo ci prova sin quasi alla fine ma quando mancano cinque giri anche al maiorchino si alleggerisce lo sterzo in piega, probabilmente forzando la traiettoria. Un’ innocua scivolata che lo condanna alla resa.
L’alfiere HRC a quel punto può limitarsi a gestire il vantaggio e andare a prendersi la gloria che merita, forte di quasi tre secondi sul secondo classificato.
Completano il podio Andrea Dovizioso, che porta la sua Desmosedici ad un meritato secondo posto, e Maverick Viñales su Suzuki terzo sotto la bandiera a scacchi, che ha piegato la resistenza del compagno di squadra Aleix Espargarò. Cal Crutchlow su Honda del team LCR di Lucio Cecchinello, complici le cadute altrui, è quinto ma a 15″ dal vincitore, e a seguire Pol Espargarò sulla prima Yamaha al traguardo, quella di Tech3 a quasi 20″ e poi l’Aprilia di Alvaro Bautista a 23″.
Motegi, in sostanza, ci regala una grande pagina di sport: la Honda, che a inizio campionato non appariva come la migliore del mazzo, ha assecondato nel corso della stagione il suo pilota di punta in tutto e per tutto e ha fatto bene.

In Giappone la HRC non ha sostituito Dani Pedrosa con nessuno, neppure con un pilota di casa. L’unica moto ufficiale Honda in pista era quella del numero 93 di Cervera. O sono incoscienti, o sono molto sicuri dei propri mezzi. Vittoria.
La gara è vissuta sulle emozioni dei ritiri, visto che in pista si sono visti pochi sorpassi, e anche nelle posizioni di rincalzo sembra che siano stati più attenti a non cadere piuttosto che a passare avversari.
Allarme rosso in casa dei rivali Yamaha: Lorenzo non vince da nove gare, Valentino da otto. Troppe cadute, troppi problemi per chi era partito con quelle ambizioni.
Ducati in chiaroscuro: a Borgo Panigale si lavora e si vede: ma manca ancora qualcosa e Motegi ce lo ha rivelato. Dovizioso a parte, che ha fatto una gara davvero intelligente, Barbera si è steso ad inizio gara, risalendo in sella per onor di firma e terminando 17imo.
A Motegi, vedendo guidare Marc Marquez, sembrava di assistere ad una gara delle ex 500: la moto derapava, si sollevava, scivolava come se fosse animata. E’ nato il Maq-Maq.
MotoGP 2016 MOTEGI – GARA – Ordine d’arrivo
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