Pagellone finale del Giro d’Italia 2015 a poche ore dal successo di Alberto Contador

Alberto Contador 10 Quel mezzo voto che gli mancherebbe per il fatto di non riuscire a vincere una tappa viene colmato dal dover correre sempre e costantemente da solo. Ad ogni minima salita infatti la sua Tinkoff si scioglie come un panetto di burro ed è la maglia rosa in prima persona a dover rispondere a tutti gli scatti. Nonostante ciò che dicono gli albi d’oro questo per lui è il terzo, meritatissimo, Giro d’Italia
Fabio Aru 9 Rispetto a 12 mesi fa guadagna un posto in classifica generale e si impone in una frazione in più risultando come prevedibile il migliore dei nostri. Ma il Giro d’Italia 2015 di Aru non è stato una passeggiata visti i problemi riscontrati in preparazione a causa di un virus che gli ha fatto perdere giorni di corsa e addirittura 5 kg. Vedendo il finale in crescita forse si può pensare che risparmiarsi nella prima settimana avrebbe potuto aiutarlo in ottica finale. Rimane il patrimonio per gli anni a venire del nostro ciclismo
Mikel Landa 9 La prima sorpresa di questo Giro d’Italia 2015 è il corridore basco che pure veniva alla Corsa Rosa dopo essersi imposto in una frazione sia al Pais Vasco che al Giro del Trentino. E’ lui a far saltare gli equilibri con le sue trenate ed è lui che, per qualche giorno, diventa addirittura capitano dell’Astana. 2 vittorie di tappa e una nuova dimensione che potrebbe anche portarlo lontano dal team kazako nel prossimo futuro
Andrey Amador 7,5 Penultimo al Tour de France del 2011, 4° al Giro d’Italia 2015. Il salto di qualità del costaricano negli ultimi 4 anni sta in queste cifre con il corridore centroamericano che è diventato quasi improvvisamente la punta della Movistar frenando la sua indole battagliera riuscendo a tenere botta lungo le salite della terza settimana. Bravo ma anche fortunato vista la moria di aspiranti corridori al podio che gli ha consentito di scalare posizioni
Ryder Hesjedal 7,5 Dopo la cronometro di Valdobbiadene nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul canadese che sembrava avviato verso l’ennesimo deludente Grande Giro della sua carriera. Da Madonna di Campiglio in poi però è un altro Hesjedal: battagliero, generoso e soprattutto forte in salita. Si meriterebbe una tappa ma l’exploit finale di Aru glielo impedisce. Guerriero
Leopold Konig 6,5 Partito gregario, il corridore ceco ha scalato quasi senza volerlo le gerarchie in casa Sky risultando alla fine 6° nonostante nelle prime due settimane abbia sempre lavorato per Richie Porte. Bravo e tenace anche nel resistere quando è entrato in difficoltà come sul Colle delle Finestre
Steven Kruijswijk 8 Una delle più grandi sorprese del Giro d’Italia 2015. Dopo una settimana paga 10’39” da Contador, nelle ultime due perde solo 23″ andando fortissimo sia a crono che in salita. Tanti i rimpianti per il corridore olandese che sfiora solamente sia una tappa che la maglia azzurra di miglior scalatore ma che alla fine torna a casa contento per essere stato a tratti il più forte corridore in salita di questa edizione della Corsa Rosa
Damiano Caruso 6 Regolare, forse troppo. Il siciliano della BMC conquista la sua seconda top 10 consecutiva in un Grande Giro ma rispetto alla Vuelta dell’anno scorso fa forse un passo indietro visto il livello dei competitori. Mai un’iniziativa personale, mai un tentativo concreto di recuperare posizioni. E’ comunque il secondo miglior azzurro a Milano
Alexandre Geniez 6 Si può arrivare in una top 10 di un Grande Giro senza che nessuno o quasi si accorga della tua presenza? Il francese riesce nell’impresa anche se a dire la verità ci si accorge di lui nel suo disastroso tentativo in discesa nel finale della tappa di Vicenza. Poco altro da segnalare con sole due top 10 di tappa su 21. Fortunato
Yuri Trofimov 6,5 Altro corridore anonimo per eccellenza che però per alcune tappe ha fatto sognare i vertici della Katusha vista la vicinanza al podio. Sfiora il successo a Madonna di Campiglio e poi fa un numero nella discesa del Mortirolo. Ad abbassare il voto i 7′ presi verso Sestriere che gli hanno fatto perdere la top 5 finale alla quale però nemmeno lui sperava di poter puntare al via da Sanremo
Carlos Betancur 6 Il ritorno di Bananito? Dopo un anno e mezzo di rincorse il colombiano, trovatosi per caso capitano di una Ag2r spuntata, ha mostrato qualche cenno di risveglio inserendosi in diverse fughe chiudendo al 20° posto della generale, seppure ad un’eternità da Contador. Come tornare grandi? Di sicuro in Francia dovranno vietargli le abbuffate che lo avevano ridotto a controfigura di un corridore
Rigoberto Uran 5 “Ciccio”, come fastidiosamente apostrofato da Alessandra de Stefano, arriva al Giro d’Italia 2015 con problemi di salute accentuati dal coinvolgimento in qualche capitombolo qua e là. Tutto ciò complica maledettamente la corsa al podio che sfuma definitivamente tra Valdobbiadene e Madonna di Campiglio. Bravo il colombiano a rimettersi in sesto per le ultime due tappe di montagna
Franco Pellizotti 5 Generoso come tutta la sua squadra. Ma anche inconcludente. Le gambe non girano più come una volta e il Delfino di Bibione esce rapidamente di classifica nonostante la presenza in azioni interessanti. Cresce col passare dei giorni ma non sufficientemente per centrare i suoi obiettivi
Richie Porte 4 Veniva da tante vittorie nelle corse di una settimana ed accompagnato da un supertecnologico Motorhome. Se ne va mestamente dopo essersi illuso di lottare per la maglia rosa nei primi 7 giorni prima di crollare psicologicamente e fisicamente fiaccato da una foratura con penalizzazione verso Forlì e dalla caduta di Jesolo. Le corse da tre settimane non sembrano fatte per lui
Esteban Chaves 4 Poteva essere la sua occasione, la prima da professionista, per entrare tra i 10 di una grande corsa a tappe ma il colombiano, seppure dopo una grande prima settimana, è crollato quasi a sorpresa in salita. Sarà mai uomo da Grande Giro?
Damiano Cunego 3 A differenza di chi stà sopra il veronese almeno un’azione l’ha provata anche se è finita male con la caduta in coppia con Ferrari. C’è però da dire che nelle precedenti 18 tappe il capitano della Nippo sia stato evanescente sia nelle frazioni di montagna che in quelle da “classica” lasciando sempre con sè il dubbio se stesse provando a vincere una tappa o a fare classifica
Ion Izagirre 3 Anche lo spagnolo delude. In teoria era una delle punte della Movistar ma in pratica si è sciolto ad ogni salita lasciando spazio ad Andrey Amador. Era forse l’unica chance per lui di fare classifica in un Grande Giro ma l’ha sprecata malamente
Jurgen Van den Broeck 2 Il belga tornava al Giro d’Italia 2015 dopo 7 anni d’assenza al quale possiamo aggiungere anche questo visto l’assoluto nulla nel quale è piombato. E pensare che una grande cronometro a Valdobbiadene l’aveva riportato nelle zone alte della classifica facendo sperare i suoi tifosi anche nell’obiettivo podio. Paradossalmente lì è iniziato il difficile con i tanti minuti presi su ogni salita e l’assoluta rinuncia ad attaccare, quasi fosse contento di lottare per mantenere la 12^ posizione. 25′ i minuti di ritardo a Milano, una prova pessima
Ivan Basso, Roman Kreuziger 4 Il voto è da dividere in due vista l’assoluta inconsistenza di coloro che dovevano essere sulla carta i gregari più importanti per Alberto Contador. Il varesino in particolare sembra davvero un ex corridore. Difficile vengano riproposti al Tour
Domenico Pozzovivo sv Il suo Giro d’Italia 2015 si chiude troppo in fretta dopo essere finito a terra più volte nei primi giorni. Le immagini della sua brutta caduta hanno fatto il giro del mondo. Speriamo che possa tornare al più presto in forma
Davide Formolo 8 Vince una delle tappe più belle di questa edizione e a soli 22 anni conferma di essere uno dei prodotti più interessanti del vivaio italiano sia per quanto riguarda le corse a tappe che per le corse di un giorno. Cala col passare dei giorni ma, vista l’età, è un fattore comprensibile
Diego Ulissi 7,5 Il suo sprint con tanto di urlo a Fiuggi è uno dei momenti migliori di questo Giro d’Italia 2015. Il toscano è tornato e, nonostante qualche difficoltà dovuta a problemi meccanici, ha sfiorato il successo di tappa anche in quel di Vicenza. Nella terza settimana prova ad entrare in qualche fuga ma senza troppa fortuna
Paolo Tiralongo 7 Anche quest’anno il corridore siciliano si è contraddistinto lavorando per il suo capitano ad ogni salita ma soprattutto portandosi a casa una soddisfazione personale in quel di San Giorgio del Sannio, terza nella Corsa Rosa
Giovanni Visconti 7 Uomo squadra, uomo da fughe ma soprattutto maglia azzurra. Nessun successo di tappa ma tanti km in testa per il corridore siciliano che saluta un Giro tutto sommato positivo. In Movistar sembra trovarsi alla perfezione e la conquista della classifica degli scalatori conferma la tradizione positiva del team spagnolo con la corsa Rosa
Ilnur Zakarin 7 Arrivato come spauracchio a Sanremo dopo aver staccato al Romandia in salita gente come Froome e Quintana, si è spento già alla prima settimana. Molto meglio da metà Giro in poi a partire dalla fuga vincente di Imola con quell’azione nel circuito di Formula 1 che ha esaltato un pò tutti
Nicola Boem, Iljo Keisse, Vasil Kiryienka, Jan Polanc, Benat Intxausti 7 Anche per loro la grande soddisfazione, per alcuni insperata, di un successo di tappa al Giro d’Italia 2015. Bravi
Philippe Gilbert 9 Guidava l’esercito dei cacciatori di tappa e non si è smentito. Due vittorie una più bella dell’altra dopo una prima parte di Giro che non faceva presagire grandi acuti. E’ venuto per onorare la Corsa Rosa e le sue parole di rispetto verso quest’utlima al Processo non hanno fatto altro che aumentare il tifo sulle strade. Campione
Sacha Modolo 8,5 Si può definire re degli sprinter un corridore che vince due volate? Evidentemente sì visto che il bravo veneto riesce a sbloccarsi coadiuvato da un team che gli sprint ha saputo prepararli alla perfezione anche grazie all’apporto dell’argentino Richeze. Tolta la prima volata, dove è stato ostacolato da Nizzolo, Modolo è andato sempre a podio. Vittorie meritate in barba alla sfortuna degli ultimi tempi
Michael Matthews 7,5 Mattatore assoluto della prima settimana che, come nell’edizione 2014, lo vede conquistare una tappa oltre che la maglia rosa. Il corridore australiano sta diventando sempre più forte e non dovremo attendere troppo prima di vederlo trionfare in qualche classica di primo livello.
Elia Viviani 7 Si impone nella prima tappa in linea vestendo per due settimane la maglia rossa della classifica a punti. I tanti impegni di inizio stagione, soprattutto in pista, gli tolgono le forze e negli ultimi giorni cala non riuscendo ad essere incisivo come vorrebbe. Notevoli, seppur vani, i sacrifici al servizio di Porte
Andrè Greipel 6,5 La vittoria di tappa ottenuta a Castiglione della Pescaia è un contentino in un Giro d’Italia 2015 per lui troppo difficile e nel quale il suo team avrebbe potuto impegnarsi un pò di più per portarlo a giocarsi più frazioni di quelle per cui alla fine ha lottato. Resta la soddisfazione di un altro centro alla Corsa Rosa in una stagione finora difficile
Giacomo Nizzolo 6,5 Il suo feeling con il secondo posto è noto visto che in questi anni ne ha collezionati addirittura 7. Il velocista della Trek si rifà però con la conquista della maglia rossa seppur senza vittorie di tappa il che dovrebbe far riflettere sul sistema di punteggio in voga per questa classifica
Alessandro Petacchi 6,5 Sfortunato lui come il suo compagno di squadra Manuel Belletti (6,5) visto che entrambi sono stati costretti al ritiro. A differenza di Belletti però questo per Petacchi era l’ultimo Giro d’Italia ed è stato commuovente vederlo osservare i saluti al Processo alla Tappa dei suoi colleghi. Un grande della storia di questa corsa
Marco Bandiera 10 Simbolo di tutti i fuggitivi di questo Giro d’Italia 2015. Rischiava di rimanere senza squadra e, ottenuta una chance dalla Androni, ha pensato bene di giocarsela provandoci ad ogni minima occasione. Un successo se lo sarebbe meritato eccome
Matteo Busato 6,5 Altro habituè delle azioni da lontano, il corridore della SouthEast è passato tardi al professionismo ma sta dimostrando che tra i grandi ci può stare. Due quarti posto e tanti km in testa il suo bottino in questa edizione della Corsa Rosa, la prima per lui
Simon Clarke 6 Veste la maglia rosa ed è un premio alla caparbietà mostrata durante la prima settimana. Le restanti due sono a livello dei suoi compagni di squadra, spenti e quasi appagati. Ci si sarebbe attesi almeno una grande fuga in uno dei tapponi alpini
Sylvain Chavanel 6 Saluta il suo primo e forse ultimo Giro d’Italia con due podi di giornata ma entrambi rappresentano altrettanti rimpianti visto che nelle due occasioni sembra sbagliare i tempi degli attacchi finendo sorpreso prima da Polanc e poi da Gilbert. Sarebbe stato bello vederlo al via nei suoi anni migliori
Fabio Felline 6 Il giovane della Trek non riesce a centrare gli obiettivi della vigilia pur andando vicino al colpaccio a Sestri Levante, beffato solo da Michael Matthews. Qualche tentativo di fuga e un finale in crescendo, compresa l’ottima crono di Valdobbiadene, ripagano solo parzialmente le aspettative di un inizio di stagione comunque molto brillante
Simon Gerrans 6 La prima maglia rosa del Giro d’Italia 2015 termina verso Vicenza il suo viaggio dopo aver sfiorato un successo parziale in quel di Fiuggi. Ma il suo rapporto con le cadute sta diventando fin troppo stretto
Luka Mezgec 5,5 Siamo noi ad attenderci troppo o è lui a deludere? Qualche top 10 ma alla fine il velocista sloveno non fa il salto che ci si sarebbe attesi dopo il successo ottenuto a Trieste nel 2014. Poco convinto o mal pilotato dal team?
Moreno Hofland 5,5 Lui il successo lo sfiora nella tappa di Genova ma, al pari del collega sloveno, spesso rimane attardato nei momenti cruciali della corsa. Il tempo è dalla sua parte essendo un classe 91
Juan Josè Lobato 5,5 Il suo Giro d’Italia 2015 termina con una clavicola fratturata nella frazione di Verbania dopo due settimane e mezzo nelle quali aveva faticato e non poco ad ottenere una condizione paragonabile a quella di inizio stagione. 2° a Fiuggi e 7° a Lugano sono i suoi migliori piazzamenti
Sonny Colbrelli 5 Come molti dei suoi compagni di squadra paga le tante aspettative dovute al grande 2014. Come nel 2014 però il suo Giro non è di quelli da ricordare nonostante qualche buon tentativo di fuga specie nelle prime due settimane. Solo due top 15 sono troppo poche per un corridore del suo talento
Alexander Porsev 5 Il campione nazionale russo dovrebbe essere la punta di diamante per gli sprint della Katusha ed invece si ferma a due quarti posti denotando nonostante le 29 primavere una certa inesperienza ad alti livelli. Vedendo lo stato di forma di Kristoff e la crescita di Marco Haller non credo avrà molte altre possibilità di giocarsi gli sprint di un Grande Giro
Grega Bole 4,5 La sua bocciatura è quella di una squadra invitata senza un perchè alla Corsa Rosa e che non ha ottenuto nulla di meglio di due ottavi di posti aggiudicandosi il premio di squadra peggiore di questa edizione. L’esclusione di Rebellin grida ancora vendetta
Heinrich Haussler 4 L’australiano è uno dei corridori più discontinui del globo, e questo si sa. Il problema per lui è che al Giro d’Italia 2015 trova una certa continuità ma nell’ottenere dei risultati insufficienti. Un solo 4° posto è troppo poco per un ragazzo che sembra già aver dato il meglio di sè nonostante i soli 30 anni
Tom Boonen 3 Il problema non è la non-condizione mostrata nell’arco delle due settimane in cui l’abbiamo visto in gara. Il problema è che al Giro del Belgio, corso grazie ad un permesso speciale, Tommeke è tornato miracolosamente brillante vincendo a 12 mesi di distanza dall’ultima volta. Perchè così poco rispetto verso la Corsa Rosa?
Matteo Pelucchi 10 Ci tiene così tanto al Giro che lo corre seppure con la caviglia gonfia dopo essere finito a terra a causa di un imbecille travestito da tifoso nella 2^ tappa. Nonostante ciò riesce addirittura a conquistare un secondo posto prima di essere costretto al ritiro. Stoico

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Concordo perfettamente con queste valutazioni, tuttavia il mezzo voto in più a Contador l’avrei dato non fosse altro che dopo la brutta caduta ha corso stoicamente con una lussazione e conseguente fasciatura alla spalla, roba da pazzi. Ci pensate che Giro sarebbe stato se avesse abbandonato? Chapeau!!
Già, ci saremmo davvero annoiati! Campione vero (e grazie per i complimenti)