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Parigi-Roubaix 2016: Hayman, la vittoria che non ti aspetti

10 Aprile 2016 di Valerio Bianco Lascia un commento

L’australiano ottiene a 37 anni la sua seconda vittoria in carriera imponendosi in una Parigi-Roubaix 2016 bellissima e che ha regalato emozioni fin dall’inizio.

L'arrivo di Matthew Hayman (fonte foto:cyclingtips)
L’arrivo di Mathew Hayman (fonte foto:cyclingtips)

Il ciclismo è uno sport strano, pieno di variabili impazzite. Uno sport nel quale chi si attacca il numero sulla schiena in certe corse, senza neanche immaginarlo, può vincere. Uno sport nel quale Mathew Hayman, 38 anni tra 10 giorni e un’onoratissima carriera da gregario, può attaccare a 180 km dall’arrivo della Parigi-Roubaix 2016, resistere al rientro dei favoriti o di ciò che ne rimaneva, e permettersi il lusso di vincere a braccia alzate in faccia a chi di questa corsa ne è leggenda ovvero Tom Boonen.

Il racconto della Parigi-Roubaix 2016 potrebbe fermarsi qua se non fosse che oggi la Classica delle Classiche ha offerto una delle sue edizioni più spettacolari con andatura elevatissima fin dai primi km e con due ore di corsa nelle quali il gruppo non lasciava andar via nessun tentativo di fuga. A 180 dall’arrivo andavano via Matthew Hayman, Magnus Cort Nielsen (Orica-GreenEDGE), Salvatore Puccio (Team Sky), Jelle Wallays (Lotto Soudal), Michael Morkov (Tinkoff), Borut Bozic (Cofidis), Frederik Backaert (Wanty Groupe Gobert), Yaroslav Popovych (Trek-Segafredo), Maxime Daniel (Ag2r-La Mondiale) Johan Le Bon (FDJ), Sylvain Chavanel (Direct Energie), Tim Declercq (Topsport Vlaanderen), Reinardt Janse Van Rensburg (Dimension Data), Marko Kump (Lampre-Merida), Imanol Erviti (Movistar) e Yannick Martinez (Delko Marseille) i quali toccavano il loro vantaggio massimo di 3’40” ai -120 mentre dal gruppo, a causa di diversi capitomboli, arrivavano le notizie dei ritiri di Federico Zurlo e Oscar Gatto.

Mentre Martinez, Morkov e Wallays vittime di forature perdevano contatto dalla testa della corsa, in gruppo ai -110 una caduta spezzava in due parti il plotone. Nessuno può immaginarlo ma è in quel momento che cambia la corsa con una trentina di uomini, magistralmente guidati da Tony Martin e con tra gli altri Tom Boonen, Sep Vanmarcke e il duo Sky Luke Rowe e Ian Stannard, prendevano il volo guadagnando rapidamente 1′ su un secondo gruppo nel quale si trovavano invece i vari Fabian Cancellara, Peter Sagan e Alexander Kristoff. Inizia qui un maxi inseguimento che vede la testa del gruppo, nel quale si metteva in luce alla sua prima Roubaix anche Gianni Moscon, riprendere i fuggitivi a 65 km dall’arrivo ed era proprio l’apporto del giovane neoprofessionista, assistito anche da un Puccio in grande forma, a respingere l’assalto del gruppetto di Sagan e Cancellara che si era avvicinato pericolosamente.

A diventare protagonista in quel momento era il pavè viscido che giocava brutti scherzi dapprima a Moscon e Rowe e poi, nel difficile tratto di Mons-En-Pevele, a Puccio e Cancellara con quest’ultimo che lasciava al suolo le sue speranze assieme a quelle di Niki Terpstra e, seppur non caduto, anche quelle di un Sagan ormai rimasto da solo all’inseguimento. Dopo Mons-En-Pevele intanto rimanevano in testa in sette ovvero Imanol Erviti (Movistar Team), Tom Boonen (Etixx-Quick Step), Edvald Boasson Hagen (Dimension Data), Ian Stannard (Team Sky), Aleksejs Saramotins (IAM Cycling), Sep Vanmarcke (LottoNL-Jumbo) e Matthew Hayman (Orica-GreenEdge) sui quali tornavano sotto in un secondo momento Marcel Sieberg (Lotto-Soudal), Luke Rowe (Sky) e Heinrich Haussler (IAM Cycling) formando il gruppetto di 10 corridori che si sarebbero giocati poi la vittoria.

All’imbocco del settore di Champion-en-Pevele il forcing Sky sgranava ulteriormente il drappello dei possibili vincitori con Stannard che portava con sè Vanmarcke, Boasson Hagen, Boonen e Hayman che all’ingresso dell’ultimo settore a cinque stelle, il Carrefour de l’Arbre, perdeva contatto nel momento in cui Vanmarcke operava il suo forcing uscendo con 10″ sugli inseguitori. Sembrava poter essere l’attacco giusto ma l’accordo tra gli inseguitori impediva al corridore della Lotto Jumbo di prendere il largo e ai -10 si tornava ad assistere ad un quintetto in testa. Da lì iniziava una serie di attacchi e contrattacchi con un’accelerazione di Stannard ai -6 seguito da uno strappo ai -2 di Tom Boonen al quale l’unico a rispondere era Mathew Hayman. I due entravano al Velodromo in coppia ma venivano raggiunti da Vanmarcke e Stannard mentre un Boasson Hagen stremato alzava bandiera bianca.

La volata, atipica, vedeva Boonen superato proprio negli ultimi metri da Hayman che, quasi incredulo, alzava le braccia al cielo conquistando la sua seconda vittoria in 17 anni di carriera dopo la Paris-Bourges del 2011. A completare il podio il britannico Ian Stannard con Vanmarcke e Boasson Hagen in top 5 e poi in sequenza Haussler, Sieberg, Saramotins, Erviti e Petit a completare una top 10 avarissima di italiani con il migliore dei nostri Marcato al 32° posto. Non è stata una Parigi-Roubaix 2016 molto amica dei nostri colori con i bravissimi e sfortunati Puccio e Moscon unici a mettersi in luce mentre Elia Viviani, dopo essersi fatto vedere nella prima parte di gara, è stato buttato a terra da una moto lungo la Foresta di Arenberg in quello che è stato l’unico momento negativo di una bellissima edizione.

Si è concretizzata infatti la favola dell’underdog Hayman, un corridore che nessuno avrebbe mai pronosticato e che si è imposto dopo 180 km di fuga davanti ad una leggenda di questo sport in una corsa tiratissima, con i corridori a tutta per 257 km e arrivati al Velodromo stremati. Colpi di scena inattesi come la caduta che ha di fatto messo da parte corridori importanti come Cancellara, Sagan e Kristoff e un gran finale che ha davvero confermato come la Parigi-Roubaix sia non solo una corsa di ciclismo ma un evento sportivo unico e inimitabile. E che purtroppo bisognerà attendere 365 giorni per la prossima..

ORDINE D’ARRIVO PARIGI-ROUBAIX 2016

1. HAYMAN Mathew    ORICA GreenEDGE    05h 51′ 53”
2. BOONEN Tom    ETIXX-QUICK STEP    + 00′ 00”
3. STANNARD Ian    TEAM SKY    + 00′ 00”
4. VANMARCKE Sep    TEAM LOTTO NL – JUMBO    + 00′ 00”
5. BOASSON HAGEN Edvald    TEAM DIMENSION DATA    + 00′ 03”
6. HAUSSLER Heinrich    IAM CYCLING    + 01′ 00”
7. SIEBERG Marcel    LOTTO SOUDAL    + 01′ 00”
8. SARAMOTINS Aleksejs    IAM CYCLING    + 01′ 00”
9. ERVITI Imanol    MOVISTAR TEAM    + 01′ 07”
10. PETIT Adrien    DIRECT ENERGIE    + 02′ 20”
11. SAGAN Peter    TINKOFF    + 02′ 20”
12. WYNANTS Maarten    TEAM LOTTO NL – JUMBO    + 02′ 20”
13. NAESEN Oliver    IAM CYCLING    + 02′ 20”
14. ROWE Luke    TEAM SKY    + 02′ 20”
15. SINKELDAM Ramon    TEAM GIANT-ALPECIN    + 02′ 20”
16. VAN BAARLE Dylan    CANNONDALE    + 02′ 20”
17. DE BACKER Bert    TEAM GIANT-ALPECIN    + 02′ 20”
18. DURBRIDGE Luke    ORICA GreenEDGE    + 04′ 40”
19. BURGHARDT Marcus    BMC RACING TEAM    + 05′ 48”
20. LAPORTE Christophe    COFIDIS, SOLUTIONS CREDITS    + 06′ 18”
21. VAN HOECKE Gijs    TOPSPORT VLAANDEREN-BALOISE    + 06′ 18”
22. BACKAERT Frederik    WANTY – GROUPE GOBERT    + 06′ 18”
23. DE KORT Koen    TEAM GIANT-ALPECIN    + 06′ 18”
24. DEMPSTER Zakkari    BORA-ARGON 18    + 06′ 18”
25. VAN ASBROECK Tom    TEAM LOTTO NL – JUMBO    + 06′ 18”
26. SENECHAL Florian    COFIDIS, SOLUTIONS CREDITS    + 06′ 18”
27. TJALLINGII Maarten    TEAM LOTTO NL – JUMBO    + 06′ 28”
28. DANIEL MAXIME    AG2R LA MONDIALE    + 07′ 12”
29. ARNDT Nikias    TEAM GIANT-ALPECIN    + 07′ 12”
30. CAVENDISH Mark    TEAM DIMENSION DATA    + 07′ 12”

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Archiviato in:World Tour Contrassegnato con: Edvald Boasson Hagen, Fabian Cancellara, Gianni Moscon, Heinrich Haussler, Ian Stannard, Luke Rowe, Mathew Hayman, Niki Terpstra, Parigi-Roubaix 2016, Peter Sagan, Salvatore Puccio, Sep Vanmarcke, Tom Boonen

Info Valerio Bianco

Classe 1988, divido la mia vita tra Italia e Spagna. Amo il ciclismo e seguo un numero quasi disumano di corse. Il mio sogno è quello di vivere come inviato il Tour de France.

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