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Storia F1 GP Giappone – Benvenuti nella terra del Sol Levante (3° parte)

5 Ottobre 2016 di Gianluca Zippo Lascia un commento

Storia F1 GP Giappone – La gara nipponica sarà teatro della 17° prova del Mondiale 2016 e noi andremo a narrarne, come sempre, le vicende, dalla prima edizione ai giorni nostri

Gli anni 2000 #1, Schumi rompe la maledizione – 8 Ottobre 2000. Se sei tifoso della Ferrari, è una data che avrai impressa nell’anima fino alla fine dei tempi. L’alba (pomeriggio giapponese) che segna la fine di un incubo lungo 21 anni, un digiuno che ormai sembrava interminabile, dal titolo di Scheckter nel ’79. Dopo una stagione di alti e bassi, il Kaiser si presenta a Suzuka con un margine di +8 su Mika Hakkinen (88 a 80), con un’eventuale vittoria che significherebbe Titolo con una gara d’anticipo. Sin dal venerdì, giorno nel quale viene registrata anche una scossa di terremoto, la scena è monopolizzata dai due antagonisti, con Schumacher che beffa, in qualifica, Hakkinen per soli 9 millesimi. In seconda fila abbiamo i rispettivi compagni di squadra, Coulthard (+0.411) e Barrichello (+0.505); terza fila dello schieramento per le due Williams, con Button (+0.803) davanti a R. Schumacher (+0.963).




La domenica il cielo è coperto e la tensione è palpabile, in pista, ai box, sugli spalti e nelle case di milioni di telespettatori. Al via, però, parte meglio Hakkinen che, nonostante un deciso tentativo di chiusura di Schumacher, passa al comando; seguono Coulthard, R. Schumacher, Irvine e Barrichello, anche lui non perfetto nello scatto. Sin da subito, i primi due girano su un ritmo inavvicinabile per gli altri, scavando un solco con il resto del gruppo; la situazione resta invariata fino alla prima serie di pit stop. Hakkinen, che accumula fino ad un massimo di 2.5 secondi sul rivale, entra ai box al 22° giro; due tornate dopo tocca a Michael, che rientra dietro al finlandese, con lo stesso distacco. Poco dietro, con Coulthard ancora 3°, Barrichello guadagna la 4° posizione. Intorno al 30° passaggio comincia a piovigginare e Schumi inizia a recuperare sul rivale. Infatti, quando il finnico, al 37° giro, rientra per la sua seconda sosta, il suo vantaggio è ridotto a pochi decimi. Schumacher ha benzina per altri tre giri e tira come un dannato per avere quanto più vantaggio è possibile; il risultato è quello sperato: il tedesco va ai box al 40° giro e rientra avanti al finlandese, con i meccanici Ferrari che esplodono di gioia. A questo punto, il Kaiser riesce anche a guadagnare un certo margine sul rivale, garantendosi una fase finale di gara più tranquilla. Negli ultimi giri, Hakkinen prova disperatamente a recuperare sul tedesco, ma è troppo tardi. Michael Schumacher trionfa, ottenendo la 43° vittoria in carriera (134° per la Ferrari), probabilmente la più importante, che riporta l’iride a Maranello 21 anni dopo Scheckter; sul podio le due McLaren di Hakkinen e Coulthard.

F1 GP Giappone 2000: ultimi giri e team radio di Michael Schumacher

L’edizione 2001, a Mondiali già ampiamente assegnati a Schumi e alla Ferrari, vede due ritiri eccellenti: quelli di Mika Hakkinen e di Jean Alesi. Michael Schumacher domina le qualifiche, infliggendo 7 decimi a Montoya, 8 decimi a Ralf e Barrichello, oltre un secondo a Hakkinen, Fisichella e Coulthard. Al via, Schumi mantiene il comando, davanti alle Williams e a Barrichello; nei primi giri, le Bridgestone rendono meglio delle Michelin, tanto che Michael prende subito un buon vantaggio mentre Rubens, nei primi due passaggi, scavalca entrambe le Williams, subendo la risposta di Montoya nel corso del 3° giro. Spettacolare incidente nel 6° giro: Kimi Raikkonen finisce in testacoda in piena Dunlop Curve per un problema ad una sospensione; la Jordan di Alesi, subito dietro la Sauber, non la riesce ad evitare, spedendola contro le barriere; nessuno dei due piloti riporta danni. Dopo la prima serie di soste, Michael è ancora al comando, davanti a Montoya, Barrichello, Ralf, Hakkinen e Coulthard. Il minore dei fratelli Schumacher, al 29° giro, deve scontare uno stop&go per aver tagliato la chicane; nello stesso momento, Barrichello rientra per la seconda sosta, ma un problema al limitatore consente al pilota Williams di passare il ferrarista, che risponde 4 giri dopo con un bel sorpasso. Da qui in avanti, le posizioni restano cristallizzate, a parte lo scambio tra i piloti McLaren, con Hakkinen che lascia il podio a Coulthard nel corso del 48° passaggio. Così, Schumacher centra la 9° vittoria stagionale, accompagnato sul podio da Montoya e Coulthard. Stesso discorso anche nel 2002, con Schumacher e la F2002 che cannibalizzano il campionato. Schumi ottiene la pole n°7 dell’anno (50° in carriera per il tedesco, 158° per la Ferrari), precedendo di ben +0.432 Barrichello; ancor più staccati gli altri, a partire dalle McLaren di Coulthard (+0.771) e Raikkonen (+0.880), seguite dalle Williams di R. Schumacher (+1.127) e Montoya (+1.190). Gran brutto incidente per McNish: in uscita dalla veloce 130R, lo scozzese perde il posteriore della sua Toyota, innescando un effetto pendolo; la monoposto, dopo essersi girata, sfonda con il posteriore le protezioni e il guard rail posti all’esterno, fermandosi contro un terrapieno; McNish non prenderà parte alla gara. La domenica, le due Ferrari partono bene, con Schumacher e Barrichello che mantengono le rispettive posizioni; idem per Coulthard, mentre Ralf passa Raikkonen. Fino alla prima serie di pit stop, inaugurata da Trulli (Renault) al 15° giro, la gara è ravvivata solo da alcuni ritiri, il più importante dei quali è quello di Coulthard, out al 7° giro (acceleratore). Michael entra ai box al termine del 20° giro, seguito, una tornata dopo, da Barrichello; dopo la girandola di pit stop, il Kaiser mantiene comodamente la leadership. Da sottolineare la gara aggressiva di Sato (Jordan), che entusiasma il pubblico locale. La seconda serie di pit stop lascia invariata la classifica, il cui unico mutamento si verifica al 49° giro, quando Ralf è costretto a fermarsi per la rottura del motore mentre era 3°. Sotto la bandiera scacchi, Schumacher vince (11° vittoria stagionale) davanti a Barrichello e Raikkonen; per la Ferrari è la 9° doppietta dell’anno.

F1 GP Giappone 2002: gli highlights della gara

Nel 2003 torna ad assegnarsi il titolo a Suzuka. Ancora una volta, Schumacher è in posizione di forza, vantando 9 punti di vantaggio (92 a 83) sul giovane Raikkonen (McLaren); sembra una formalità il 6° Mondiale, ma non sarà così. Le qualifiche sono pesantemente condizionate da uno scroscio di pioggia che infastidisce gli ultimi piloti a partire; questo mischia molto le carte, con Barrichello che centra la pole, affiancato in prima fila da Montoya; seguono, a sorpresa, le due Toyota di Da Matta e Panis, mentre in terza fila abbiamo Alonso (Renault) e Webber (Jaguar); Raikkonen è 8°, mentre Schumacher appena 14°. Al via, Barrichello e Montoya mantengono le posizioni, con Alonso che infila subito le due Toyota, piazzandosi in 3° posizione; bene anche Coulthard, che si inserisce tra Da Matta e Panis, mentre Schumi supera le due Sauber ed è 12°. Montoya è aggressivo, tanto da attaccare Rubens già nel primo giro, passandolo alla Spoon Curve; risale anche Raikkonen, che passa Panis ed è 6°; al 3° giro, Coulthard lo lascia passare. Al 6° passaggio, il momento che potrebbe cambiare le sorti del Mondiale, in peggio: nel tentativo di passare Sato alla Triangle Chicane, Michael si tocca con la BAR, danneggiando l’ala anteriore e venendo costretto ai box, dai quali riparte ultimo; il suo rivale, Raikkonen, in questo momento, è 5°. Altro colpo di scena al 9° giro, quando il leader Montoya è costretto al ritiro per un guasto al motore. Nel corso della prima serie di soste, Raikkonen passa al comando e per qualche giro è virtualmente Campione, con Schumacher solo 16°. Nei giri successivi, però, Barrichello riesce ad allungare sugli avversari, in primis Raikkonen, che perde contatto anche da Coulthard a causa di un treno di gomme non performante. Michael, intanto risalito in 10° posizione, resta bloccato con il fratello Ralf alle spalle di Sato, e decide di anticipare la seconda sosta; davanti, invece, Raikkonen passa da tre a due soste. Barrichello, ormai, ha la gara in controllo e tiene a distanza di sicurezza le due McLaren; a centro gruppo, invece, Schumacher, dopo aver passato il fratello, è 8°, dietro a Da Matta. Temendo un probabile attacco del fratello, Schumi decide di provare a passare la Toyota, con la quale, però, ingaggia un duro confronto. Sono momenti concitati, con il minore dei fratelli Schumacher che ci prova sul serio, forse troppo, tanto da tamponare Michael; fortunatamente, la F2003GA non riporta nessun danno, a differenza della Williams, con Ralf che va ai box a cambiare il musetto. La situazione, per il sollievo delle coronarie dei tifosi, si calma, con Barrichello che controlla e va a vincere per la 7° volta in carriera, davanti alle McLaren di Raikkonen e Coulthard; a Schumi basta l’8° posto per festeggiare il Titolo. Ininfluente, ai fini di una classifica tiranneggiata ancora da Schumi, l’edizione 2004, tra le altre cose disturbata dal passaggio del ciclone Ma-On, che costringe gli organizzatori a spostare le qualifiche alla domenica mattina. La pista è umida, ma si sta asciugando velocemente. Schumacher, sfruttando la pista più asciutta, centra la pole #8 in stagione (63° in carriera) staccando il fratello Ralf di +0.490, Webber (Jaguar) di +1.029, Sato (BAR) di +1.355, Button (BAR) di +1.615 e Trulli (Toyota) di +1.671; molto più indietro gli altri big, con Alonso, Raikkonen e Montoya ad occupare le posizioni dall’11° alla 13° e Barrichello appena 15°. La gara parte con il sole. Al via, scattano bene i fratelli Schumacher, al contrario di Webber, che perde tre posizioni a vantaggio delle BAR e di Trulli. Il Kaiser impone sin da subito il suo ritmo alla gara, con il solo Ralf che sembra possa restargli vicino; il pilota Williams, però, è anche il primo a rifornire, al giro 9; il ferrarista, invece, va ai box alla fine del giro 13 e tanto è il margine accumulato in questa prima fase di gara che rientra ancora primo. Praticamente, la lotta per la vittoria termina qui, mentre si accende il duello tra i due piloti BAR per la 3° posizione, con Button e Sato su strategie diverse (2 soste per l’inglese contro le 3 previste per il nipponico). Al giro 20 termina la gara di Webber, il cui abitacolo, in maniera apparentemente inspiegabile, si è surriscaldato al punto da procurargli delle leggere ustioni ad una coscia. Michael conduce in porto il gp senza patemi, precedendo il fratello e Button, che ha la meglio su Sato. Da segnalare, al giro 38, la collisione tra Barrichello e Coulthard alla Casio Triangle, che elimina entrambi dalla gara.

GP del Giappone 2003. Dopo una gara dai mille patemi, Schumi taglia il traguardo 8° ed è per la sesta volta Campione del Mondo (foto da: f1fanatic.co.uk)
GP del Giappone 2003. Dopo una gara dai mille patemi, Schumi taglia il traguardo 8° ed è per la sesta volta Campione del Mondo (foto da: f1fanatic.co.uk)

Spettacolare la gara del 2005, che dopo tanto tempo non vede protagonisti Schumi e la Ferrari, in difficoltà per tutto l’anno. In prova, su pista umida, la prima fila fa felicissimi i tifosi nipponici, con Ralf Schumacher e Button che portano nelle prime due posizioni Toyota e BAR motorizzata Honda, divisi da soli 35 millesimi; seguono Fisichella (Renault), Klien (Red Bull), Sato (BAR) e Coulthard (Red Bull); le Ferrari sono 9° con Barrichello e 14° con Schumacher, mentre il neo campione del mondo Alonso e il suo rivale Raikkonen sono 16° e 17°. La domenica si corre sull’asciutto. Allo spegnersi dei semafori, Ralf mantiene la prima posizione, mentre Fisichella scavalca Button e Coulthard e Webber hanno la meglio su Klien; contatto tra Sato e Barrichello, che si ritrova con la posteriore sinistra forata. Partenza eccezionale di Alonso, che è già 8°, subito alle spalle di Schumi, mentre Raikkonen è 12°, dopo aver commesso un errore alla Casio Triangle: il suo ritorno in pista crea un po’ di caos, con Montoya che va a sbattere all’esterno dell’ultima curva, dopo un ruota a ruota con Villeneuve (Sauber); safety car in pista. Si riparte all’inizio del giro 8, con Michael che infila Klien per la 6° posizione. Mentre Ralf va ai box (13° giro), cedendo la vetta a Fisichella, da dietro rimonta anche Raikkonen, che si porta alle spalle del duo Schumi-Alonso, ancora in battaglia. Lo spagnolo, allora, compie una grande manovra ai danni del tedesco, superandolo all’esterno della 130R (giro 20). Dopo i pit stop, la classifica vede in testa Fisichella, davanti a R. Schumacher, Button, Webber, M. Schumacher, Raikkonen, Coulthard e Alonso. Al giro 28, Ralf, su tre soste, rifornisce nuovamente; due giri dopo, il fratello viene infilato da Kimi in fondo al rettilineo dei box. Nello stesso punto, tre passaggi dopo, anche Alonso replica la stessa manovra, sempre ai danni del ferrarista. Dopo le ultime soste ai box, Fisichella è sempre al comando, ma Raikkonen è 2° e sta recuperando; sul podio virtuale anche Webber, insidiato da Alonso. Ai –5, di forza alla prima staccata, Nando si prende la 3° posizione. Davanti, Kimi è sempre più vicino a Fisichella; all’inizio dell’ultimo giro, ancora sul rettilineo dei box, il pilota McLaren sferra l’attacco, passando il pilota romano e andando a vincere per la 9° volta nella sua carriera; sul podio le due Renault di Fisichella ed Alonso.

GP del Giappone 2005. A coronamento di una gran rimonta, all'ultimo giro, Kimi Raikkonen attacca e supera all'esterno, in curva 1, Giancarlo Fisichella (foto da: caranddriver.gr)
GP del Giappone 2005. A coronamento di una gran rimonta, all’ultimo giro, Kimi Raikkonen attacca e supera all’esterno, in curva 1, Giancarlo Fisichella (foto da: caranddriver.gr)

Dolorosa, come una pugnalata nel petto, è l’edizione 2006 del GP del Giappone, per i ferraristi. Al culmine di una rimonta esaltante e piena di veleni, Michael Schumacher, prossimo al ritiro, si presenta a Suzuka, penultima gara in calendario, alla pari con Alonso (116 a 116). Al sabato, un po’ a sorpresa, è Massa a realizzare la pole, precedendo Schumi di +0.112; in seconda fila ci sono le Toyota di Ralf (+0.390) e di Trulli (+0.440); deludono le Renault, in terza fila con Fisichella (+0.772) davanti ad Alonso (+1.000). La gara, dunque, sembra partire sotto i migliori auspici per il tedesco. Al via, le Ferrari scattano bene, così come Ralf; ok anche Alonso, 4° al termine del primo passaggio. Al 3° giro, Massa lascia strada al proprio capitano, ma Alonso è pienamente in gara poichè, grazie al primo giro di pit stop, sopravanza sia il brasiliano che il minore degli Schumacher, piazzandosi alle spalle del rivale. A questo punto diventa una gara di nervi, ma Schumi è perfetto e riesce anche a gestire un discreto gap sullo spagnolo, intorno ai 5 secondi. Al 37° giro, però, il sogno dell’8° iride, per Schumacher, per la Ferrari e per centinaia di milioni di tifosi, svanisce in una nuvola di fumo bianco. All’altezza delle curve Degner, il motore della 248 F1 cede di schianto; era dal GP di Francia 2000 che il tedesco non si ritirava per un problema al motore. Rientrato ai box, Schumacher ringrazia uno ad uno tutti gli uomini di Maranello lì presenti. Alonso ha via libera e va a vincere, precedendo Massa e Fisichella, e mette le mani sul secondo Mondiale, conquistato, poi, in quel di Interlagos.


F1 GP Giappone 2006: Schumi rompe il motore e dice addio all’ottavo titolo mondiale

Gli anni 2000 #2, riecco il Fuji – Nel biennio 2007-08 il Circus torna a gareggiare al circuito del Fuji. Precipitato in crisi economica ad inizio anni ’80, il circuito viene rilevato dalla Toyota, vogliosa di soffiare alla Honda, proprietaria di Suzuka, l’organizzazione della gara giapponese. La svolta, però, arriva solo nel 2002, quando cominciano i lavori di ammodernamento dell’impianto, sotto la direzione dell’onnipresente Hermann Tilke. Il 10 Aprile 2005 vengono completati i lavori e, nel 2007, il Fuji torna ad ospitare la F1, nella nuova versione da 4.563 metri e 16 curve (10 a destra e 6 a sinistra). Ma il gp è afflitto da vari problemi. Prima di tutto logistici, con trasferimenti al circuito difficili, infrastrutture nei dintorni carenti e guai anche sulle tribune, oltre a organizzazione scarsa e pasti all’interno del circuito costosi. Succede anche un qualcosa di mai visto: sugli spalti, se si eccettuano bandiere e striscioni pro Toyota, non si vedono bandiere di altre scuderie, compresa la Ferrari, seguitissima in Giappone; questo perché l’organizzazione del circuito le ha vietate. Come se non bastasse, poi, ci si mette anche il meteo, con la FP3 che praticamente non si disputa a causa della nebbia che ricopre la pista ed impedisce all’elicottero dei soccorsi di librarsi in volo. Le qualifiche si svolgono con il sole ma con l’asfalto ancora bagnato: la pole va a Hamilton, che precede il compagno-rivale Alonso (+0.070) e le Ferrari di Raikkonen (+0.148) e Massa (+0.397); ben più staccati gli altri, a partire dalla BMW di Heidfeld e dalla Williams di Rosberg, che comunque parte 16° per aver sostituito il motore. La domenica riecco la pioggia, tra l’altro battente. Sarà un gran premio davvero controverso. Prima sorpresa già al via, con le due Ferrari che, contrariamente a tutti gli altri, montano le intermedie; è una scelta incomprensibile, visto lo stato della pista e, a gara iniziata, si viene a sapere di una circolare della FIA che obbligava tutti i team a partire con le gomme heavy rain, non firmata dalla Scuderia. La gara parte dietro la safety car, ma le Ferrari non stanno in pista e così, dopo 3 giri, devono tornare ai box e montare le gomme da bagnato pesante, ritrovandosi in fondo al gruppo. La safety car resta sul tracciato la bellezza di 18 giri; quando si parte sul serio, le McLaren scappano via, con Vettel (Toro Rosso) che sale in 3° posizione, superando Heidfeld. In questi primi giri non si contano testacoda, errori e anche contatti, come quello tra Wurz (Williams) e Massa, che elimina l’austriaco. Tra i due ferraristi, il migliore è Raikkonen, che risale in 10° posizione (giro 27). Cominciano le soste ai box, con Alonso e Hamilton che rientrano, rispettivamente, al 28° ed al 29° passaggio; ciò consente ai vari Vettel, Webber (Red Bull), Kovalainen e Fisichella (entrambi Renault) di condurre per qualche giro la gara. La situazione si stabilizza al 41° giro, con Hamilton nuovamente 1° davanti a Webber, Fisichella, Vettel, Alonso e Liuzzi (Toro Rosso), con Massa 8° e Raikkonen 12°. Nel corso dello stesso giro, però, Alonso esce rovinosamente di pista tra curva 5 e curva 6, a causa dell’acquaplaning, provocando l’ingresso in pista della safety car. In tanti ne approfittano per un nuovo pit, ma la sorpresa è ancora dietro l’angolo: all’improvviso, con le vetture incolonnate dietro Maylander, le telecamere inquadrano la Red Bull di Webber e la Toro Rosso di Vettel, 2° e 3°, incidentate a bordo pista, con l’australiano infuriato con il giovanissimo collega. Un video amatoriale, postato su Youtube qualche giorno dopo la gara, mostrerà la verità: l’incidente è stato innescato da una manovra imprudente di Hamilton, colpevole di aver frenato troppo e all’improvviso, cogliendo di sorpresa soprattutto Vettel; sia la Red Bull che la Toro Rosso presenteranno ricorso, vanamente. Il GP riprende in avvio di giro 49, con Hamilton davanti a Kovalainen e Massa; Raikkonen, 5° in questo momento, prima supera Coulthard (giro 57), poi approfitta del pit di Massa e conquista un gran podio, dietro al vincitore Hamilton, che sembra ipotecare il Titolo, e a Kovalainen. Massa, alla fine, giunge 6°, dopo un duello all’ultima sportellata con Kubica.

30 anni dopo l'ultima volta, nel 2007 la F1 ritorna al Fuji. Queste le condizioni in cui si svolse la gara (foto da: f1fanatic.co.uk)
30 anni dopo l’ultima volta, nel 2007 la F1 ritorna al Fuji. Queste le condizioni in cui si svolse la gara (foto da: f1fanatic.co.uk)

Gara intricata anche nel 2008, soprattutto a causa di decisioni rivedibili dei commissari. Sull’asciutto, in qualifica spicca ancora Hamilton, in pole su Raikkonen (+0.240), Kovalainen (McLaren, a +0.417), Alonso (Renault, a +0.448) e Massa (+0.470). Allo start, Hamilton ha uno spunto non all’altezza, venendo subito superato da Raikkonen; la lunghezza del rettilineo, però, lo aiuta e prova subito a ripassare il finlandese, arrivando a ruote fumanti alla prima curva. Lewis finisce lungo, mentre Kovalainen, anche lui un po’ troppo aggressivo, spinge fuori Kimi, che deve accodarsi a Massa. E’ una partenza caotica, che vede Kubica e Alonso approfittare della situazione e balzare in testa; non è finita qui perché in uscita di curva 1 c’è un contatto tra Nakajima (Williams) e Coulthard (Red Bull), con lo scozzese che finisce contro le protezioni. Hamilton ha le gomme già praticamente distrutte e viene infilato anche da Trulli (Toyota) e da Massa, mentre Raikkonen lo segue. Lewis non si arrende e, nel corso del 2° giro, porta Massa all’errore alla variante Dunlop; il ferrarista arriva lungo e rientrando in traiettoria, sperona la McLaren, che finisce in fondo al gruppo. Hamilton va ai box per cambiare strategia, ma subito dopo i commissari puniscono con un drive through sia lo stesso inglese, per la manovra al via, che il brasiliano, a causa del contatto con il rivale. Kimi, intanto, prima supera Trulli (giro 8) poi approfitta del ritiro di Kovalainen (giro 17, guasto idraulico) e si issa in 3° posizione. La prima serie di soste consente ad Alonso, restato in pista due giri in più di Kubica, di prendersi la prima posizione. Mentre Raikkonen comincia ad insidiare Kubica, Massa e Hamilton provano a risalire, trovandosi 8° e 12° al 43° giro. La seconda serie di soste lascia invariata la situazione, anche se Kimi le prova tutte per passare il polacco della BMW; i due si producono in un duello da applausi, al termine del quale Robert mantiene la 2° posizione. Alonso vince per la seconda volta consecutiva in stagione, davanti a Kubica e Raikkonen. Dietro, mentre Hamilton non riesce ad entrare in zona punti (chiude 12°), Massa, a suon di giri record, va all’attacco della 6° posizione di Bourdais (Toro Rosso); al giro 52, però, c’è un contatto tra i due, con il ferrarista che finisce in testacoda e perde tre posizioni. Negli ultimi giri, furente, Felipe passa sia Heidfeld che Webber, quest’ultimo infilato con una mossa bellissima (e pericolosissima) sul rettilineo dei box. A fine gara, Bourdais verrà penalizzato di 25? per la manovra su Massa, consentendogli di arrivare 7°. Aspre le polemiche nel dopo gara. Sotto la lente d’ingrandimento l’operato dei commissari: criticata soprattutto la sanzione a Bourdais. Forti anche le critiche nei confronti di Hamilton, e per la mossa definita da tanti sconsiderata al via, e per l’attacco frontale a Massa per il contatto al secondo giro, definito da Hamilton “deliberato”.

F1 GP Giappone 2008: lo start e il contatto tra Hamilton e Massa

Gli anni 2000 #3, si torna definitivamente a Suzuka – Nel 2009 si torna a correre a Suzuka. All’inizio, l’idea è quella di istituire un’alternanza con il Fuji per gli anni a venire; ma non andrà così, poiché già il 7 Luglio la Toyota annuncia la volontà di non organizzare più il gran premio. La sessione di prove è molto travagliata: già Webber, per un botto alla Degner, non prende parte alle qualifiche. Nel corso della Q2, per ben due volte viene esposta la bandiera rossa: prima Alguersuari (Toro Rosso) va a sbattere, ancora alla Degner; peggio va a Glock (Toyota), il quale finisce a muro all’ultima curva, procurandosi una ferita alla gamba. Buemi (Toro Rosso), negli ultimi secondi, esce largo alla Spoon, portando molto sporco in pista. Ancora, in Q3, è Kovalainen (McLaren) ad uscire alla Degner e a far esporre nuovamente la bandiera rossa. Alla fine, è Vettel (Red Bull) ad ottenere la pole, beffando di 60 millesimi Trulli (Toyota); poi troviamo Hamilton, Sutil (Force India), Barrichello (BrawnGP), Heidfeld (BMW-Sauber), Button (BrawnGP) e Raikkonen; 16° Fisichella con l’altra Ferrari. I commissari, però, si scatenano al termine delle qualifiche, infliggendo 5 posizioni di penalità in griglia, per infrazioni varie, a ben 7 piloti, tra i quali Barrichello, Button, Sutil ed Alonso. Alla gara non partecipa Glock. Al semaforo verde, Hamilton prova ad insidiare Vettel, che resiste e mantiene la 1° posizione; invariate anche le altre posizioni di testa, mentre Button ne perde due e Buemi finisce in fondo. Webber fa addirittura tre soste nei primi 4 giri, mentre Sutil si tocca con Kovalainen alla Casio Triangle (giro 13). Vettel controlla agevolmente la situazione, mentre Hamilton sbaglia e si fa passare da Trulli (giro 38). Nel corso del giro 43, Alguersuari perde la vettura in uscita dalla 130R e sbatte contro le barriere; entra la safety car, che rimane in pista 5 giri. Si riprende al giro 50, per una gara sprint di 4 giri, che però non modifica la classifica: festeggia Vettel, accompagnato sul podio da Trulli e Hamilton, impossibilitato ad attaccar l’italiano a causa di un guaio al KERS.

Nel 2009 si torna a Suzuka e la vittoria va al giovane Sebastian Vettel, con la Red Bull foto da: f1fanatic.co.uk)
Nel 2009 si torna a Suzuka e la vittoria va al giovane Sebastian Vettel, con la Red Bull foto da: f1fanatic.co.uk)

Non perdete il prossimo appuntamento, il quarto ed ultimo con la storia del GP del Giappone.

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Info Gianluca Zippo

Nato a Formia il 13/01/1988. Laureato in Giurisprudenza presso la Federico II di Napoli, già collaboratore e redattore per Teladoiolamerica.net. La Formula 1 è la mia passione e il campo nel quale desidero affermarmi. Il mondo dello sport, comunque, mi affascina a 360° e seguo con assiduità anche calcio e NBA, collaborando rispettivamente per altronapoli.it e nba24.it.

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