F1 GP Malesia 2001: in una gara condizionata dalla pioggia Schumacher riesce ad imporsi grazie ad una tattica perfetta
Il tracciato malese di Sepang aveva fatto il suo esordio nel calendario di Formula nel 1999 con la storica doppietta Ferrari targata Irvine-Schumacher. Una doppietta che poi era stata rimessa in discussione poche ore dopo da una presunta irregolarità nei deflettori dimostratisi poi conformi al regolamento nel ricorso di Parigi alcuni giorni dopo. Forse resta quello il Gran Premio della Malesia più memorabile di tutti i tempi, più per quando accaduto fuori (ricordiamo che con l’eventuale squalifica della Ferrari Hakkinen sarebbe diventato aritmeticamente campione del mondo) che per le emozioni della gara.
Di sorpassi a non finire ce ne sono stati invece nella terza edizione del Gran Premio della Malesia, quella del 2001. La Ferrari per quanto fatto vedere in qualifica sembrava volare e dopo la prima curva la coppia Schumacher-Barrichello prendeva già un buon margine facendo presagire una corsa quanto mai scontata. Invece l’olio sparso sulla pista da Panis tradiva in errore i due della Ferrari che venivano così rispediti a metà gruppo dopo soli due giri; ma al primo colpo di scena ne seguiva un altro ancora più clamoroso: il classico temporale monsonico faceva infatti tappa sul circuito di Sepang allagandolo in gran parte.

Tutti rientravano ai box montando gomme da bagnato, mentre la Ferrari, complice l’ingresso della Safety Car optava per gomme intermedie. Una mossa su ordine di Ross Brawn che al momento poteva sembrare assurda (le condizioni infatti erano estreme), ma che in realtà aveva una logica ben precisa. Infatti, ora dell’uscita della vettura di sicurezza, la pista si sarebbe in parte asciugata favorendo così chi aveva optato per una scelta intermedia piuttosto che per una estrema.
Schumacher e Barrichello sorpassarono gli avversari con una superiorità imbarazzante, dettata in quel caso più dalla superiorità delle gomme che del mezzo e transitarono sotto la bandiera a scacchi al primo e terzo posto. Sulla gara del brasiliano influì una tattica – che, guarda casi, andò ancora una volta a premiare Schumacher – impostata su tre pit-stop anziché i due del suo compagno. Così la gioia del muretto Ferrari venne in parte smorzata dal malumore di Barrichello.
La scelta di Ross Brawn di montare le gomme intermedie risultò alla fine decisiva così come lo fu Spa nel 1997 in condizioni identiche. Una furbata di questo genere venne poi riprovata dalla Ferrari nel 2007 al Fuji, ma Domenicali&co. si trovarono di fronte un regolamento diverso che, in caso di ingresso della Safety Car per pioggia battente, obbligava tutti i piloti a ripartire con gomme da bagnato estremo e vennero penalizzati con un pit-stop obbligatorio. Un regolamento rinnovato e logico, presente ancora adesso, che non falsa più le gare a seconda di quando si decide di far ripartire la corsa.
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